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Darwin Award 2018, ma anche altro

Il Darwin Award è un premio cinico e satirico che viene assegnato a chi, ogni anno, muore in situazioni ridicole e assurde, così che il suo patrimonio genetico (e -sottinteso- la sua innata stupidità) non possa essere passato ai discendenti. Una roba non certo politicamente corretta, ma confesso di essere un appassionato visitatore della loro home page direi da quando la pagina e’ stata tirata su, nel 1994. Una reminescenza di quando ero giovane e biologo.

Quest’anno un ottimo candidato al premio (che ovviamente viene assegnato alla memoria…) è John Allen Chau, un ventisettenne americano dello stato di Washington, ucciso un paio di giorni fa da una tribù che vive isolata dal mondo in un’isoletta dell’arcipelago delle Adamantine, nel Golfo del Bengala, tra Thailandia e India. L’isola si chiama “Sentinella del nord”, e il nome fa venire in mente l’ultima Thule: un posto più o meno in culo al mondo. Invece e’ qui, a una trentina di chilometri da una delle mete turistiche più visitate delle Adamantine.

Tenete a mente tutto, perché i particolari sono importanti in questa storia (almeno per me).

Ora, John Allen Chau s’era messo in testa di portare la parola di Cristo in quell’isoletta sperduta a metà strada tra India e Thailandia, pur sapendo che avvicinarsi a Sentinella del Nord è severamente vietato dalle leggi indiane, e che gli abitanti dell’isoletta (un paio di dozzine, forse un centinaio, nessuno lo sa di preciso) sono particolarmente ostili verso i forestieri. Oppure (ci sono ovviamente millemila versioni diverse) John Allen Chau era un avventuriero amante dell’adrenalina che solo i luoghi molto proibiti e molto pericolosi ti può dare.

Prendiamo per buona la prima ipotesi (non cambierebbe nulla con la seconda, solo i particolari di contorno): John era un giovane idealista, ed era convinto che Cristo l’avrebbe protetto. Ha pagato due pescatori per essere portato vicino all’isola, poi ha cercato di attraccare una prima volta usando un kayak.

L’hanno preso a frecciate, e ferito è riuscito a tornare sulla barca dei pescatori, ma poi ha deciso che doveva portare a termine la missione, e si è diretto di nuovo verso l’isola.

La seconda volta pare che ad attenderlo non ci fosse solo un bimbetto con l’arco, ma l’intera tribù con archi e frecce, che in un balletto l’ha ucciso.

John Allen Chau non ha certo brillato di sagacia nella sua missione per conto di Dio, e possiamo dire con cinico distacco che un po’ se l’è cercata.

Si può anche aggiungere che tutti sanno del divieto di avvicinarsi a Sentinella del Nord, e tutti sanno che i suoi abitanti (dodici o cinquecento, nessuno lo sa) sono incazzosi e pronti a fare male -tanto male- a chi si avvicina alle loro spiagge.

E si può concludere con “e ne hanno ben donde”, perché è sicuramente vero che in quella zona gli inglesi, qualche secolo fa, hanno fatto direttamente o indirettamente stragi inenarrabili. Ed è sicuramente vero che -essendo queste popolazioni vissute in isolamento per secoli e secoli- una malattia portata da un visitatore esterno potrebbe sterminare le poche decine di Sentinellesi del Nord in un paio di settimane, proprio come il vaiolo mieté decine e decine di migliaia di vittime nelle Americhe ai tempi della “scoperta” di Colombo (ma ricordiamoci che gli americani ci hanno regalato la sifilide, in cambio. A dire che virus e batteri sconosciuti circolano nei due sensi, sempre…).

Come è vero che se si evitano contatti con l’esterno si preserva di sicuro la cultura dei Sentinellesi del Nord.

Quindi, se volete vedere come e’ fatta Sentinella del Nord, o come sono i Sentinellesi, vi dovete limitare a Wikipedia o tre o quattro filmati su YouTube. Tipo questo qua:

Ma c’è l’altra faccia della medaglia, almeno per quel che posso vedere io. Perché se è vero che gli abitanti di quell’isola hanno tutto il diritto di starsene per conto loro, non possono secondo me e l’omino del mio cervello ammazzare chiunque sbarchi, solo perché si e “ai Sentinellesi nun je devi rompe er cazzo“.

