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Come un true believer e un medioman si pongono di fronte a questioni complesse (ovvero: corsi di recupero per amanti della fuffa)

Stasera, fuffa nuova, di ottima qualita’, gia’ data in pasto ai Monaci della Chiesa Diaccia Marmata degli Ultimi Giorni con discreto successo. E’ roba “NASA certified” (ovvero, per chiarire: ci sono un due-tre persone alla NASA che studiano queste cose), e’ roba presentata ad una conferenza importante e seria (vulg.: sono riusciti a ottenere una stanzetta e a organizzare un pomeriggio con quattro presentazioni-quattro di roba da urlo), ossia la Nuclear and Emerging Technologies for Space 2012 (side event della 43° Lunar and Planetary Science Conference), che ho saputo tardi che c’era senno’ era interessante parteciparci, e’ roba che va contro la scienza mainstream quindi, per la proprieta’ transitiva del fuffaro, e’ sicuramente la vera verita’ rivelata.

Prendiamo un articolo dal mazzo dei quattro lavori presentati nella sessione “Advanced Concepts: LENR, Anti-Matter and New Physics” (il nome e’ tutto un programma), e analizziamolo un minimo almeno nella parte iniziale.

Scegliamo ad esempio questo articolo qua, che parla di propulsione spaziale e quindi potrebbe essere potenzialmente di estremo interesse per me e l’omino del mio cervello:

Il titolo e’ intrigante, e in italiano suona cosi’: “Fisica della propulsione avanzata. Come imbrigliare il vuoto quantistico

Cosa sarebbe il vuoto quantistico? E come lo imbrigliamo?

C’e’ l’articolo apposta, vediamo di che si tratta, almeno in qualche punto poi ve lo leggete da soli, eh?

Nel commentare brani dell’articolo faro’ un uso smodato di questo documento, (cui mi riferiro’ come “Documento Applicabile 1”, o in breve DA1) e di quest’altro documento, (ovviamente sara’ DA2) mirabilmente tradotti in italiano dall’originale inglese da quel buon uomo di Leonardo Serni, insigne frequentatore di tutte le peggiori bettole della Rete da tempi immemorabili (chi dice da poco dopo il Diluvio Universale, chi piu’ prosaicamente ritiene che il Serni abbia partecipato alla primissima riunione in cui venne definita ARPAnet).

L’introduzione dell’articolo, tradotta a braccio, suona piu’ o meno cosi’:

Le proprieta’ del vuoto quantistico [1] possono essere utilizzate per far muovere un’astronave? L’idea di spingere il vuoto non e’ nuova, in effetti l’idea di un “motore ramjet quantistico”[2] e’ stata proposta per la prima volta da Arthur C. Clark [3]  (colui che ipotizzo’ i satelliti geosincroni di comunicazione nel 1945) [4] nel libro “Canti della Terra lontana” del 1985: (qua ci sta la citazione di un brano del libro. Che, lo ribadisco, e’ un romanzo di fantascienza) [5]…

Quando questo problema viene approcciato dal punto di vista strettamente classico (credo si intenda “con la scienza mainstream”), la risposta alla domanda (che -lo ricordo- era “Le proprieta’ del vuoto quantistico si possono usare per far muovere un’astronave?”) non puo’ che essere “no”, visto che non c’e’ massa che viene espulsa per conservare il momento. Ma la Elettrodinamica Quantistica, o QED, [6], che ha predetto osservazioni poi verificate con la precisione di 1 su dieci miliardi [7], predice anche che il vuoto quantistico non e’ vuoto…

Poi vi sono accenni ad osservazioni casuali (vulg.: mai piu’ ottenuti, quei risultati. Maledizione!) ottenute nel 1948 da Willis Lamb, e infine il pezzo da novanta. L’effetto Casimir. Che e’ una roba affascinante, ma ha il piccolo problema d’essere un effetto ridicolmente inadatto a muovere alcunche’. E per spiegare come l’Effetto Casimir possa far muovere un’astronave, i simpatici ricercatori di NASA sono costretti a tirar dentro anche lo stupefacente Effetto Unruh, di cui manco si sa se e’ confermata l’esistenza (la maggioranza dice di no, e nessun esperimento ha mai confermato l’effetto in maniera definitiva).

