Le cavallette, il meteorite, la benzina finita, la nonna morta…
Poi, ci sono le conversazioni che al mattino raccatto in treno, mentre leggo un libro a caso dei trentadue che lui ne ha (oramai quasi sempre dal mio Nexus 7, che fa tanto PK Dick come nome ed e’ tanto comodo come aggeggio).
Stamani ho sentito tre ragazzi, tre universitari, quasi certamente tre futuri ingegneri che disquisivano di televisione. Normale: la scatola delle stronzate genera il 95% del traffico neurale di un adolescente italiano medio, con il piccolissimo problema che l’adolescenza in Italia dura dai 12 ai 40 anni.A volte anche di piu’. A volte anche per sempre…
Bene, questi tre maschi adolescenti, eta’ stimata 25 anni, parlavano animatamente di un programma di cucina.
Credo fosse “MasterChef”, ho letto che e’ finito in questi giorni e che ha vinto Pallette, con la ricetta del Dromedario diarroico ripieno di cartone perlinato, ma la dotta ed accesissima discussione verteva sul prossimo presentatore.
No, perche’ mi pare di aver capito che Cracco (chiunque sia) l’anno prossimo lascera’ il posto a Cavacciuolo, o Caracciuolo, o come stracazzo si chiama. Dice (uno degli adolescenti lo sosteneva) che questo chef sia “piu’ simpatico di Cracco” (che continuo a non sapere che stracazzo di faccia abbia), pero’ un altro del trio preferiva il vecchio conduttore. Il terzo dava ragione all’uno o all’altro, a seconda del vento e delle fasi lunari.
Stavo leggendo un giallo di Dean Koontz, che e’ un periodo in cui leggo due gialli a settimana intervallati da roba meno leggera, ma sono quasi sicuro che Koontz cucina meglio di Cracco, Cazzavacciuolo e del budello di su ma’ vestito da pirata.
Ma soprattutto sono certo che trent’anni fa -quando io ero sullo stesso treno di stamani, pero’ a ricoprire la figura dello studente coglione- le discussioni non fossero su chi avrebbe condotto MasterChef l’anno dopo. Si parlava di politica, o dell’ultimo film visto al cinema, o -se l’argomento era la tv- di Guzzanti figlio, di X-files, di Twin Peaks… di calcio (quando l’argomento non erano le donne, chiaramente).
Ma porcatroia: di programmi di cucina proprio no.
Oh, io ho sempre cucinato, per necessita’ (sono il figlio maggiore) e per piacere (mi rilassa cucinare), ma cercare di imitare scimmiescamente Cracco o Cavaturacciolo -o masturbarsi davanti all’edredone pastellato alla merda di canguro– proprio non lo concepisco. Come non concepisco il guardare come dei coglioni questi “reality” in cui gia’ dall’inizio sai che vincera’ il piu’ sfigato, o quello che fa piu’ audience, o l’alternativo di turno. Chi giUoca la combo (alternativo sfigato che fa audience) fa bingo.
Per lo stesso motivo non ho mai concepito neanche i film porno, ma devo dire che rispetto a MasterChef sono di un’altra categoria.
E’ davvero la fine del mondo, per come io lo conoscevo… E comincio a pensare che -checche’ ne dica Patti Smith- non si possa cambiare il moto di rotazione della Terra:
Barney