In questa storia (che è vecchia solo di un par di giorni) in tanti tifano per gli isolani, perché i popoli hanno diritto alla loro autodeterminazione. A me la storia dell’autodeterminazione decisa a colpi di freccia non convince per nulla: se è vero che la libertà dell’uomo bianco finisce dove inizia quella del Sentinellese, è vero pure il contrario, e né l’uomo bianco, né il Sentinellese hanno alcun diritto di ammazzarsi a cazzo di cane “perché si”.

Tra l’altro c’é il fantastico profumo di nazionalismo sovranista, sopra tutta questa storia, che a me fa particolarmente ridere sia per il fatto che questa isoletta è a soli 30 chilometri dal turismo becero e truce, sia perché non si capisce il motivo per cui per loro il sovranismo difeso a frecciate va bene e invece quello di Salveenee no. Che per inciso: se un leghista potesse sparare agli zingari nel nome dell’autodeterminazione de stocazzo ci sarebbero le feste matte, a Bergamo e dintorni.

Oh, siamo alla fine dello sproloquio. Per dire che son tempi strani e interessanti, dove può capitare d’essere ammazzati a frecciate con la punta di pietra in un posto in culo al mondo, che poi è così in culo al mondo che a 30 chilometri c’ha la Rimini del Golfo del Bengala. E capita che chi è contro i sovranisti/nazionalisti nostrani difenda il diritto di autodeterminazione di questa tribù, e chi invece è per le rRadici cCulturali identitarie abbia a schifo i Sentinellesi perchè, in fondo, sono solo dei negri selvaggi…

 

La chiusura non può che essere dei Brian Jonestown Massacre, ovviamente.

 

 

Barney

L’ascensore

Stasera, a casa dei miei, mi son messo a leggere il quotidiano locale, il Tirreno. In genere salto subito alla cronaca cittadina, cosi’ mi aggiorno sulle ultime che son successe sotto al mio naso mentre dormivo, ma stavolta son partito dall’inizio, dalla prima pagina. E del tutto casualmente mi son messo a leggere un editoriale dal titolo “L’ascensore non fa salire piu’ nessuno“.

Chi scrive racconta di come l’altra sera si sia trovato a guardare il David Letterman Show, che ospitava nell’occasione Kevin Spacey. L’attore parlava della sua carriera, di quanto fossero stati importanti l’insegnamento e i consigli di Jack Lemmon, e di come l’addestrare le nuove leve sia quasi un dovere morale per gli statunitensi “arrivati”. Con una metafora famosa Spacey diceva che quando uno e’ in cima al grattacielo sociale deve fare in modo che l’ascensore torni giu’ e “porti in alto” gente giovane, sia per garantire il doveroso ricambio generazionale, sia soprattutto per restituire un po’ della fortuna e del talento che la vita ti ha dato.

Chi ha scritto l’articolo ha immediatamente fatto il parallelo con quel che succede in Italia: col cazzo che chi e’ in cima aiuta qualcun altro a salire. Piuttosto da fuoco alle scale, mina le fondamenta del grattacielo, taglia i cavi d’acciaio dell’ascensore… ma se in cima c’e’ lui nessuno si avvicinera’ alla vetta. E questo avviene -scriveva l’autore- in tutti gli ambiti: politica, economia, spettacolo… cosi’ che la nostra societa’ crea gerontocrati velenosi i quali, nell’inevitabile momento della loro morte, lasceranno dietro di se una scia di odio e rancore lunga decenni, piuttosto che gratitudine e rimpianto.

Mi sembra una foto eccellente dell’Italia degli ultimi trent’anni: l’ha scattata Simone Lenzi, e il sospetto che l’autore non fosse uno scribacchino da tre soldi l’ho avuto subito…

Barney

xkcd: Bee Orchid

Uno dei lavori piu’ belli, poetici ed emozionanti di Randall.

Enjoy:

ImageE’ obbligatorio andare sul suo sito e leggersi l’alt-text. 

Chapeau, Mr. Munroe.

 

 

Barney

We are all africans

Mi sembra che la questione razzista sollevata da leghisti e Magdini Allamini si possa chiudere definitivamente con Richard Dawkins.

Hat trick a Some1elsenotme.

