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Lo scaldabagno

Allora, dopo tre anni di “oggi no, domani forse, dopodomani di sicuro“, ieri finalmente Andrea Rossi ha ottenuto il suo primo brevetto per l’accrocchio inguardabile (™, ® e © miei) che lui chiama “E-Cat” e che sarebbe una specie di reattore nucleare a bassa energia ma ad altissimo rendimento che “oggi no, domani forse, dopodomani di sicuro” ci affranchera’ dal giogo dei petrolieri. Grazie alla fusione fredda, o LENR, o come minchia si chiama questo mese quella roba la’.

Peccato -per gli entusiasti Monaci Diacci Marmati degli Ultimi Giorni- che il brevetto sia stato riconosciuto ad un bussolo (sinonimo di accrocchio inguardabile) entro cui scorre acqua, che viene scaldata attraverso una reazione chimica (lo dice lui, mica io!) tra litio e idrogeno, i quali reagirebbero grazie alle proprieta’ endocroniche della tiotimolina risublimata al nickel che funge da catalizzatore. Nickel che fino a ier l’altro era il “carburante” della reazione, ossia l’elemento che reagiva; peraltro la reazione era nucleare, e trasmutava il nickel stesso in un suo rarissimo istopo e in rame. Ma solo di venerdi’ dei mesi che finiscono in “o”. Nei mesi pari tale reazione nucleare (o chimica, a scelta del lettore) emetteva raggi Gamma, che nei mesi dispari termalizzavano su uno scudo di piombo Il quale scudo, va detto, risultava essere in grado di sopportare temperature ben superiori al punto di fusione del materiale per motivi che per questioni di proprieta’ intellettuale nessuno vi potra’ mai spiegare. In tutti gli altri periodi dell’anno si potevano cuocere salsicce sull’oggetto acceso, senza alcun problema di radiazioni.

Pero’ niente paura: anche oggi, come sempre il bussolo garantisce (parole di Rossi, ovviamente) un rendimento pari a sei volte l’energia immessa.  Se ti va male, perche’ spesso fai anche un par di chilometri al litro in piu’, specie se sei in discesa e col vento a favore. La moltiplicazione dei pani e dei pesci? Bischerate da dilettanti…

Non sono ubriaco, ve l’assicuro. Ho cercato di sintetizzare lo status quo delle “ricerche” di Rossi prima di lasciarvi estasiati all’ammirazione del brevetto.

Le voila’, mesdames et messieurs:

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Io nutro profonda ammirazione per il modo con il quale l’uomo gestisce il circo che e’ riuscito a mettere su, e profondo disprezzo per le sue sboronate da Nobel in pectore che non si rende conto di quanto egli rappresenti la prova vivente della bonta’ delle teorie di Dunning e Kruger, ma c’e’ chi lo ammira senza “se” e senza “ma”, che fa l’esegesi terzarolata di quanto egli (anzi: Egli) dice e scrive, c’e’ chi infine aspetta imperterrito e fiducioso il magGico “Gattone” sugli scaffali dei Leroy Merlin. Oggi no, domani forse, dopodomani di sicuro.

Per un’approfondimento di parte opposta alla mia, inveterato scettico che alla fatina dei dentini ha smesso di credere anni fa, non c’e’ che l’imbarazzo della scelta:

Uno

Due

Tre

Cavallo, carrozza e re:

Barney

La fuffa brevettata non e’ meno fuffa della fuffa liscia

Ieri e’ stato finalmente svelato il brevetto che e’ stato applicato al fantasmagorico E-Cat, l’aggeggio che secondo i Monaci Diacci Marmati degli Ultimi Giorni dimostra mandatoriamente (non vi preoccupate, chi ha da capire capisce…) che la fusione fredda esiste, Andrea Rossi e’ il suo profeta, e tutti gli scettici del mondo dovranno inchinarsi al nuovo fuoco che scaldera’ le nostre vite non da oggi, non da domani, ma di sicuro vedrai dopodomani esce sul mercato.

Un mesetto fa era stato “pubblicato” il reportindipendente” “di terze parti” che avrebbe dovuto provare mandatoriamente che l’E-Cat funziona. Potete aggiungere “col cazzo” ad ogni frase tra virgolette, per ottenere il giusto significato delle affermazioni secondo l’omino del mio cervello: un report scientifico non si pubblica su un sito-blog, se e’ indipendente l’inventore non si avvicina neanche al setup sperimentale (figuriamoci se ci puo’ mettere le mani sopra), e per essere terza parte rispetto all’inventore stesso devi almeno NON avere partecipato all’altro inutile test che si e’ dimostrato fuffa. “Col cazzo”, quindi, che il report e’ pubblicato, indipendente e di terze parti.

Ma andiamo avanti: oggi c’e’ il brevetto da analizzare, del #thirdpartyreport #cimportanasega.

Perche’ secondo i Monaci Diacci Marmati, se brevetti qualcosa, allora quella cosa e’ sicuramente funzionante.

Evito di andare sul tecnico, perche’ molti piu’ preparati di me hanno gia’ evidenziato dove il report fa acqua e dimostra proprio il non funzionamento dell’accrocchio, e mi concentro in queste ultime cinquanta righe (meno, meno… tranquilli!) sul brevetto e sul perche’ esso puo’ invece essere la prova che Rossi sta producendo fuffa a getto continuo.

Qualcuno dei miei due lettori si ricordera’ della storia del Quadro Tracker. Chi non l’ha mai sentita non ci credera, ma e’ tutto vero. Oggi il Quadro Tracker NON si puo’ piu’ vendere negli USA, perche’ e’ stato dimostrato che l’aggeggio e’ un pezzo di plastica con una antenna di rame collegata al nulla e -ovviamente- non alimentata. Sandia (come dire uno dei laboratori di fisica migliori al mondo) ha dimostrato che tra il Quadro Tracker e una bacchetta da rabdomante non c’e’ alcuna differenza, e gli stessi risultati si ottengono anche tenendo in mano un topo morto. Caso chiuso, almeno negli USA.

Ma…

Esiste un’altra azienda che invece e’ ancora sul mercato, e vende aggeggi dichiarando che con questi si scoprono persone vive a 500 metri di distanza. Funzionano anche sotto le macerie, secondo l’azienda, e si basano su tecnologie coperte da otto brevetti differenti. Bene: anche qui prove veramente terze (ancora i Sandia National Laboratories!) hanno dimostrato che il LifeSaver non funziona (meglio usare un cane, se si cercano superstiti sotto le macerie), eppure anche oggi negli USA si possono comperare questi aggeggi, a caro prezzo. Come direbbe Rossi, il mercato ha scelto, e ha scelto la fuffa.

Perche’?

Perche’ sopra quegli accrocchi immondi ci sono otto brevetti, e le persone si fidano dei brevetti anche se essi sono assegnati per cose del tutto inutili e non funzionanti. Pero’, cazzo! Otto brevetti, mica li danno a caso, no? Deve funzionare!