E’ roba di fisica teorica ai massimi livelli, che data in mano a ingegneri sperimentali non puo’ che portare alla nascita di robe assolutamente non convincenti per non dire “bestialita’ sesquipedali”.

Si termina l’articolo teorizzando un Q-Thruster (un motore Quantico, ovviamente), che sulla carta e usando una fisica “estrema” ma comunque stirata ben oltre i limiti della teoria, forse dovrebbe riuscire a produrre effetti visibili. E se mi fai mettere un bel reattore nucleare sull’astronave (che col “motore” son QUARANTA tonnellate…), in 70 giorni t’arrivo a Saturno.

Ora forse si capisce perche’ la prima citazione era di Arthur C. Clarke…

 

 

Note

[1] Come infatti ci spiega DA1 al punto 10. … “Usate la parola “quantistico” in una frase, anche se avete solo una vaga idea di cosa significhi. Per un effetto ancora più impressionante, usatelo come aggettivo della vostra superstizione favorita (per es., rabdomanzia quantistica: sentite come suona serio?). Disseminate liberalmente i vostri discorsi di riferimenti all’universo olografico e di cardinalità transfinita, livelli vibrazionali e campi di risonanza gastrica”

[2] Non vi interessa veramente sapere cosa sia un ramjet. Se proprio volete vederne uno potete andare qua. E in ogni caso a noi interessa che il punto 7. di DA1 qua applica perfettamente, direi. No?

[3] Si, e’ scritto proprio “Clark”, potete controllare. Ora, secondo il credo del fuffaro (la riga 7 di DA2 ci viene incontro come un treno ad alta velocita’), storpiare o citare in maniera sbagliata i nomi di personaggi importanti e’ indispensablie per i fuffari seri e professionali. La scusa che c’e’ stata un’interferenza (il punto 37. di DA1) non si applica qua, trattandosi di articolo di ingegneri aerospaziali della NASA che cita Arthur C. Clarke, non Fabio Volo.

[4] Qua viene buono il punto 47. di DA1, con lieve aggiustamento. Si cita infatti uno scrittore di fantascienza per una sua idea giusta e tecnologicamente avanti espressa pero’ circa settant’anni fa. Clarke oltre ad avere sicuramente anche detto delle puttanate in questo periodo (sino a quando non e’ morto, dico) faceva un altro mestiere, invece che lo scienziato: scriveva libri di fantascienza.

[5] E infatti DA2 riporta “Per ogni utilizzo di lavori di fantascienza come se fossero fatti concreti”

[6] goto [1]

[7] Chiedersi quali fatti e’ in grado di predire la QED con quella precisione e’ ovviamente un plus, che identifica subito lo scettico rompicoglioni mainstream. Il fuffaro e’ sazio dopo aver letto “dieci miliardi”. Fossero anche noccioline americane, chissenefrega? Non so se hai capito: DIECI MILIARDI!!!!

 

 

Barney

Aggiornamento dovuto dopo gli ultimi mirabolanti (maancheno) avvenimenti

Si sta parlando di fusione fredda, e di che altro? Ho oramai appurato che scrivere di qualsiasi cosa, e taggare il post con le magGiche paroline “E-Cat”, “fusione fredda”, “Rossi”, “Focardi”, e ora “Celani” fa alle visite di questo misero blog molto di piu’ dell’esposizione ostentata d’un par di tette, o di un sedere qualsiasi d’una modella scelta a caso dal mazzo.

E cio’ e’ assolutamente affascinante, se penso che molti blogger, invece, si rifugiano nelle donnine o donnone ignude per veicolare milioni di cinghiali verso i loro recinti. A dare cosi’ piena ragione al buon Ivan Petrovic Pavolv e ai suoi riflessi condizionati: una tetta, un clic. Un culo, un altro clic. Come nel famoso esperimento col cane e la barboncina nuda sul paginone centrale di “Playdog”, no?

Playdog1

Ok, veniamo alla rapida ma precisa disamina dei grandissimi avvenimenti che anche questa settimana (come le cinquantotto passate dall’anno scorso) ha avvicinato la nostra societa’ ad un futuro in cui non vi sara’ piu’ crisi energetica, ne’ petrolio, ne’ inquinamento, ne’ fame nel mondo, ne’ chissa’ cos’altro che oggi deturpa e disturba i nostri animi inquieti.