Barney

Aggiornamenti Fuffari

I seguaci della Chiesa dei Monaci Diacci Marmati degli Ultimi Giorni ((C) e TM) stanno sempre aspettando la luce in forma di report indipendente di terze parti che dovrebbe certificare un iper-guadagno energetico negli accrocchi LENR/FF che si stanno testando in giro per il mondo.

La mia personale previsione e’ che aspetteranno per moltissimi anni che la luce li illumini, fino a che troveranno conveniente acquistare lampadine a risparmio energetico.

Andrea “ECat” Rossi nel frattempo e’ scomparso, cosi’ come i macinagranito piezonucleari; pero’ Celani s’e’ rifatto vivo con la segnalazione d’uno splendido articolo a meta’ tra il mistico e il circense, che spiega come la seconda legge della termodinamica e’ in realta’ la negazione dell’evoluzione e -contestualmente- la prova provata che esiste un Grande Progettista (vulg.: Dio) dietro la comparsa della vita sulla Terra. E forse anche dietro l’ultima giocata di Leo Messi.

Image

L’articolo dice anche che e’ del tutto inutile cercare vita su altri pianeti, visto che il Grande Progettista (ancora quello la’ sopra…) ha a cuore solo il nostro umile pianeta.

Se non ci credete, ecco qua la prova, direttamente dal Journal of Agricoltural Science and Applications (non esattamente “Science“, ne’ “Nature“, ma a volte ci si deve accontentare…). Una bella serie di commenti sul blog di OcaSapiens, con tentativi di discutere con l’autore dell’articolo miseramente naufragati causa fuga dell’autore stesso.

Poi la gente si chiede come si possa credere ai chip sottopelle e alla sciechimiche…

 

Barney

The next one

No, il prossimo c’e’ gia’, come sapete tutti. E’ argentino come Leo Messi, quindi sicuramente avra’ i piedi buoni e si candidera’ alla vittoria di tre o quattro palloni d’oro in fila.

Pero’ questo uomo da ieri fa il Papa. E quindi non posso non ri-proporre una delle piu’ belle tavole del Paz, assolutamente in tema:

Cio’ fatto, un par di riflessioni sull’avvenimento.

Prima di tutto, non avendo in casa la tv -come del resto Leo Ortolani, che qua racconta mirabilmente la cronaca della proclamazione di Francesco I) mi rifaccio alle sensazioni uditive derivanti dall’ascolto della radio mentre preparavo la cena. Pochi istanti prima dell’uscita del nuovo Papa, s’era diffusa la voce che il sito Internet del Cardinal Scola (Cristo che tempi: anche i Cardinali hanno un sito privato, manco fossero pornostar qualsiasi!) era irraggiungibile; e’ stato quindi facile per i giornalisti e per me ipotizzare Scola come nuovo Papa, anche perche’ l’italiano era in testa ai picchetti dei bookmakers inglesi, e non dico altro. Invece, quando il prete preposto alla proclamazione s’e’ abbalconato ed ha tirato fuori il nome, tutti (io che non sono nessuno, la folla in Piazza San Pietro, i giornalisti) hanno avuto un momento di smarrimento: nelle frasi declamate in stentoreo latino era arduo trovar traccia di qualcosa che somigliasse anche lontanamente a “Scola”. E infatti, s’e’ poi compreso che il nome era “Bergoglio”. Il mancamento e’ durato pochi istanti, poi la professionalita’ dei giornalisti, gli sterminati database dei media e l’entusiasmo della folla hanno avuto il sopravvento e tutto e’ tornato normale, con acclamazioni e notizie accuratissime financo sulla dieta serale del nuovo Vescovo di Roma.

La seconda cosa che m’e’ rimasta in testa di ieri e’ la puntata-special di “Porta a Porta”,che ho avuto la (s)fortuna di poter sbirciare a casa dei miei genitori. In uno studio che sembrava un convento, con gente a me del tutto ignota (l’assenza della scatola delle cazzate si fa sentire, cosi’ come il fatto che l’argomento non fosse esattamente mia materia…), s’e’ fatta l’esegesi di quelle poche parole e gesti che il nuovo Papa ha avuto modo di mostrare nella sua prima apparizione pubblica. E oltre a questo, c’era un prete in studio il quale faceva notare come questa volta l’elezione avesse mostrato, chiara, la mano dello spirito santo. Si, perche’ (argomentava il prete) nessuno aveva pronosticato quel Papa, nessuno avrebbe scommesso su una soluzione cosi’ estemporanea ma rapida del Conclave. Solo l’Onnipotente, attraverso una delle sue tre forme, avrebbe potuto mettere d’accordo questi altri servi di Cristo.