Ecco, vi sconvolgera’ sapere che no: non bastano i brevetti per far si che una invenzione fantasmagorica funzioni. Come non basta dire che esistono i draghi rosa a pallini blu per dimostrare che esistono i draghi. Con o senza pallini blu, ovviamente.

Leggetevi questo illuminante articoletto sui brevetti assegnati a quelle che si chiamano inoperable inventions, e alla fine capirete perche’ m’e’ venuto in mente proprio lui leggendo l’ennesima fuffa al cubo tirata fuori per “spiegare” (nella diciottesima maniera differente, peraltro) il “funzionamento” dell’E-Cat.

Ve lo dico io perche’ funziona, se funziona: e’ magia!

Barney

Vecchia fuffa iraniana e nuove interrogazioni parlamentari

[Premessa per l’On. Vatinno: qua NON SI PARLA DI LEI, puo’ evitare la solita minaccia di querela e le richieste di risarcimento.Grazie, e saluti]

L’avevo scritto poche settimane fa, che m’aspettavo una interrogazione a risposta scritta anche nel caso – Keshe. Che e’ in sostanza un fuffaro iraniano che sostiene di avere scoperto una tecnologia che fa tutto: dal viaggio interplanetario alla cura per il cancro. Passando -occorre dirlo?- per la generazione di energia gratuita e illimitata.

Ecco, si sappia che qualcuno il 13 dicembre 2012 ha provveduto a colmare lo iato tra idea e azione. Il nome del coraggioso e’ Fabio Meroni, il partito e’ quello della Lega Nord. L’interrogazione e’ scarna e precisa e -incredibile dictu!- ha gia’ avuto risposta. Che non e’ “puppa!”, ma quasi…

Barney

Aggiornamento sulla Chiesa dei Monaci Diacci marmati degli Ultimi Giorni

That’s cold fusion, indeed!

 

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Piezonuclear reactions take place every time you break a stone. Keep it in mind, you moron!

 

Rossi ha comunque -pare- dichiarato che a luglio consegnera’ in Europa il secondo impianto. Non c’e’ verso di sapere DOVE e A CHI abbia consegnato il primo, ne’ l’anno in cui avverra’ la seconda consegna, ma sono certo che i Monaci Diacci Marmati degli Ultimi Giorni sono gia’ li’ ad aspettare l’epifania. Contenti loro…

 

Barney

Il marketing che vuole vendere un sogno (e NON fottervi il cervello…)

Qualche giorno fa discutevo elettronicamente con un ex collega -ora pesantemente coinvolto in un $enorme$ progetto di ricerca internazionale- dell’importanza della divulgazione, verso il pubblico generalista, del rapporto costi/benefici delle grandi imprese tecnologiche.

La gGente, infatti, percepisce molto facilmente il costo complessivo della ricerca (perche’ magari glielo dice un giornalista): e’ un numero, spesso molto grande, buttato li’ senza pietre di paragone ne’ risultati attesi e impatti sulla popolazione. Difficile e’ convincere il pubblico che quei soldi frutteranno esponenzialmente in conoscenza, miglioramento del tenore di vita, aumento della sicurezza e via dicendo.

Dire che ITER costera’ DIECI MILIARDI DI EURO (forse, ma e’ probabile ne costera’ molti di piu’…) fa una certa impressione, cosi’ come dire che la missione BepiColombo, che dovrebbe portare due sonde in orbita attorno a Mercurio, e’ stata recentemente “aggiornata” come costi a un miliardo e quattrocento milioni di Euro. C’e’ la crisi, i soldi mancano, e sprecarne cosi’ tanti in ricerche di cui non si comprende appieno la portata e l’impatto sulle nostre vite e’ visto dalla massa come una bestialita’.

E’ inutile far notare come molte delle persone che sbraitano e ululano allo spreco di milioni di Euro sarebbero piu’ che ben disposte a chiudere entrambi gli occhi, se quelle stesse cifre finanziassero la fusione fredda, la ricerca sull’omeopatia e la realizzazione della raddrizzatrice automatica di banane. Cosi’ come e’ inutile sottolineare che con una missione spaziale ci si fanno una decina di chilometri di autostrada, se va bene.

Piu’ utile mi sembrano iniziative come quella che vedete qua sotto. E’ un videoclip in cui un famoso astrofisico perora la causa dell’esplorazione spaziale in un modo che non penso possa lasciare indifferenti:

Paolo Attivissimo ha tradotto il discorso di Neil deGrasse Tyson, cosi’ che tutti possano godere del messaggio davvero bello, e pensarci un po’ su.

Ovviamente, il ricercatore riempie di retorica e di luoghi comuni i cinque minuti di speech, ma credo che il messaggio finale sia corretto, alla fine.

 

Barney

Servizio Pubblico: traduzione in italiano corrente dell’ultimo camion di puttanate dichiarate da Andrea Rossi in un’intervista in inglese (TERZA ED ULTIMA PARTE)

Dopo la puntata numero uno, e la numero due, continuo nella titanica operazione di traduzione dall’inglese all’italiano del Rossi-pensiero espresso in questa intervista su Oilprice.com.

RIbadisco che “JB” e’ l’intervistatore James Burgess, e “AR” e’ – ma va?- Andrea Rossi. “NdB” (Nota del Bischero) definisce invece l’intervento mio, che -per comodita’ dei leghisti e dei veri credenti della Chiesa del Monaco Diaccio Marmato degli Ultimi Giorni– e’ colorato in rosso.

C’eravamo lasciati con Rossi che dava i numeri per quel che riguarda i prezzi di vendita dell’E-Cat domestico (10 kW per 900$) e per il device “industriale” da 1 MW (1,5 Milioni di $).

JB: E dove saranno venduti? CI sara’ bisogno di venditori specializzati per poi installarli, oppure potremmo letteralmente prendercene uno dallo scaffale del negozio, portarlo a casa e attaccare la spina?

AR:Circa un mese fa dissi che gli E-Cat sarebbero probabilmente stati distribuiti entro 18 mesi, e che sarebbero stati sperabilmente in commercio in qualche mese dell’inverno successivo. [NdB: mi pare che la domanda fosse chiara: DOVE SARANNO VENDUTI? Rossi non ha risposto, mi pare, eh?] L’installazione di un E-Cat e’ davvero semplice. Qualsiasi idraulico, o operaio, puo’ essere addestrato ad installarne uno a casa.

JB: Ma quanti E-Cat ha venduto sino ad oggi? Ci puo’ dire qualcosa di piu’ rispetto a chi sono i suoi clienti? [NdB: vediamo se ho i poteri. Secondo me Rossi dice che per motivi di riservatezza non puo’ dire nulla.]

AR: Quando saremo in grado di dire i nomi dei nostri clienti, lo faremo. Il tempo non e’ ancora giunto. Lei puo’ immaginare cosa potrebbe succedere ai nostri clienti se noi dessimo i loro nomi in pasto al pubblico? [NdB: beh, mi piace vincere facile. E vedo che anche AR ha un omino del cervello: parla sempre in prima persona plurale “noi qui, noi la’”… Ma intanto di “loro” s’e’ visto solo lui :-).]

