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Tocca e muori

Mi ritrovo oggi a leggere una mail che si intitola cosi’:

Il comportamento di G. C. alias Barney Panofsky

e che si svolge nella seguente maniera:

Gentile Xxxxx Spa,

siete al corrente che un vostro dipendente, tal G. C., utilizzi il web in maniera indecente ed inappropriata sotto il falso nome di “Barney Pandofski”?
Questo signore insulta e diffama la gente e l’attacca su base politica ed etnica ed anch edi gusti alimentari (ad esempio c’è la con i vegani…).
Avete un nome da difendere…non è che ci fate una grande figura…
Saluti
Stefania Rossi
La mail e’ indirizzata a BarneyPanofskii@gmail.com, ma soprattutto ad info@xxxx.com, che e’ proprio l’azienda nella quale lavoro.
Finisco appena di rispondere (tra l’altro minacciando qUrela) che mi arrivano messaggi e mail di segnalazione da un collega che ha ricevuto la mail da un dirigente.
Mi tocca addirittura scrivere che no, non e’ un virus, e’ una mail indirizzata a me.
Volevo dire anche qua alla signora Stefania Rossi che se la sua reazione e’ dovuta alla battuta che ho postato ieri, quella sui vegani, allora siamo messi malino.
Su “La versione di Barney” ce n’e’ una anche meglio, lascio a lei il piacere di trovarla.
Io sto bene cosi, come cantano i CCCP
Barney

Vecchia fuffa iraniana e nuove interrogazioni parlamentari

[Premessa per l’On. Vatinno: qua NON SI PARLA DI LEI, puo’ evitare la solita minaccia di querela e le richieste di risarcimento.Grazie, e saluti]

L’avevo scritto poche settimane fa, che m’aspettavo una interrogazione a risposta scritta anche nel caso – Keshe. Che e’ in sostanza un fuffaro iraniano che sostiene di avere scoperto una tecnologia che fa tutto: dal viaggio interplanetario alla cura per il cancro. Passando -occorre dirlo?- per la generazione di energia gratuita e illimitata.

Ecco, si sappia che qualcuno il 13 dicembre 2012 ha provveduto a colmare lo iato tra idea e azione. Il nome del coraggioso e’ Fabio Meroni, il partito e’ quello della Lega Nord. L’interrogazione e’ scarna e precisa e -incredibile dictu!- ha gia’ avuto risposta. Che non e’ “puppa!”, ma quasi…

Barney

Il marketing che vuole vendere un sogno (e NON fottervi il cervello…)

Qualche giorno fa discutevo elettronicamente con un ex collega -ora pesantemente coinvolto in un $enorme$ progetto di ricerca internazionale- dell’importanza della divulgazione, verso il pubblico generalista, del rapporto costi/benefici delle grandi imprese tecnologiche.

La gGente, infatti, percepisce molto facilmente il costo complessivo della ricerca (perche’ magari glielo dice un giornalista): e’ un numero, spesso molto grande, buttato li’ senza pietre di paragone ne’ risultati attesi e impatti sulla popolazione. Difficile e’ convincere il pubblico che quei soldi frutteranno esponenzialmente in conoscenza, miglioramento del tenore di vita, aumento della sicurezza e via dicendo.

Dire che ITER costera’ DIECI MILIARDI DI EURO (forse, ma e’ probabile ne costera’ molti di piu’…) fa una certa impressione, cosi’ come dire che la missione BepiColombo, che dovrebbe portare due sonde in orbita attorno a Mercurio, e’ stata recentemente “aggiornata” come costi a un miliardo e quattrocento milioni di Euro. C’e’ la crisi, i soldi mancano, e sprecarne cosi’ tanti in ricerche di cui non si comprende appieno la portata e l’impatto sulle nostre vite e’ visto dalla massa come una bestialita’.

E’ inutile far notare come molte delle persone che sbraitano e ululano allo spreco di milioni di Euro sarebbero piu’ che ben disposte a chiudere entrambi gli occhi, se quelle stesse cifre finanziassero la fusione fredda, la ricerca sull’omeopatia e la realizzazione della raddrizzatrice automatica di banane. Cosi’ come e’ inutile sottolineare che con una missione spaziale ci si fanno una decina di chilometri di autostrada, se va bene.