Non e’ successo quasi nulla, ma quel nulla e’ stato fritto in ottimo olio extravergine d’oliva, condito con senape Rotisseur (adoro la senape Rotisseur) e infiocchettato con prezzemolo fresco tritato fino fino a coltello, perche’ sia l’occhio che il palato han bisogno di conforto religioso, anzicheno’.

Ordunque, iniziamo sul serio col rammentare agli interessati che in data 14 marzo s’e’ assistito all’ennesima manifestazione di quanto i nostri parlamentari sono inadeguati, e a stretto giro di posta il vicedirettore di RaiDue ha ben pensato di accostare Nikola Tesla ad Andrea Rossi nell’Olimpo dei geni incompresi (la combo Scilipoti-Giacobbo gia’ presentata qua, insomma).

Oggi il mondo degli spirituali seguaci della Free Energy e della Chiesa del Monaco Diaccio Marmato e’ in ennesimo orgasmo da incomprensione totale, perche’ un loro idolo -il Professor Francesco Celani- ha preso possesso d’un palcoscenico prestigioso per un paio d’orette: s’e’ infatti dilungato, Celani, addirittura al CERN di Ginevra, assieme al fisico teorico indiano Yogendra Srivastava, a raccontar di come oramai sia certo, anzi sicuro, anzi: che perdo tempo a ribadire l’ovvio? che insomma, la fusione fredda o LENR e’ una cosa assodata, riproducibile, sicura, pulita e senza effetti collaterali. Sembra tanto l’acqua di Lourdes, ma cosi’ scado nel blasfemo…

Tutti gli atti della chiacchierata sono scaricabili da qua, ma veramente non c’e’ nulla di nuovo soprattutto per quel che concerne il materiale di Celani.

Cui debbo pero’ fare un appunto, che vale anche per Yogendra Srivastava. Ma insomma: vi chiamano a parlare al CERN (non so se rendo: mica alla Casa del Popolo di Vergaio, diobòno! Al CERN!), e voi vi presentate li’ con quegli schifi di presentazioni illeggibili, tristi e zeppe di colori pastello da bimbetto delle Medie? Ma stiamo scherzando?

Poi, il fisico teorico Yogi Srivastava ti parte con queste simpatiche affermazioni:

Hence, the renewed clarion call for hot fusion -supposedly occurring in the core of the stars, for T around 17 Million K.
I say supposedly: for the lack of success achieved so far -after 60 years and over 200 billion dollars- might make you wonder that perhaps  a realization of hot fusion on Earth is even more ephemeral than the one  at 300 degrees.

che vorrebbero forse essere una battuta, ma dimostrano solo astio e livore nei confronti dei fusionisti “caldi” classici.

E Celani?

Beh, Celani gioca sul sicuro per venire incontro alle aspettative dei suoi fans. Un po’ come il Guccio inizia i concerti con “Canzone per un’amica”, e li chiude col “la Locomotiva”, Celani parte dicendo che vi sono decine di esperimenti che sono riusciti e che provano che la fusione fredda e’ una realta’ (con il povero Marco Delmastro a fargli notare che il cherry picking in ambito di ricerca e’ pratica poco -come dire?- deontologicamente corretta… E il Celani che si incazza come i francesi di Paolo Conte 🙂 ).

Cherrypicking1

Poi muove veloce verso il non plus ultra del crackpot standard: il complotto che per anni/decenni/eoni ha tenuto segreti i risultati spettacolari ottenuti addirittura alla NASA (vulg: un tizio di NASA ha fatto un esperimento, i cui risultati sono scarsamente significativi per qualsiasi cosa non sia un complotto, ma noi secondo le regole del cherry picking quello e solo quello presentiamo).

Tale complotto -non viene mai detto esplicitamente, pero’ si ammicca spesso…- di sicuro vede nel ruolo di burattinai la CIA, il Mosssad, la Coca Cola e una decina di multinazionali del petrolio, intimorite dai fantastici risultati ottenuti dalle centinaja (vulg.: tre) di gruppi di ricerca in tutto il mondo che da quasi trent’anni dimostrano senza ombra di dubbio come un altro mondo e’ possibile.