JB: Se lei sta parlando di usare l’unita’ domestica come sistema di riscaldamento, non sarebbe piu’ efficiente usare l’E-Cat come rimpiazzo per una caldaia sanitaria convenzionale, piuttosto che produrre elettricita’ per far funzionare una macchina che poi scalda l’acqua? [NdB: incredibile a dirsi, JB ne imbrocca un’altra, di domande giuste. Sara’ mica impazzito? :-). Ah, la mancanza di nesso tra questa domanda e la risposta precedente e’ presente nel documento che sto usando, non l’ho inventata io.]

AR: La nostra visione [NdB: liberta’ di traduzione, secondo me e’ meglio di “policy”, che qua non ci incastra nulla] attuale e’ di applicare l’E-Cat ad una caldaia esistente. Sara’ utilizzato per fornire calore ad una abitazione, tuttavia un boiler sanitario tradizionale sara’ ancora necessario, poiche’ l’E-Cat ha bisogno di tempo per scaldarsi e non potrebbe rispondere velocemente alle richieste di acqua calda come invece fa un normale boiler.

JB: Le polveri di nickel sono tossiche, e il calore generato all’interno del reattore e’ abbastanza elevato da poter causare danni fisici molto gravi alle persone. Quanto sara’ affidabile l’E-Cat? [NdB: altra buona domanda, speriamo non sia un fuoco di paglia, eh?]

AR: Le polveri di nickel sono completamente inaccessibili (all’utente finale, credo). La sicurezza e’ stata sempre una priorita’ assoluta e tutti gli aspetti sono attualmente in fase di certificazione. [NdB: questa a casa mia si chiama “supercazzola brematurata”, e la risposta alla domanda di JB e’ quanto meno parziale.]

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JB: Ha parlato dell’idrogeno e del nickel come elementi che possono essere considerati il carburante della macchina, ma che ci dice del catalizzatore? Sara’ necessario sostituirlo di tanto in tanto? [NdB: un catalizzatore di norma non dovrebbe “scomparire”, ne’ essere consumato dalla reazione. Altrimenti non si chiamerebbe catalizzatore…]

AR: la cartuccia di refill conterra’ sia il nickel (o il rame, a seconda che sia nuova o usata) sia il catalizzatore. Entrambi [NdB: io capisco il nickel e il catalizzatore] saranno sostituiti assieme.

JB: Considerato che ci vuole un po’ di tempo sia per accendere che per spegnere un E-Cat, non pensa che la gente lo fara’ funzionare sempre a pieno regime, anche se non c’e’ bisogno di energia in un determinato momento?

AR: No, perche’ l’E-Cat puo’ essere regolato. [NdB: la domanda era un’altra, ed era corretta anche alla luce di quel che Rossi aveva detto poco sopra sul fatto che per avviare un E-Cat serviva tempo]

JB: Quanto tempo ci vuole per aumentare o diminuire la quantita’ di potenza generata?

AR: Circa un’ora. [NdB: non mi pare un tempo stretto… Un’ora per regolare la potenza in uscita e’ tantino, IMVHO]

JB: E di quanto e’ possibile aumentare o diminuire la quantita’ di potenza che un E-Cat puoì tirar fuori mentre e’ acceso?

AR: 100%

JB: Una volta che un E-Cat e’ installato ed in funzione, funzionera’ semplicemente per 30 anni [NdB: trent’anni? E che e’, un generatore a radioisotopi?] producendo un quantitativo stabile di energia in uscita, o ci sara’ bisogno di una attenta regolazione?

AR: L’E-Cat dovrebbe funzionare senza problemi, ma avra’ bisogno di asistenza ogni 180 giorni di uso per il cambio del “carburante” [NdB: la cartuccia di refill]

JB: Nei trent’anni di vita di un E-Cat, tenuto conto del costo di acquisto, dei costi di funzionamento, dei costi di manutenzione e cosi’ via… Quanto dovrebbe far risparmiare ad un proprietario, un E-Cat?

AR: Ovviamente ci sono numnerosi fattori che influenzeranno la risposta a questa domanda. Il tempo in cui il costo di acquisto viene recuperato potrebbe essere un momento qualsiasi tra pochi mesi e tre anni dall’acquisto, ma dopo questo tempo il cliente dovrebbe risparmiare almeno il 66% della sua “vecchia” bolletta energetica.

JB: Quale ruolo pensa che assumera’ la sua invenzione nel futuro? Ciascuna casa avra’ il suo, oppure la rete elettrica sara’ collegata a enormi centrali ad E-Cat?

AR: Forse, pero’ perferisco parlare di cose di cui sono certo. Se dico qualcosa, devo essere sicuro che faro’ quella cosa. Perche’ nessuno mi fa sconti, come lei ha gia’ visto; e questo e’ sempre stato cosi’, nella mia non semplice vita. [NdB: sento un certo fumus persecutionis…]

JB: Dove immagina lei e la sua azienda tra uno/tre/cinque anni da adesso?

AR: Lo sa solo Dio. Stiamo lavorando duro per sviluppare esponenzialmente la diffusione della tecnologia. [NdB: qua si ritorna alla supercazzola brematurata, con scappellamento a destra]

JB: Che idea s’e’ fatto della nuova macchina LENR “Hyperion”, della Praxen Defkalion Green Technologies Global Ltd.? E’ un competitore serio per il suo E-Cat? Si sente tradito dai suoi ex-compagni di business?

AR: No comment.

JB: Lei ha detto che l’E-Cat funzionera’ accanto ai combustibili fossili. Ma pensa che in futuro l’E-Cat possa aiutare a ridurre la dipendenza del genere unamo dagli idrocarburi fossili?

AR: Si.

JB: Ma come puo’ fare uno che e’ interessato ad acquistare un E-Cat? Puo’ contattare qualcuno per piazzare un ordine di acquisto?

AR: Basta scrivere una email a info@lenoardocorp1966.com [NdB: quasi quasi ci provo 🙂 ]

Fine dell’intervista, le prime due puntate le trovate qui e qui.

Barney

Servizio Pubblico: traduzione in italiano corrente dell’ultimo camion di puttanate dichiarate da Andrea Rossi in un’intervista in inglese (SECONDA PARTE)

Continuo la traduzione della intervista ad Andrea Rossi, l’uomo dell’E-Cat, apparsa nei giorni scorsi su “Oilprice.com” con il sobrio titolo

I potenziali illimitati dell’E-Cat: una intervista con Andrea Rossi

Come nella prima puntata, “JB” e’ l’intervistatore James Burgess, e “AR” e’ – ma va?- Andrea Rossi. “NdB” (Nota del Bischero) definisce invece l’intervento mio, che -per comodita’ dei leghisti e dei veri credenti della Chiesa del Monaco Diaccio Marmato degli Ultimi Giorni– e’ colorato in rosso.