Piu’ utile mi sembrano iniziative come quella che vedete qua sotto. E’ un videoclip in cui un famoso astrofisico perora la causa dell’esplorazione spaziale in un modo che non penso possa lasciare indifferenti:

Paolo Attivissimo ha tradotto il discorso di Neil deGrasse Tyson, cosi’ che tutti possano godere del messaggio davvero bello, e pensarci un po’ su.

Ovviamente, il ricercatore riempie di retorica e di luoghi comuni i cinque minuti di speech, ma credo che il messaggio finale sia corretto, alla fine.

 

Barney

Servizio Pubblico: traduzione in italiano corrente dell’ultimo camion di puttanate dichiarate da Andrea Rossi in un’intervista in inglese (TERZA ED ULTIMA PARTE)

Dopo la puntata numero uno, e la numero due, continuo nella titanica operazione di traduzione dall’inglese all’italiano del Rossi-pensiero espresso in questa intervista su Oilprice.com.

RIbadisco che “JB” e’ l’intervistatore James Burgess, e “AR” e’ – ma va?- Andrea Rossi. “NdB” (Nota del Bischero) definisce invece l’intervento mio, che -per comodita’ dei leghisti e dei veri credenti della Chiesa del Monaco Diaccio Marmato degli Ultimi Giorni– e’ colorato in rosso.

C’eravamo lasciati con Rossi che dava i numeri per quel che riguarda i prezzi di vendita dell’E-Cat domestico (10 kW per 900$) e per il device “industriale” da 1 MW (1,5 Milioni di $).

JB: E dove saranno venduti? CI sara’ bisogno di venditori specializzati per poi installarli, oppure potremmo letteralmente prendercene uno dallo scaffale del negozio, portarlo a casa e attaccare la spina?

AR:Circa un mese fa dissi che gli E-Cat sarebbero probabilmente stati distribuiti entro 18 mesi, e che sarebbero stati sperabilmente in commercio in qualche mese dell’inverno successivo. [NdB: mi pare che la domanda fosse chiara: DOVE SARANNO VENDUTI? Rossi non ha risposto, mi pare, eh?] L’installazione di un E-Cat e’ davvero semplice. Qualsiasi idraulico, o operaio, puo’ essere addestrato ad installarne uno a casa.

JB: Ma quanti E-Cat ha venduto sino ad oggi? Ci puo’ dire qualcosa di piu’ rispetto a chi sono i suoi clienti? [NdB: vediamo se ho i poteri. Secondo me Rossi dice che per motivi di riservatezza non puo’ dire nulla.]

AR: Quando saremo in grado di dire i nomi dei nostri clienti, lo faremo. Il tempo non e’ ancora giunto. Lei puo’ immaginare cosa potrebbe succedere ai nostri clienti se noi dessimo i loro nomi in pasto al pubblico? [NdB: beh, mi piace vincere facile. E vedo che anche AR ha un omino del cervello: parla sempre in prima persona plurale “noi qui, noi la’”… Ma intanto di “loro” s’e’ visto solo lui :-).]

JB: Se lei sta parlando di usare l’unita’ domestica come sistema di riscaldamento, non sarebbe piu’ efficiente usare l’E-Cat come rimpiazzo per una caldaia sanitaria convenzionale, piuttosto che produrre elettricita’ per far funzionare una macchina che poi scalda l’acqua? [NdB: incredibile a dirsi, JB ne imbrocca un’altra, di domande giuste. Sara’ mica impazzito? :-). Ah, la mancanza di nesso tra questa domanda e la risposta precedente e’ presente nel documento che sto usando, non l’ho inventata io.]

AR: La nostra visione [NdB: liberta’ di traduzione, secondo me e’ meglio di “policy”, che qua non ci incastra nulla] attuale e’ di applicare l’E-Cat ad una caldaia esistente. Sara’ utilizzato per fornire calore ad una abitazione, tuttavia un boiler sanitario tradizionale sara’ ancora necessario, poiche’ l’E-Cat ha bisogno di tempo per scaldarsi e non potrebbe rispondere velocemente alle richieste di acqua calda come invece fa un normale boiler.