La presentazione di Celani (di nuovo: veamente orrenda dal punto di vista grafico, e inconsistente per cio’ che concerne i contenuti) si conclude con una affermazione apodittica che presenta questo titolo:

Conclusions: Need for an International Research Programme

che mi trova assolutamente d’accordo.

Tanto d’accordo che mi chiedo come mai Celani, Rossi, Srivastava e compagnia cantante non abbiano mai presentato un bel progetto di ricerca internazionale alla Commissione Europea, magari nell’ambito del Settimo Programma Quadro di R&ST, oppure -se vogliono osare l’inosabile- su EURATOM. Li’ ci sono i soldi veri, li’ si finanzia la ricerca di frontiera, li’ si compete al coltello con gruppi agguerriti e multidisciplinari che cercano in tutti i modi leciti di prenderti i soldi dalla tasca. Li’, in soldoni, si fa ricerca vera. E si richiede che i risultati siano mostrati a Reviewer competenti, che spesso ti fanno il mazzo se tanto tanto non agisci correttamente.

Ecco, a pensarci bene non c’e’ da stupirsi se tali fonti di sovvenzione pubblica alla ricerca siano in genere precluse ai fuffari.

E meno male, aggiungo…

UPDATE del 23 marzo 2012: abbiamo i video degli interventi di Srivastava, e di Celani. In entrambi i casi il video e’ sincronizzato con le slides che i due mostravano al pubblico. Ottimo lavoro del centro multimendiale del CERN (che come gia’ ho avuto modo di dire non e’ la Casa del Popolo di Vergaio…), inglese di Celani inascoltabile.

Barney

 

 

Fai i vaìni coi neutrini

La gente e’ impazzita. Fino a ieri si parlava del culo di Pippa Middleton, o al massimo la discussione era su quanto siano rifatte le tette di Elena Santarelli (mai vista, e’ il primo nome che Google tira fuori se gli chiedi “seni rifatti”), o sulla percentuale di carne nel silicone delle labbra della Marini. Cose cosi’, insomma: frivole e leggere come solo le discussioni in Italia possono essere, anche a un minuto dal disastro.

Oggi, porca miseria, si son svegliati tutti fisici delle particelle. Cazzo, e’ un florilegio di puttanate a destra e a manca sui neutrini (e sai una sega te di cosa sono i neutrini, pallette!), sulla costante “c” (no, non sta per “culo”), sull’ipotesi che una misura fatta anche da italiani possa far crollare il castello della fisica teorica sapientemente tirato su da Albertino Enistein (come se chi ascolta Minzolini sapesse un cazzo di fisica, non dico delle particelle, ma roba Newtoniana… Si, ciao…), sul fatto che -miracolo di Padre Pio!!!- la scienza (si pronunci la parola come la pronuncia Zichichi, calcanzo sulla “z” e la successiva “i”) e’ stata sbugiardata da … badali’ dagli SCIENZIATI (no, non dai preti: dagli scienziati. E’ normale, pallette: fosse vero e’ cosi’ che funziona ed e’ cosi’ che sempre funzionera’).

Vabbe’… Poi c’abbiamo l’orgoglio nazionale, perche’ uno dei laboratori e’ sotto il Gran Sasso, e cosi’ la Gelmini, in un orgasmo precoce ha eruttato questo bellissimo comunicato stampa:

Geliminella

Ora, per chi era piu’ appassionato al culo di Pippa: guardate che nessuno ha scavato nulla. Non esiste alcun “tunnel” a parte quello che collega l’orecchio destro a quello sinistro di Maria Star.

Ma siccome vedo che l’eccitazione per la scoperta del millennio tende a non scemare, ricordo che il commento migliore alla questione l’ha fatto Randall Munroe ieri, commento che faccio mio da subito e  anzi: chi vuole scommettere un par di cento euri che la cosa e’ una bufala, io ci sto.

Poi, se xkcd vi pare poco scientifico, vi rimanderei sul blog di un fisico sperimentale che al CERN ci lavora, e che da buon scienziato (detto NON come lo direbbe Zichichi) ha i suoi buoni dubbi. Ecco, se non vi fidate di Minzolini, io una letturina veloce al pezzo su Borborigmi la darei. Non foss’altro che per il fatto che -me ne accorgo solo ora!- il mio titolo e’ uguale al suo tag ;->

 

Barney

It’s Official- Cell Phones are Killing Bees

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Allora: prima erano i neonicotinoidi. Di sicuro.