Riporto l’ultima accoppiata domanda-risposta e poi vò ad iniziare senza porre altro inutlie tempo in mezzo.

JB: La transizione completa alla fusione nucleare probabilmente potrebbe durare decenni [NdB: nel caso che la fusione fredda funzioni, caro il mio pallette. No?]. I costi sempre piu’ alti dei prodotti petroliferi potranno essere un incentivo, ma il fornire il prodotto a sette o otto miliardi di persone sara’ un compito improbo. Una volta che lei avra’ i brevetti, quali sono i suoi piani per la produzione e la distribuzione? 

AR: Roma non e’ stata costruita in un giorno. Provo a seguire la stessa filosofia, e porto la stessa pazienza. Lo sviluppo progredira’ esponenzialmente man mano che andiamo avanti, fino a livelli che oggi non possiamo immaginare, ma per adesso ci stiamo focalizzando nella realizzazione di una linea di produzione in grado di produrre un milione di E-Cat l’anno.

JB: Pensa che le accuse che le sono state mosse in passato, in relazione al caso Petroldragon [NdB: la storia la si puo’ leggere qui], ha ostacolato l’accettazione della sua macchina E-Cat? Anche se poi e’ stato scagionato da tutte le accuse, pensa che la gente si aspetti che lei venga smascherato come un truffatore?

AR: Francamente, non ho tempo per pensare a queste cose. Per me la questione e’ irrilevante, quel che conta e’ il mio lavoro, e su quello saro’ poi giudicato.

JB: Ma con cosi’ tanti scienziati che bollano le LENR come un fenomeno impossibile, cosa la fa continuare con i suoi studi? Perche’ pensa che siano loro a sbagliarsi?

AR: Non sto nemmeno ad ascoltare chi mi dice che dovrei smetterla. Proprio non ho tempo. [NdB: questa continua e reiterata rivogata sulla mancanza di tempo si scontra con le numerose interviste, video, interventi di AR su siti, giornali, televisioni e quant’altro. Ma forse e’ quello il tempo che gli manca 🙂]

JB: Comunque, lei non ha ancora permesso a nessuno di studiare accuratamente gli intricati meccanismi che sono dentro la sua macchina, sostenendo che i brevetti che ha richiesto non sono ancora stati concessi [NdB: in sostanza Rossi sostiene da sempre che se facess vedere ora come funziona la sua invenzione, tutti gliela copierebbero]. Questa mancanza di trasparenza ha avuto come risultato una enorme quantita’ di scetticismo. Una volta che le verranno concessi i brevetti [NdB: non sarebbe meglio dire “SE” le verranno concessi i brevetti, caro il mio pallette?], lei rivelera’ informazioni piu’ dettagliate sull’E-Cat?

AR: Si

JB: In passate interviste lei ha detto che negli ultimi due anni le sue idee su cosa avviene all’interno dell’E-Cat sono cambiate tantissimo. Ha detto che c’e’ un qualche meccanismo di fusione nucleare, ma che questa potrebbe non essere la sorgente principale dell’energia sprigionata [NdB: ah, no? Ma questa e’ veramente fantastica. Se non e’ fusione, di cosa stiamo parlando, di grazia? Magia? Alchimia? Gli alieni che usano dei raggi speciali?]. Ci puo’ spiegare esattamente cosa succede all’interno dell’E-Cat? E da dove deriva l’eccesso di energia? [NdB: domanda che finalmente sottoscrivo. E’ l’unica che ha un senso

 

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AR: No, mi dispiace: non posso. Questa questione e’ al momento ancora confidenziale, e io non posso aggiungere nulla a cio’ che ho detto prima, o a cio’ che lei ha correttamente citato [NdB: mi permetto di far notare ad AR che JB ha detto NULLA. L’avra’ pure detto correttamente, ma sempre nulla e’…]

JB: Sembra quasi che lei voglia mettere in ombra il ruolo che le LENR potrebbero avere nel fornire abbondante energia a basso costo al mondo intero, dal momento che lei sta sviluppando solo unita’ relativamente piccole. Non pensa che la sua macchina che sfrutta le LENR potrebbe veramente risolvere parecchi dei problemi energetici che abbiamo sulla Terra? [NdB: voliamo bassini, eh? E la fame nel mondo? E il cancro? Li vogliamo debellare, porca miseria, o no?]. Ha in mente di costruire anche unita’ piu’ grandi, da 10-100 MW, o cio’ non e’ possibile?

AR: Abbiamo gia’ sviluppato impianti da 1 MW, e sara’ facile collegare parecchi di questi impianti per fare impianti piu’ grandi. Data la taglia compatta, e l’efficienza nel processo di generazione di energia, una centrale elettrica ad E-Cat sara’ molto piu’ piccola della sua equivalente a idrocarburi fossili o a fissione. [NdB: ovvio, chi ne puo’ dubitare? Piu’ efficienti, meno inquinanti, meno impattanti… Una favola!]

JB: ha detto che si possono collegare assieme piu’ impiantid a 1 MW per fare centrali piu’ grandi. Come funzionerebbe, questa centrale? E che costo avrebbe?

AR: Gli impianti da 1 MW si possono realizzare in una taglia compatta di 3 metri per 2,5 per 2,5 [NdB: approssimativo, Rossi usa i piedi come unita’ di misura], che poi possono essere collegati in serie o in parallelo per produrre la potenza necessaria [NdB: altro punto interessante, si possono collegare gli impianti O in serie, O in parallelo. A scelta? Boh?]. Il costo sara’ di 1000$/kW.

JB: Uno dei problemi con molte fonti di energia rinnovabile e’ che esse usano terre rare che sono incredibilmente costose [NdB: e rare, perlappunto… Ma questo discorso e’ corretto: eolico e solare hanno bisogno di robe assurdamente rare e costose per piccolissimi ma cruciali componenti. Per dirne uno: i magneti degli alternatori degli impianti eolici.]. Ma l’E-Cat, usa pure lui un qualche composto raro che puo influenzare drammaticamente il prezzo della macchina in futuro?

AR: Mi spiace, ma non posso fornire alcuna informazione sui nostri catalizzatori prima che i brevetti siano concessi.

JB: Da chi ha ricevuto i primi finanziamenti per lo sviluppo ed i test dell’E-Cat?

AR: Ho finanziato da solo lo sviluppo.

JB: E come viene finanziato, attualmente, lo sviluppo?

AR: Sto continuando a finanziare lo sviluppo con soldi miei.

JB: Ma sta cercando, al momento, investitori?

AR: Solo investitori istituzionali. [NdB: e chi altri, di grazia?]

JB: Lei pensa che l’E-Cat sia la risposta all’imminente crisi energetica? [NdB: si noti che JB chiede proprio se l’E-Cat e’ LA risposta, non UNA DELLE risposte…]

AR: Si, credo che possa aiutare.

