Questa particolare poesia, su quel particolare muro, si trova anche da altre parti. Qualcuno la interpreta come “ti sputo in faccia”, in realta’ mi pare molto piu’ romantica di cosi’…
Da qualche mese ci si imbatte, durante le notturne scorribande in sperduti ed ascosi vicoli pisani, in fogli A4 malamente appiccicati ai muri con colla da parati. I fogli portano contenuti differenti, ma la firma e’ sempre la stessa:
Movimento per l’Emancipazione della Poesia
e sotto alla firma, tra parentesi, c’e’ il link al sito:
che se non ve l’avessi scritto io col cavolo che lo digitavate. Cosi’ invece potete cliccare li’ sopra ed arrivare alla homepage di questo movimento anarco-insurrezionalista (qualsiasi cosa cio’ significhi, ovviamente) che usa la parola come arma, e l’anonimato come scelta di vita cosi’ da porre non la persona, ma cio’ che la persona dice al centro del discorso. Spersonalizzare l’atto per massimizzarne l’effetto, andare al nocciolo della questione senza distrarre il lettore con fronzoli e vanita’ da wannabe writer che tanto caratterizzano molti dei nuovi scribani almeno in Italia.
Pero’, magari prima di visitare il sito (e v’assicuro che la visita merita almeno dieci minuti del tempo di chiunque) vorreste vedere un esempio della produzione poetico-corsara di questi novelli Guy Fawkes della penna.
Bene, eccovi accontentati, fresca di oggi pomeriggio:
L’autore e’, semplicemente, F.02. Sul sito trovare altre sue opere, ma nessun cenno a chi F.02 sia: uomo? Donna? Transessuale? Macchina?
E chi se ne frega, alla fine? La sua opera e’ li’ a testimoniare che F.02 esiste, e lotta assieme a noi.
Ma cosa c'è dentro un libro? Di solito ci sono delle parole che, se fossero messe tutte in fila su una riga sola, questa riga sarebbe lunga chilometri e per leggerla bisognerebbe camminare molto. (Bruno Munari)