Poi, i solar flares. Certamente.

In seguito s’e’ pensato pure agli alieni/i grigi/i savi di Sion.

Adesso esce fuori che e’ tutta colpa dei cellulari.

Mah… Sara’ anche, ma spesso UNA causa sola non e’ sufficiente a spiegare un fenomeno, come probabilmente succede pure in questo caso.

Barney

Auto-schiaffoni

Ieri sera a cena si parlava, con Mrs. Panofsky, di come i segni zodiacali possono agire sul carattere delle persone. Ovviamente la mia granitica posizione era: “Non possono assolutamente influenzare il carattere di nessuno”. Nascere a giugno piuttosto che a marzo non puo’, secondo me, risultare in una differenza nelle -per dire- abilita’ matematiche di qualcuno, o nella sua tendenza ad ascoltare jazz piuttosto che indie rock. Lei invece riportava come una nostra amica, parlando di me assente, diceva che il fatto che io fossi “toro” spiegava molto del mio meccanicismo e della mia materialita’.

Stasera siamo andati a prendere Greta da un suo compagno di scuola, e parlando del piu’ e del meno la mamma ci raccontava di come lei e’ molto brava a fare bricolage, di come insomma e’ “materiale”. Io, ovviamente, me ne esco con un “Aha! Sei toro anche te, eh?”, piu’ che altro per prendere per i fondelli Mrs. Panofsky.

E’ chiaro che la sua risposta non puo’ che essere stata una, e la mia mascella e’ improvvisamente scesa di una ventina di cm…La successiva presa per il culo me la sono meritata. Tutta.

 

Barney

Una storia incredibile

Stasera mi sono imbattuto per caso in questo video qua sotto, in cui James Randi racconta la storia del “Quadro Tracker”. Sarebbe a dire un aggeggio che -attraverso l’elettricita’ statica (??!!!!) e forse la magia- riuscirebbe a scoprire esplosivi, droga e altro. Comprese le palline da golf perdute sul green. Una puttanata classica da fiera del gonzo fritto, insomma. Ma ecco il video:

Ora, so che è difficile da credere, ma questa roba è stata venduta alla POLIZIA DEGLI USA per anni, finche’ il Sandia non ha dimostrato che non funzionava. O meglio: che il Quadro Tracker non faceva meglio della scelta completamente casuale. E voi capite che affidare al caso la scoperta di una mina non è il massimo, nemmeno per i carabinieri italiani. Figurarsi per quelli statunitensi…

Ma la storia non è finita. Ancor più incredibilmente pare che il device sia ATTUALMENTE in uso sotto altro nome in Irak:
http://en.wikipedia.org/wiki/ADE_651
dove forma la prima linea difensiva contro –non sto scherzando…- i kamikaze. Ovviamente (c’e’ bisogno di scriverlo?)  tutta roba acquistata senza gara in USA. E tutta roba che costa migliaia di dollari al pezzo. E che ad oggi ha fatto scoprire zero bombe.

Insomma: esportazione della fuffa, oltre che della democrazia?

 

Barney

Damn, science! | Indexed

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Scommetto che Scilipoti NON e’ d’accordo.

Barney

Questo (e altri come lui) lo paghiamo noi

E’ sempre quel cialtrone di Mimmo Scilipoti. Oggi segnalato per questa delirante interrogazione parlamentare sulle scie chimiche. La quindicesima sull’argomento che i nostri parlamentari si son sentiti in dovere di fare. Assieme alle altre sulla discriminazione dell’omeopatia come metodo di cura scientifico, o sulla cura Di Bella.

Aspetto trepidante qualche senatore che prende cappello sui metodi inumani di cattura dei draghi dei Carpazi; nel frattempo inizio le pratiche per diventare apolide.

 

 

Barney

Il potere di una firma (elettronica)

[Ringrazio Arianna C. per lo spunto involontario che mi ha dato per questo post. Dopo un botta e risposta su faccialibro, e un “Ma sei sempre il solito rompicoglioni!” dettomi in faccia grazie ad un casuale incontro, non posso certo far finta di nulla, no? :-)]

Capita a volte che un argomento minimale, che sta ai limiti percettivi dei nostri piccoli interessi egoistici, esca fuori -per coincidenze astrali irripetibili- un numero di volte esagerato in uno spazio di tempo ridotto. E quindi viene d’imperio promosso da rumore di fondo a stella del proscenio della nostra vita, seppure per un breve attimo. A volte questo attimo fa molto rumore, altre volte passa quasi inosservato, altre ancora una via di mezzo ovviamente. Questa e’ la storia di un battito d’api che ha provocato un post.