AR: Siamo ancora molto lontani dal poter usare un E-Cat come fonte di energia per mezzi di trasporto. Ci vorranno vent’anni prima d’essere in grado di alimentare i mezzi di trasporto con l’E-Cat, ma con l’aiuto di Dio nulla e’ impossibile per gli uomini laboriosi. [NdB: una nota spirituale che non conoscevo. E che mi lascia perplesso…]

JB: Ma qual’e’ il suo scopo con l’E-Cat? Spera di cambiare il mondo con una fonte di energia nuova, virtualmente illimitata, oppure la sua motivazione primaria e’ puramente finanziaria? [NdB: certo, se la metti cosi’… Ma cosa vuoi che ti risponda, incrocio tra Vespa e Marzullo? Dai…]

AR: Il mio obiettivo e’ quello di sviluppare una nuova fonte di energia pulita e molto economica; e’ questo il senso dell’intera mia vita.

JB: Ma c’e’ stato un qualche sviluppo recente che puo’ condividere con noi?

AR: Stiamo per completare un impianto da 1 MW, negli USA, che verra’ presto aperto al pubblico. [NdB: Ciumba! E quando e’ “presto”? Oggi no, domani forse, e dopodomani di sicuro?]

JB: Quanti impianti da 1 MW ha realizzato e venduto sino ad oggi?

AR: Ne abbiamo realizzato uno, e 13 sono in costruzione. Vogliamo consolidare i primi 14 prima di espanderci. L’albero deve crescere proporzionalmente alle radici, altrimenti i venti ostili possono buttare tutto giu’.

JB: Ma quanto costera’ un E-Cat?

AR: L’unita’ domestica da 10 kW costera’ all’incirca 900$, l’impianto industriale da 1 MW 1,5 milioni di $. Sono due tecnologie completamente differenti.

[fine seconda parte]

La prima parte e’ qua.

Barney

Servizio Pubblico: traduzione in italiano corrente dell’ultimo camion di puttanate dichiarate da Andrea Rossi in un’intervista in inglese (PRIMA PARTE)

[Premessa: ho deciso di spezzare la traduzione in due o tre post, perche’ l’intervista e’ lunga. La prossima puntata forse gia’ domani]

Siccome sono buono, e generoso, e altruista… e soprattutto mi dispiace che la gente venga presa per il culo anche quando la gente stessa fornisce agevoli maniglie e comodi appigli alla presa per il culo, siccome insomma secondo me e l’omino del mio cervello il sig. Ing. (col cazzo) Dott. (in filosofia) Andrea Rossi rimescola vaccate in un gran calderone ogni giorno, e la gente con le maniglie al culo ci crede… Beh, allora il mio compito e’ quello di far prendere atto a quella gente che viene presa per il culo, e illustrare le incongruenze logiche del sig. Ing. (si, dell’Universita’ di Paperopoli) Dott. (ma in filosofia, lo ribadiamo) Andrea Rossi mentre spara la sua dose quotidiana di stronzate.

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Vi presento quindi la traduzione di una intervista [[1] rilasciata oggi dal sig. Ing. (Honoris Causa) Dott. (umanistico) Andrea Rossi al syto “Oilprice.com”, nota rivista peer reviewed (ma anche no, per la verita’) dove si decide la bonta’ delle nòvissime invenzioni che ci cambieranno la vita da cosi’ a cosi’ (mòve impercettibilmente la mano, e la rimette uguale a prima). Quando, chiederanno i tre lettori? Beh, oggi no, domani forse, ma dopodomani di sicuro.

Vien da se e non occorre che lo dica: sono -come dire?- assai scettico che l’accrocchio di Rossi funzioni in una qualsiasi maniera, pero’ prometto che la traduzione dell’intervista che leggerete qua sotto e’ assolutamente fair. Tutto quello che NON ho scritto io e’ riportato cosi’ come e’ stato scritto e detto dai protagonisti.

L’intervista parte su toni sommessi e pacati sin dal sobrio, misurato e contenuto tytolo, che vò qui sotto ad illustrare:

I potenziali illimitati dell’E-Cat: una intervista con Andrea Rossi

Salto la intro discorsiva e chiacchierologica, e vado direttamente alla sessione domande-risposte, in cui “JB” e’ l’intervistatore James Burgess, e “AR” e’ – ma va?- Andrea Rossi. “NdB” (Nota del Bischero) definisce invece l’intervento mio, che -per comodita’ dei leghisti e dei veri credenti della Chiesa del Monaco Diaccio Marmato degli Ultimi Giorni– e’ colorato in rosso.

So… Let’s rock!

 

JB: Cosa e’ esattamente l’E-Cat, e come funziona?

AR: Sostanzialmente, l’E-Cat e’ un boiler. Usa un catalizzatore segreto per fondere assieme idrogeno e nickel, ed ottenere rame [NdB: si parte con calma e misura, sparando subito che l’E-Cat e’ un trasmutatore di specie atomiche. Hai presente la pietra filosofale? Uguale! E no, non sto scherzando]. Il rame ha uno stato energetico piu’ basso di quello del nickel, e l’energia in eccesso viene rilasciata sotto forma di raggi gamma [NdB: AR dice qua senza mezzi termini – rileggete, e’ li’ sopra, a sinistra- che l’accrocchio produce raggi gamma. Occome? O non aveva dichiarato una decina di giorni fa che l’aggeggio NON EMETTEVA raggi gamma? Beh, pero’ un mese prima li emetteva, e due mesi fa no, quindi forse c’e’ una logica in questo, e probabilmente l’accrocchio emette raggi gamma nei mesi dispari, e non li emette nei mesi pari. A meno che questi ultimi non abbiano una “r” nel loro nome inglese: allora si possono mangiare. Coi cavoli e coi Re]. I raggi gamma colpiscono una parete di piombo dove sono assorbiti e trasformati in calore. L’intero processo e’ incredibilmente efficiente e puo’ scaldare qualsiasi fluido che passi attraverso l’apparato. [NdB: e’ la teoria dei gamma che si termalizzano sullo schermo di piombo. E lasciando da parte la questione tecnica, che non ho idea se cio’ sia possibile o meno -a naso puzza di stronzata sesquipedale con una spruzzatina di selz, ma lo ripeto: sono ignorante-, c’e’ il problema che il piombo fonde a 600 K, che in unita’ comprensibili da tutti fanno piu’ o meno 330 °C. Ehi: 330 GRADI CENTIGRADI? E Rossi dice che la macchina e’ sicura? Ma se la temperatura supera i 330 °C, e il piombo fonde, chi fermera’ i gamma rays? Gesu’ bambino? Goku? Vegeta? Andrea Rossi?]  

JB: Il suo E-Cat sfida le leggi della fisica standard. Lei s’aspettava la fiera resistenza e le critiche che sta affrontando?

AR: Si, mi sono sempre aspettato una certa forma di resistenza da parte di quelle persone che non sono disposte ad accettare cambi di paradigma, ma questo succede in tutti i campi della vita, non certo solo nella fisica.