Sentita questa affermazione, m’e’ subito venuta in mente la vignetta del Paz gia’ riproposta, con magari l’aggiunta d’uno “speriamo che se la bevano anche stavolta…”, e le mirabolanti performances di Guzzanti-Padre Pizarro che valgono sempre la pena d’essere viste:

Insomma, per me l’elezione (ma si dice cosi’? Bh…) di un Papa e’ un atto assolutamente politico, mi sembra che delegarne la responsabilita’ allo Spirito Santo sia un volersene lavare le mani e un -ottimo, peraltro- tentativo di ammantare le successive scelte del Pontefice di una spiritualita’ ed infallibilita’ che proprio dal modo in cui e’ (sarebbe) stato scelto da Dio deriva. E’ sempre un motivo di stupore, in me, vedere come ci si puo’ fidare ciecamente di un uomo che sino a pochi minuti prima manco sapevamo che esisteva, cosi’, sulla base di un voto a maggioranza che e’ stato dato da un centinaio di altri uomini dopo discussioni che immagino almeno animate. D’altro canto, il “credere” e’ insito nelle religioni, quindi il comportamento dei fedeli ha una sua logica.

Leggo che i segnali di discordanza rispetto al passato sono notevoli, che l’elezione di Bergoglio e’ un atto “rivoluzionario” a cui la parte progressista del Conclave lavorava da tempo. Intanto, pare abbia preso l’autobus per spostarsi anche stamani. Poi, addirittura, avrebbe pagato il conto all’albergo in cui era ospitato prima del Conclave. Buoni segnali, senza dubbio, ma vedremo su temi piu’ difficili come si comportera’ Francesco, anche perche’ voci di segno opposto lo danno assolutamente convinto che il matrimonio tra persone dello stesso sesso sia un segno di Satana, e scavi archeologici non si sa quanto accurati lo disegnano come non proprio nemico dei dittatori argentini degli anni ’70.

L’unica nota positiva in tutto questo, per me, e’ che e’ sparita dai titoli dei giornali la parola “uveite”. Poco, ma bisogna attaccarsi alle piccole cose,  di questi tempi.

[questo post e’ anche un parziale omaggio -In spirito. Non Santo- a Hector Oesterheld, desaparecido argentino e grande fumettista]

Barney

Per stomaci forti

Quello che potete vedere cliccando qua e’ un ottimo servizio della CNN su una teoria “alternativa” riguardo il massacro della scuola di Newtown dello scorso dicembre. Sono dieci minuti in ottimo inglese/americano, si capisce con facilita’, e ne vale la pena.

La teoria -che sono certo trovera’ numerosi seguaci pure da noi- e’ la seguente: in realta’ il massacro non c’e’ stato: s’e’ trattato di una operazione massmediatica volta a creare un movimento d’opinione che spingesse per far modificare o meglio abolire la legge sul porto d’armi. Attori professionisti, guidati da registi professionisti, avrebbero messo in scena il plot del massacro.

Sconcertante, vero? Ma ancora piu’ sconcertante e’ che tale teoria sia stata propugnata da un professore universitario di una universita’ pubblica, la Florida University.

Mi stupisco sempre quando una minoranza non ragionante si incaponisce per trovare spiegazioni “non mainstream” ad accadimenti di una certa risonanza: e’ successo per lo sbarco sulla Luna, che per molti non c’e’ mai stato, s’e’ ripetuto per Curiosity su Marte (con teorie tirate fuori da incompetenti completi, che ad esempio manco sanno che Marte ha una atmosfera…), per l’11/9, le scie chimiche, gli UFO e via andare. Tutti a violentare la massima di Sherlock Holmes: “Una volta eliminato l’impossibile, ciò che resta, per quanto improbabile, deve essere la verità“, perche’ tutti han gia’ ammazzato la logica, nei loro cervellotici e contorti ragionamenti.