L’argomento in questione e’ infatti la moria di api e di altri imenotteri sociali che ha luogo da anni in varie parti del mondo. Probabilmente ne hanno ri-parlato in vari telegiornali in questi giorni, forse l’argomento e’ stato trattato (in una pagina interna) pure sui giornali, mi pare di avere capito che addirittura e’ saltato fuori in un talk show televisivo; fatto sta che io -lo confesso- non m’ero accorto di nulla. Mercoledi’ scorso ne hanno parlato -marginalmente- un paio di colleghi a pranzo. Ho carpito un paio di frasi, con dentro le parole “Neonicotinoidi” e “Zaia”. Per farla breve: pare che una delle teorie piu’ accreditate colleghi la moria di api all’uso indiscriminato di neonicotinoidi, i quali sarebbero la principale -se non unica- causa delle morti . Zaia (l’ex Ministro dell’Agricoltura) avrebbe vietato l’uso di tali veleni mortali, e cio’ spiegherebbe come mai le api italiane muoiono “meno” di quelle tedesche o francesi. Gli americani invece spargono a ettolitri i neonicotinoidi, e ovviamente proprio negli USA ci sarebbe una strage di insetti.
Il giorno dopo uno dei colleghi che discuteva della cosa invia una email che si intitola “giusto perche’ ne parlavamo oggi”, e contiene un link. Questo qua.
In sintesi: le morie delle api sono cicliche, e possono essere ricondotte a vari fattori (funghi, virus e acari soprattutto. Con -certamente- l’aiuto di pesticidi, ma come componente minimale).
Il fattore responsabile delle ecatombi di quest’anno pare sia un virus ad RNA, diffuso attraverso i pollini.
A supporto la pagina web porta un articolo pubblicato sulla Public Library of Sciences (non il “Giornalino di SuperPippo”, quindi). Mi pare che la questione sia trattata egregiamente, e che le prove addotte all’ipotesi-virus siano solide. Per me (e per i miei colleghi) il caso e’ chiuso e il colpevole individuato. Il cattivo ingiustamente incarcerato (“i neonicotinoidi”) quasi riabilitato, o almeno scagionato da questo omicidio.
 
Il fascicolo, pero’, si riapre inaspettatamente un paio di giorni fa grazie al cambiamento di stato di Arianna su FB. Arianna e’ una biologa come una volta ero pure io, non quindi una sprovveduta. Avverte i suoi contatti su Facebook che ha appena firmato una petizione su www.avaaz.org. Una petizione su una emergenza globale delle api, per “vietare pesticidi killer che stanno uccidendo le api e mettendo in pericolo la nostra catena alimentare“.

Forte delle argomentazioni -come s’e’ visto- casualmente reperite un paio di giorni prima replico con la mia solita sintesi pregna di simpatia quanto un posatoio da pollaio: “cazzate“.
Linko anche (per correttezza) la pagina di Salmone.org dalla quale ho estratto le mie granitiche certezze. E mi calmo 🙂
Io -va detto- sono una delle persone piu’ apodittiche in assoluto, ma adoro discutere, ovviamente se la discussione ha basi interessanti. Questa le aveva, le basi. Ma Arianna replica come -secondo me- non avrebbe mai dovuto: usando come argomento il principio di autorita’. La petizione l’ha promossa Avaaz, QUINDI ha un senso, QUINDI deve essere vera.
Ora: posto che il sistema per cementare il mio punto di vista e’ pormi davanti il principio di autorita’ e nello stesso tempo evitare di fronteggiare i dati citati, andiamo a vedere cosa e’ Avaaz, e dimentichiamo quindi per sempre il motivo per il quale le apine stiantano a camionat milion miliardi.