JB: Questa [NdB: la storia dell’E-Cat] potrebbe essere la notizia piu’ sconvolgente della nostra epoca. Eppure, i mass media evitano di parlarne, per usare un eufemismo. Perche’ pensa che succeda questo?

AR: Una naturale resistenza contro le rivoluzioni [NdB: a braccio direi “resistenza contro le idee rivoluzionarie”].

JB: Ci puo’ raccontare di quando non stava ancora lavorando all’E-Cat? Cosa faceva?

AR: Lavoravo ad impianti per la produzione di energia da biomasse. Principalmente biomasse di scarto, che non competono con coltivazioni alimentari [NdB: “cippato”, diciamo. Oppure residui da potature, da lavorazione di olio e vino… Robe cosi’. E’ una cosa abbastanza di moda, di questi tempi, ma vi si lavora da parecchio. Ed e’ una cosa interessante].

JB: Darwin stette moltissimo a rimuginare se raccontare o meno al mondo la sua Teoria dell’Evoluzione [NdB: Dio santo, no!!!! L’accostamento Rossi-Darwin e’ quanto di piu’ scientificamente blasfemo e misleading si possa pensare… Non avevo preconcetti su JB, ma questa vaccata mi fa ricredere. Penoso…]. Lui sapeva benissimo che avrebbe completamente scombussolato la scienza nei cervelli della gente, e che tale sconvolgimento nonn sarebbe stato accettato da tantissimi. La sua macchina E-Cat e’ simile [NdB: andiamo benissimo! L’E-Cat come la teoria dell’evoluzione…]. Molti scienziati non vogliono crederci perche’ questa sfida i loro attuali paradigmi scientifici. Ha mai pensato a questo aspetto, quando lei per la prima volta ha fatto la sua scoperta? Ha rifiutato di credere lei stesso alla sua scoperta, inizialmente?

AR: Beh, certamente ho messo in discussione quel che avevo scoperto.E’ stata dura credere che a un certo punto io avessi prodotto un esempio funzionante di reazione LENR. Ho pagato Sergio Focardi, fisico e Professore Emerito all’Universita’ di Bologna, perche’ provasse a convincermi che m’ero sbagliato, e perche’ mi liberasse dalla mia ossessione per le reazioni LENR. Alla fine e’ successo che sono stato io a convincere lui, e Focerdi ha deciso di lavorare con me allo sviluppo della macchina E-Cat.

JB: Ci puo’ raccontare qualcosa in piu’ sulle sue discussioni con Sergio Focardi?

AR: Beh, non furono veramente discussioni: Focardi, come me, e’ uomo di poche parole. Gli dissi solo che gli avrei dato 10.000 Euro perche’ mi spiegasse come mai la mia tecnologia era sbagliata, e lui accetto’. Ma non ha guadagnato i 10.000 Euro, perche’ non e’ stato in grado di spiegare dove la mia idea fosse sbagliata. E questo l’ha portato a diventare mio partner.

JR: Lei ha discusso con Focardi nel 2007. Come mai la sua scoperta c’ha messo cosi’ tanto a diventare di pubblico dominio? Avete lavorato 4 anni sui prototipi, o cosa?

AR: Prima di annunciare pubblicamente la scoperta, volevo essere certo di quel che avevo in mano. Io scendo in campo solo se sono sicuro di vincere [NdB: se dico che Rossi e’ uno sborone, secondo voi sono passibile di Querela? Io dico di no…].

JB: Le LENR sono state pubblicizzate come una fonte di energia pulita e a basso costo, ma nessuna nuova tecnologia e’ economicamente conveniente. Ci puo’ dare un’indicazione del prezzo per megawatt ora di energia elettrica prodotta dalla sua macchina LENR? Spannometricamente, per quel che riguarda le altre fonti energetiche i costi in dollari per megawatt ora sono i seguenti:

Carbone: 95-135

Gas: 66-103

Nucleare (fissione): 113

Eolico: a terra 97, offshore 243

Solare: 210-310 [NdB: per quest’ultima categoria immagino che JB fornisca i dati per il fotovoltaico. Il termovoltaico e’ molto piu’ economico, e secondo me eventualmente l’E-Cat deve essere confrontato solo con quello, visto che per adesso dovrebbe essere in grado di fare acqua calda e stop…].

AR: Beh, saro’ in grado di rispondere ufficialmente alla domanda soltanto quando l’E-Cat iniziera’ a produrre energia elettrica [NdB: sono totalmente d’accordo con AR, stavolta, come preannunciato nella nota sopra], al momento siamo concentrati sulla produzione di calore. Stiamo collaborando con Siemens per realizzare un sistema che trasformi il calore generato dall’E-Cat in elettricita’ [NdB: AR sta parlando della oramai famosa turbina Siemens in grado di usare vapore a 260 °C. Lui vorrebbe farci un impianto da 45 MW…]. Abbiamo fatto delle stime, e nel caso di cogenerazione (ossia, produzione combinata di calore ed elettricita’) il costo sarebbe di circa 10 dollari a megawatt ora.

JB: La transizione completa alla fusione nucleare probabilmente potrebbe durare decenni [NdB: nel caso che la fusione fredda funzioni, caro il mio pallette. No?]. I costi sempre piu’ alti dei prodotti petroliferi potranno essere un incentivo, ma il fornire il prodotto a sette o otto miliardi di persone sara’ un compito improbo. Una volta che lei avra’ i brevetti, quali sono i suoi piani per la produzione e la distribuzione? 

AR: Roma non e’ stata costruita in un giorno. Provo a seguire la stessa filosofia, e porto la stessa pazienza. Lo sviluppo progredira’ esponenzialmente man mano che andiamo avanti, fino a livelli che oggi non possiamo immaginare, ma per adesso ci stiamo focalizzando nella realizzazione di una linea di produzione in grado di produrre un milione di E-Cat l’anno.

[fine prima parte]

 

 

[1]: ho cercato sulla pagina un riferimento a copyright e diritti, non li ho trovati, e cerco di rimediare almeno attribuendo qua meriti e demeriti. Ovviamente l’intervista e’ frutto del lavoro di James Burgess, cui vanno tutti i crediti (virtuali, soldi nulla, eh?). Io ho solo pedissequamente tradotto in italiano; laddove ho inserito i miei salaci commenti la cosa e’ resa evidente al lettore che sa benissimo che quello che fa il bischero sono io, e non il sig. Burgess, ne’ il sig. Rossi.

 

Barney

Aggiornamento dovuto dopo gli ultimi mirabolanti (maancheno) avvenimenti

Si sta parlando di fusione fredda, e di che altro? Ho oramai appurato che scrivere di qualsiasi cosa, e taggare il post con le magGiche paroline “E-Cat”, “fusione fredda”, “Rossi”, “Focardi”, e ora “Celani” fa alle visite di questo misero blog molto di piu’ dell’esposizione ostentata d’un par di tette, o di un sedere qualsiasi d’una modella scelta a caso dal mazzo.