Questo Tracy, va detto, supera di qualche spanna i vecchi cospirazionisti, e rilancia la sfida alla ricerca del limite dell’imbecillita’ umana. Sfida persa in partenza, visto che tale limite non pare esistere…

Barney

Non so se e’ un caso, ma sono certo d’una cosa…

… che questo signore qua sotto, che di mestiere fa il prete, e’ uno stronzo fatto e finito:

Don La Merda, con l'espressione intelligente. Quella PIU' intelligente che e' in grado di fare

Il signore in questione ha stampato e affisso alla chiesa in cui celebra messa tutti i giorni questa roba qua, che viene da un sito nazicattolico di cui mi fa schifo anche pronunciare il nome, e quindi linko solo il carico di letame che ha dato la stura al pretucolo di San Terenzo(1).

La firma, lo si sappia, e’ di Bruno Volpe. Addirittura, dopo che in molti si sono incazzati, lo stesso covo di nazisti dell’Illinois ha ribadito il concetto con l’articolo ancora piu’ folle d’un certo Carlo Di Pietro. Ma personaggioni del genere pullulano su quella cloaca di integralisti di destra.

Il succo del discorso di Volpe, ripreso e fatto proprio da don Stronzillo, e’ che se le donne vengono ammazzate e’ perche’ provocano, con le loro gonne microscopiche, i tacchi a spillo e l’ombelico di fuori.

Perche’“, chiede il tronfio don Merdelli all’attonito intervistatore del GR1, “lei non prova nulla di fronte a una donna nuda? E’ mica frocio anche lei, eh?“, a significare che se uno non stupra, violenta e poi ammazza una donna men che intabarrata in un sacco da cadavere (quindi, provocante per colpa sua) e’ un anormale. Che i froci mica li si considera normali, nella Chiesa Cattolica (TM e Copyright RazingaZ), cribbio!

Questa e’  l’apertura mentale di una parte (si spera minoritaria) dei cattolici di oggi, fine 2012. Questi son quelli che vorrebbero dettare le linee di condotta etica per il nostro paese e per il mondo intero. Questi sono, infine, coloro che vedrebbero bene le donne chiuse in casa a lavar piatti e sciacquare i cenci.

Questi sono i talebani de noantri, che si permettono di sparare sentenze ad mentula canis su argomenti di cui dovrebbero essere all’oscuro, tipo per esempio il sesso, che pero’ li ingrifa e li infoia peggio che cinghiali in calore.

Che poi, a rigor di logica, se a Don Coglioni gli si rizza quando vede una donna, il problema e’ solo suo: e’ lui che ha fatto il voto di castita’. E’ lui che ha anteposto il suo consacrarsi a Cristo all’avere normali (e anche anormali, diciamolo) rapporti sessuali con altre persone. E se si eccita ancora alla vista d’una delle sue parrocchiane che ad agosto affollano le spiagge del paesello in succinti bikini e monopezzi olimpionici, che si mortifichi col cilicio, che si dia la disciplina nella schiena e poi si cosparga di sale… Ma che non venga a rompere i coglioni a noialtri normali (da intendersi come “non consacrati ne’ a Dio, ne’ a Cthulhu, ne’ a Maria De Filippi”).

Ho gia’ dato troppo spazio alla notizia trash della settimana; rimane da ricordare ai miei tre lettori che l’estensore dell’articolo incriminato, quello che ha dato il “la” al pretello di San Terenzo, e’ quel Bruno Volpe che un annetto fa fu arrestato in flagranza di reato.

Per stalking.

Ai danni di una donna di ventisei anni.

Tout se tient…

Barney

 

(1) Mi cospargo il capo di cenere e mi flagello con la disciplina dopo essermi innestato il cilicio sulla coscia. Avevo prima scritto “San TerenzIo”, invece m’e’ stato fatto notare che il paese si chiama San Terenzo.

Grazie, Nicola!

xkcd: Evolving

go to www.xkcd.com

L’alt-text e’ illuminante: i biologi e i farmacologi cercano di NON fare evolvere i batteri, perche’ altrimenti si assisterebbe a risultati come quello in vignetta.

Barney

Selezione Darwiniana o adattamento Lamarckiano?

Il 17 dicembre, di buon mattino, 321.000 italiani si ritroveranno in mille luoghi differenti, e verranno scremati attraverso la somministrazione di un test a risposte multiple.

Cinquanta domande per cinquanta minuti, una domanda a minuto, un punto per ciascuna risposta corretta, zero per ogni domanda saltata e -0,5 punti per ogni risposta errata. Se lo score finale e’ superiore a 75/100, sei ammesso al giro successivo, altrimenti sei fuori.