Www.avaaz.org vi porta alla homepage dell’organizzazione. Home che mostra al centro una serie di immagini che ciclano e che raccontano delle principali campagne di raccolta firme (da ora in avanti: “petizioni”) attualmente in corso. Ci torno subito. Prima va detto che subito a destra c’e’ un box fucsia (lo sfondo del sito e’ azzurro, e il contrasto e’ notevole. Oltre che obiettivamente bruttino) con il motto dell’organizzazione e un counter corpo 26 che avverte che il movimento Avaaz a quel determinato attimo conta (nel mio caso) 6.626.775 membri.

Il sito -lo dico subito- mi pare sostanzialmente innocuo: non dovrebbe fare mailaddress harvesting per spammer (sebbene vi siano alcuni che la pensano diversamente), e’ appoggiato da MoveOn.org, che e’ un movimento USA “apolitico” (ma certamente piu’ vicino ai democratici che ai repubblicani, tanto che Obama molto vi si e’ appoggiato per vincere le elezioni) ha finalita’ che mi paiono lodevoli ma… inutili. Come drawback, si scopre che potrebbe essere finanziato pesantemente da George Soros, che a sua volta e’ uno dei personaggi piu’ discussi dell’economia mondiale. Ah, l’altra cosa molto negativa per me e’ il solo fatto che “raccolgono firme”. Adesso a raccogliere firme “fisiche” son rimasti i radicali -innocui- e quegli ex-drogati cattonaziskin dei Lautari, cui rispondo sempre “No, grazie: sono antiproibizionista convinto”, e tanto basta per levarseli dai coglioni.

Quello che mi perplime e’ l’utilita’ di azioni come questa, di organizzazioni che raccolgono firme per le petizioni piu’ disparate. Tralascio il commento sull’altra faccia dell’organizzazione: la raccolta di fondi per le emergenze umanitarie, perche’ non ho idea se gestiscono onestamente la cosa.
Ma ecco alcune delle raccolte attualmente “firmabili”, o scadute da poco, oltre a quella delle api che e’ onnipresente:

  • Western Union: abolizione delle commissioni ritenute “predatorie” (posso capire lo spirito, se pensano di cambiare le cose con la petizione auguroni)
  • Appello alle industrie del cacao per fermare la guerra in Costa d’Avorio (io voto per un appello a Superman. Sarebbe sicuramente piu’ efficace nel dirimere quella lite tra pastori per questioni di eredita’)
  • Appello alla Corte Costituzionale Italiana perche’ bocci la legge sul legittimo impedimento (questo e’ conflitto di interessi, Cribbio!)
  • Campagna per il cessate il fuoco a Gaza (ho detto Superman, la’ sopra!)
  • Campagna per la chiusura di Guantanamo (si, in effetti Obama l’aveva promesso… Ma allora chiederlo direttamente a lui no, eh?)

Insomma: ottimi argomenti, per carita’ (beh, ottimi: dipende da chi sei; per il CEO di Western Union, per dire, la prima e’ orripilante). Ma io mi chiedo se la gente che aderisce, quei 6.626.973 membri (siamo gia’ aumentati di un duecento persone, in una decina di minuti) che hanno firmato per le api e per gli elefanti, per Guantanamo e per Sakineh hanno mai provato a quantificare l’efficacia del loro gesto, l’impatto pratico che lo scrivere il proprio indirizzo email in una form ha sui problemi del mondo. Secondo me l’efficacia e’ zero o molto prossima allo zero. Anzi: l’impatto e’ negativo nelle persone come me che odiano questo tipo di attivita’.

Mi viene sempre in mente, quando vedo ‘ste campagne, che e’ molto -troppo- facile agire cosi’. Son buoni tutti a (credere di) salvare una camionata di apuzze firmando una petizione.
Magari avrebbe piu’ senso -e sarebbe molto piu’ impattante per gli insetti- piantare delle siepi di Rosa canina, o lasciare le Acacie in giardino, o destinare un terzo del prato a fiori di campo. Li’ si che le api ringrazierebbero: perche’ le rose e gli altri fiori se li ciucciano.
Le firme, con tutta la buona volonta’ che le poverelle ci possono mettere, se le sbattono sui coglion friggono.

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Barney

Smart People Drink, Dope, and Smoke – Hit & Run : Reason Magazine

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Che dire? La scienza e’ li’, con i suoi dati inoppugnabili.

Poi, uno fa le sue scelte…

BP