E cio’ e’ assolutamente affascinante, se penso che molti blogger, invece, si rifugiano nelle donnine o donnone ignude per veicolare milioni di cinghiali verso i loro recinti. A dare cosi’ piena ragione al buon Ivan Petrovic Pavolv e ai suoi riflessi condizionati: una tetta, un clic. Un culo, un altro clic. Come nel famoso esperimento col cane e la barboncina nuda sul paginone centrale di “Playdog”, no?

Playdog1

Ok, veniamo alla rapida ma precisa disamina dei grandissimi avvenimenti che anche questa settimana (come le cinquantotto passate dall’anno scorso) ha avvicinato la nostra societa’ ad un futuro in cui non vi sara’ piu’ crisi energetica, ne’ petrolio, ne’ inquinamento, ne’ fame nel mondo, ne’ chissa’ cos’altro che oggi deturpa e disturba i nostri animi inquieti.

Non e’ successo quasi nulla, ma quel nulla e’ stato fritto in ottimo olio extravergine d’oliva, condito con senape Rotisseur (adoro la senape Rotisseur) e infiocchettato con prezzemolo fresco tritato fino fino a coltello, perche’ sia l’occhio che il palato han bisogno di conforto religioso, anzicheno’.

Ordunque, iniziamo sul serio col rammentare agli interessati che in data 14 marzo s’e’ assistito all’ennesima manifestazione di quanto i nostri parlamentari sono inadeguati, e a stretto giro di posta il vicedirettore di RaiDue ha ben pensato di accostare Nikola Tesla ad Andrea Rossi nell’Olimpo dei geni incompresi (la combo Scilipoti-Giacobbo gia’ presentata qua, insomma).

Oggi il mondo degli spirituali seguaci della Free Energy e della Chiesa del Monaco Diaccio Marmato e’ in ennesimo orgasmo da incomprensione totale, perche’ un loro idolo -il Professor Francesco Celani- ha preso possesso d’un palcoscenico prestigioso per un paio d’orette: s’e’ infatti dilungato, Celani, addirittura al CERN di Ginevra, assieme al fisico teorico indiano Yogendra Srivastava, a raccontar di come oramai sia certo, anzi sicuro, anzi: che perdo tempo a ribadire l’ovvio? che insomma, la fusione fredda o LENR e’ una cosa assodata, riproducibile, sicura, pulita e senza effetti collaterali. Sembra tanto l’acqua di Lourdes, ma cosi’ scado nel blasfemo…

Tutti gli atti della chiacchierata sono scaricabili da qua, ma veramente non c’e’ nulla di nuovo soprattutto per quel che concerne il materiale di Celani.

Cui debbo pero’ fare un appunto, che vale anche per Yogendra Srivastava. Ma insomma: vi chiamano a parlare al CERN (non so se rendo: mica alla Casa del Popolo di Vergaio, diobòno! Al CERN!), e voi vi presentate li’ con quegli schifi di presentazioni illeggibili, tristi e zeppe di colori pastello da bimbetto delle Medie? Ma stiamo scherzando?

Poi, il fisico teorico Yogi Srivastava ti parte con queste simpatiche affermazioni:

Hence, the renewed clarion call for hot fusion -supposedly occurring in the core of the stars, for T around 17 Million K.
I say supposedly: for the lack of success achieved so far -after 60 years and over 200 billion dollars- might make you wonder that perhaps  a realization of hot fusion on Earth is even more ephemeral than the one  at 300 degrees.

che vorrebbero forse essere una battuta, ma dimostrano solo astio e livore nei confronti dei fusionisti “caldi” classici.

E Celani?

Beh, Celani gioca sul sicuro per venire incontro alle aspettative dei suoi fans. Un po’ come il Guccio inizia i concerti con “Canzone per un’amica”, e li chiude col “la Locomotiva”, Celani parte dicendo che vi sono decine di esperimenti che sono riusciti e che provano che la fusione fredda e’ una realta’ (con il povero Marco Delmastro a fargli notare che il cherry picking in ambito di ricerca e’ pratica poco -come dire?- deontologicamente corretta… E il Celani che si incazza come i francesi di Paolo Conte 🙂 ).

Cherrypicking1

Poi muove veloce verso il non plus ultra del crackpot standard: il complotto che per anni/decenni/eoni ha tenuto segreti i risultati spettacolari ottenuti addirittura alla NASA (vulg: un tizio di NASA ha fatto un esperimento, i cui risultati sono scarsamente significativi per qualsiasi cosa non sia un complotto, ma noi secondo le regole del cherry picking quello e solo quello presentiamo).

Tale complotto -non viene mai detto esplicitamente, pero’ si ammicca spesso…- di sicuro vede nel ruolo di burattinai la CIA, il Mosssad, la Coca Cola e una decina di multinazionali del petrolio, intimorite dai fantastici risultati ottenuti dalle centinaja (vulg.: tre) di gruppi di ricerca in tutto il mondo che da quasi trent’anni dimostrano senza ombra di dubbio come un altro mondo e’ possibile.

La presentazione di Celani (di nuovo: veamente orrenda dal punto di vista grafico, e inconsistente per cio’ che concerne i contenuti) si conclude con una affermazione apodittica che presenta questo titolo:

Conclusions: Need for an International Research Programme

che mi trova assolutamente d’accordo.

Tanto d’accordo che mi chiedo come mai Celani, Rossi, Srivastava e compagnia cantante non abbiano mai presentato un bel progetto di ricerca internazionale alla Commissione Europea, magari nell’ambito del Settimo Programma Quadro di R&ST, oppure -se vogliono osare l’inosabile- su EURATOM. Li’ ci sono i soldi veri, li’ si finanzia la ricerca di frontiera, li’ si compete al coltello con gruppi agguerriti e multidisciplinari che cercano in tutti i modi leciti di prenderti i soldi dalla tasca. Li’, in soldoni, si fa ricerca vera. E si richiede che i risultati siano mostrati a Reviewer competenti, che spesso ti fanno il mazzo se tanto tanto non agisci correttamente.

Ecco, a pensarci bene non c’e’ da stupirsi se tali fonti di sovvenzione pubblica alla ricerca siano in genere precluse ai fuffari.

E meno male, aggiungo…

UPDATE del 23 marzo 2012: abbiamo i video degli interventi di Srivastava, e di Celani. In entrambi i casi il video e’ sincronizzato con le slides che i due mostravano al pubblico. Ottimo lavoro del centro multimendiale del CERN (che come gia’ ho avuto modo di dire non e’ la Casa del Popolo di Vergaio…), inglese di Celani inascoltabile.

Barney

 

 

Siamo quasi alla fine della fuffa E-Cat. C’e’ immediato bisogno di altra fuffa, perdio!

Da un paio di giorni si s’assiste alla triste decadenza del mito fusionista à là Rossi (tanto) & Focardi (molto poco, negli ultimi dieci mesi…). Vi si assiste (io e l’omino del mio cervello) da una posizione privilegiata, quella del vecchio etologo che una vita fa adorava osservare bestie e uomini nei piu’ svariati ambienti e nelle situazioni piu’ varie.Ora le occasioni sono minori, e quindi quando capita un caso di scuola lo seguo da quanto piu’ vicino possibile; l’ascesa e caduta dell’E-cat e’ -a questo riguardo- paradigmatica.