E’ -siòre e siòri- la pre-selezione per il concorsone a cattedre che porterà 11.542 fortunati nelle classi di scuole elementari, medie e superiori da qui al 2014.  Dopo questa prova, i sopravvissuti verranno chiamati al concorso vero e proprio, che prevede chissa’ quali altri esercizi perigliosi: salto nel cerchio infocato, ingoiar spade di Toledo, giocoleria con machete affilati, e via cosi’.

Ne resteranno soltanto 11.542, la probabilità di vincere per ciascuno dei 321.000 che iniziano la gara  e’ quindi pari a circa il 4%. Non malissimo, a considerare altri concorsi e selezioni pubbliche. E pure il meccanismo di scrematura iniziale non e’ malissimo: i candidati sono chiamati a rispondere a queste 50 domande, su argomenti come “logica”, “comprensione verbale”, “informatica” e “lingua straniera”, ma queste domande saranno estratte a sorte da un universo chiuso di 3.500, che i temerari possono vedere – e provare- qui. Le 3.500 domande sono presentate in 70 blocchi da 50, a simulare 70 prove “vere”. Con il cronometro che corre e scandisce la distanza tra la fine della tua prova e una nuova probabilità di lavoro.

Avevo visto domenica scorsa il bloccone delle 3.500 domande a casa di mio fratello: sua moglie -che ha fatto la SSIS, insegna da precaria da qualche tempo e negli ultimi due anni ha dovuto ripiegare sul sostegno invece che sulla sua materia (filosofia)- era alle prese con alcuni dilemmi esistenziali di logica e inglese che ha subito condiviso con noi. E io oggi ho fatto la simulazione dal sito del Ministero. E’ andata bene, sarei passato agevolmente:

totaloneE ho fatto le corse per finire velocemente. Pero’ alcune chicche le ho trovate pure io, nelle 50 domande affrontate. Come queste qua:

E non sono nemmeno le peggiori, in rete si trovano lamenti e proteste a decine.

Però io personalmente non ho ancora capito come ci si possa -nel 2012- rifare a un sistema cosi’ inefficiente e ingiusto per selezionare gli insegnanti. Anzi: io sarei per abolire completamente i concorsi, lasciando ai dirigenti piena liberta’ di assunzione, ovviamente a patto che poi rispondano con la loro poltrona dell’assunzione di incompetenti o di discriminazioni di gener, razza e religione. Un bel contratto da precario al Preside, e ogni anno si verifica sulla base di parametri oggettivi la bonta’ del corpo insegnante da lui scelto. Sembra una roba di destra, ma a mio avviso e’ quanto di piu’ democratico vi possa essere. Soprattutto se si compara con il terno al lotto che e’ rappresentato dal concorsone.

Piace molto a certi egualitari in pantofole sostenere che col concorso tutti partono dalla stessa linea di partenza, e tutti devono arrivare allo stesso traguardo.

Bene: sono palle.

Palle, dette per non sporcarsi la coscienza con una selezione davvero meritocratica in cui -e questo e’ verissimo- chi e’ bravo parte davanti, e chi vale meno ha un handicap difficilmente recuperabile. Ma perche’ -chiedo- tutti devono fare gli insegnanti? Non sarebbe meglio, piu’ produttivo, piu’ giusto anche per i nostri figli e i figli dei nostri figli se a scuola insegnassero quelli veramente bravi, quelli in grado di offrire ai giovani un qualcosa in piu’ rispetto a quel che si legge sui manuali?

Dare a tutti un lavoro non significa mica dare a tutti il posto da insegnante, no?

Prima di chiudere e di augurare a tutti i 321.000 aspiranti professori o maestri un sincero “in bocca al lupo”, vado a dirimere la questione posta dal titolo.

I concorsi italiani -e questo con gli altri- sono la negazione della selezione naturale teorizzata da Darwin. Sono, invece, la dimostrazione che da noi (forse anche per il malefico influsso della Chiesa Cattolica -Marchio registrato e Copyright-) vige il Lamarckismo piu’ spiccato: i candidati, concorso dopo concorso, adattano le loro capacita’ e il loro corpo all’ambiente che li circonda sino a sviluppare una peculiare forma di rassegnazione che viene tramandata alle future generazioni. Un po’ come successe, secondo Lamarck, alle giraffe e ai loro colli.

 

Barney