Daro’ qua e la alcuni link a post che nelle ultime 48 ore hanno commentato gli accadimenti che stanno facendo crollare la valanga addosso a Rossi, ma mi soffermero’ di piu’ sugli aspetti umani e sociali del fenomeno.

Iniziamo quindi dal 10 marzo scorso. In quella data esce fuori su New Energy Times (un blog sulle energie alternative, prima a favore poi ferocemente contro Rossi) una notizia secondo la quale il Florida Bureau on Radiation Control (FBRC,una agenzia governativa della Florida che si occupa di radiazioni ionizzanti) ha completato il giorno prima una indagine su Rossi e il suo E-Cat. I motivi dell’indagine sono molteplici:

  • un esposto da parte di un cittadino americano preoccupato dalla possibilita’ che Rossi impiantasse una azienda nucleare in pieno centro a Miami (lo aveva dichiarato Rossi stesso);
  • L’affermazione che l’E-Cat e’ un device in cui si sviluppano reazioni di fusione nucleare (ancora Rossi);
  • La dichiarazione di Rossi secondo la quale la sua azienda americana avrebbe prodotto milioni di E-Cat l’anno.

Comunque, quali siano stati i motivi, per una botta di culo non comune il funzionario del FBRC ti becca Andrea Rossi nel suo studio di Miami, e chiede direttamente a lui. Il quale risponde che no, assolutamente: il suo device NON emette alcuna radiazione ne’ Gamma, ne’ Alfa, ne’ Beta; che gli “ingredienti” che vengono usati non sono radiattivi ne’ prima, ne’ dopo l’uso; e che nessuna produzione avverra’ negli USA, visto che l’impianto e’ “overseas”.

Tutto questo confermato da Rossi stesso sul suo blog. E smentito dal medesimo Rossi un giorno dopo, sempre sul suo blog, sempre nel medesimo thread (ecco qua).

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Poche idee, ma confuse insomma. Un quadro che definire “poco chiaro” e’ un eufemismo elegante per non tirare in ballo truffe, gabole e mandrakate. Soprattutto, una serie di risposte che ribaltano le affermazioni che Rossi stesso aveva fatto sino a quel giorno.

Una situazione che vede in poche ore crollare le convinzioni di uno dei piu’ strenui difensori di Rossi, Sterling Allan del sito PESN, il quale dichiara senza mezzi termini di essersi frantumato i coglioni ad essere preso in giro da Mr “Bianco.NoScusate:Nero.No:Bianco”, rinnega il filosofo con laurea honoris causa in Ingegneria, annulla il suggerimento di mettersi in lista per acquistare l’accrocchio e addirittura inserisce Rossi nella lista di quelli con i quali e’ meglio non fare business perche’ ti potrebbe tirare il pacco. Un completo voltafaccia, salutato nei commenti da molti “Welcome on planet Earth, Mr. Allan” assai significativi.

Bene: in tutto questo il blog “22passi”, di Daniele P., non trova di meglio che pubblicare, ieri, un fantastico post che si intitola “Esiste la free energy?“, che raccoglie immediatamente una serie di spettacolari commenti da parte di un ingegnere il quale, in circa sette paginate-sette, smonta il contenuto dell’articolo e risponde naturalmente che no, la free energy non esiste come non esistono gli unicorni e i draghi rosa a pallini blu (sono i commenti piu’ vecchi, risalite il thread sino all’inizio e vi divertirete).

Nei commenti, pero’, si scatenano anche i true believers. Quelle persone che in assoluta buona fede usano perlappunto la fede e non la ragione per difendere l’indifendibile, in questo caso la fusione fredda. Leggere i commenti su siti del genere e’ molto istruttivo. Si vedono le persone per quel che sono, si osservano le dinamiche sociali che aggregano i partecipanti in piccoli sottogruppi di sodali solidali, o di strenui spadaccini. Si assiste a botta e risposta che possono durare giorni, in cui veramente la scienza (perche’ bene o male di questo si dovrebbe parlare) viene messa in un angolo a scapito delle spiritualita’ e del newagismo d’accatto che tutto spiega con il vuoto cerebrale cosmico.

Nella catena di commenti all’articolo citato sopra son venuti fuori i seguenti argomenti assolutamente non correlati al topic:

  • il signoraggio bancario (beh, se ne parla Sara Tommasi, ne puo’ parlare chiunque. Non che cio’ lo renda piu’ vero: cazzata e’, cazzata rimane);
  • il “triangolo sul Sole” che sicuramente vuol dire qualcosa (cosa non e’ dato sapere, forse io son duro d’orecchio… Ma davvero e’ l’occhio di Sauron?);
  • le nuove scosse di terremoto in Giappone, correlate di certo alla macchia triangolare sul Sole (non v’e’ certezza se la correlazione vi sia anche con il signoraggio, o con le mutandine della Tommasi, ma se si indagasse a fondo, chissa’?);
  • Rossi ha comunque in mano qualcosa, non si sa cosa me certamente funziona (perche’? Perche’ lo dice lui. Punto.);
  • Quando tutto sara’ finito si vedra’ chi aveva ragione (questa e’ sicuramente vera e la sottoscrivo);
  • Buchi neri e vibrazione del vortice (no, non pensate male! E’ tutto vero!) come spiegazione di tutto (eeeeehhh? PUPPAAAA!!!!);
  • sonoluminescenza, argo a facce cubiche, raggi x prodotti da rotolino di nastro adesivo (di nuovo: tutto vero stiantassi ora);
  • miniturbina a vapore da accoppiare all’E-Cat (e qua per la millesima volta mi chiedo se non sia il caso di vendergli qualcosa, al sig. Rossi…)…

E mi fermo qua perche’ non c’e’ piu’ tempo.

Insomma: manco con una confessione scritta autografa di Rossi in cui lui dichiara che ha sempre preso in giro la gente questi entusiasti qua retrocederebbero d’un millimetro dalle loro convinzioni. E nel caso poi si trovassero costretti dagli avvenimenti (e gioco i miei venti eurocent che ci si troveranno molto presto…) a dire “ho sbagliato”, hanno gia’ il mantra pronto, bello lucido e oliato: “Se tutto si rivela una bolla di sapone, a me la vita non cambia per nulla. Ma se avesse funzionato… Ah, se solo avesse funzionato!” Che e’ una posizione di comodo che a me disturba non poco: o come, sfrangi i maroni per un anno dicendo che la fisica di Feynman e Einstein e’ da buttare nel cesso grazie al tubo arrugginito di Rossi, e poi -quando si scoprira’ che era tutta una cazzata- vuoi che non ti prenda per il culo per sei mesi di fila?Ma che, sei pisano?

Si, han visto un bel mondo, questi true believers…

 

Linkografia minima:

 

Barney