JB: Le polveri di nickel sono tossiche, e il calore generato all’interno del reattore e’ abbastanza elevato da poter causare danni fisici molto gravi alle persone. Quanto sara’ affidabile l’E-Cat? [NdB: altra buona domanda, speriamo non sia un fuoco di paglia, eh?]

AR: Le polveri di nickel sono completamente inaccessibili (all’utente finale, credo). La sicurezza e’ stata sempre una priorita’ assoluta e tutti gli aspetti sono attualmente in fase di certificazione. [NdB: questa a casa mia si chiama “supercazzola brematurata”, e la risposta alla domanda di JB e’ quanto meno parziale.]

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JB: Ha parlato dell’idrogeno e del nickel come elementi che possono essere considerati il carburante della macchina, ma che ci dice del catalizzatore? Sara’ necessario sostituirlo di tanto in tanto? [NdB: un catalizzatore di norma non dovrebbe “scomparire”, ne’ essere consumato dalla reazione. Altrimenti non si chiamerebbe catalizzatore…]

AR: la cartuccia di refill conterra’ sia il nickel (o il rame, a seconda che sia nuova o usata) sia il catalizzatore. Entrambi [NdB: io capisco il nickel e il catalizzatore] saranno sostituiti assieme.

JB: Considerato che ci vuole un po’ di tempo sia per accendere che per spegnere un E-Cat, non pensa che la gente lo fara’ funzionare sempre a pieno regime, anche se non c’e’ bisogno di energia in un determinato momento?

AR: No, perche’ l’E-Cat puo’ essere regolato. [NdB: la domanda era un’altra, ed era corretta anche alla luce di quel che Rossi aveva detto poco sopra sul fatto che per avviare un E-Cat serviva tempo]

JB: Quanto tempo ci vuole per aumentare o diminuire la quantita’ di potenza generata?

AR: Circa un’ora. [NdB: non mi pare un tempo stretto… Un’ora per regolare la potenza in uscita e’ tantino, IMVHO]

JB: E di quanto e’ possibile aumentare o diminuire la quantita’ di potenza che un E-Cat puoì tirar fuori mentre e’ acceso?

AR: 100%

JB: Una volta che un E-Cat e’ installato ed in funzione, funzionera’ semplicemente per 30 anni [NdB: trent’anni? E che e’, un generatore a radioisotopi?] producendo un quantitativo stabile di energia in uscita, o ci sara’ bisogno di una attenta regolazione?

AR: L’E-Cat dovrebbe funzionare senza problemi, ma avra’ bisogno di asistenza ogni 180 giorni di uso per il cambio del “carburante” [NdB: la cartuccia di refill]

JB: Nei trent’anni di vita di un E-Cat, tenuto conto del costo di acquisto, dei costi di funzionamento, dei costi di manutenzione e cosi’ via… Quanto dovrebbe far risparmiare ad un proprietario, un E-Cat?

AR: Ovviamente ci sono numnerosi fattori che influenzeranno la risposta a questa domanda. Il tempo in cui il costo di acquisto viene recuperato potrebbe essere un momento qualsiasi tra pochi mesi e tre anni dall’acquisto, ma dopo questo tempo il cliente dovrebbe risparmiare almeno il 66% della sua “vecchia” bolletta energetica.

JB: Quale ruolo pensa che assumera’ la sua invenzione nel futuro? Ciascuna casa avra’ il suo, oppure la rete elettrica sara’ collegata a enormi centrali ad E-Cat?

AR: Forse, pero’ perferisco parlare di cose di cui sono certo. Se dico qualcosa, devo essere sicuro che faro’ quella cosa. Perche’ nessuno mi fa sconti, come lei ha gia’ visto; e questo e’ sempre stato cosi’, nella mia non semplice vita. [NdB: sento un certo fumus persecutionis…]

JB: Dove immagina lei e la sua azienda tra uno/tre/cinque anni da adesso?

AR: Lo sa solo Dio. Stiamo lavorando duro per sviluppare esponenzialmente la diffusione della tecnologia. [NdB: qua si ritorna alla supercazzola brematurata, con scappellamento a destra]

JB: Che idea s’e’ fatto della nuova macchina LENR “Hyperion”, della Praxen Defkalion Green Technologies Global Ltd.? E’ un competitore serio per il suo E-Cat? Si sente tradito dai suoi ex-compagni di business?

AR: No comment.

JB: Lei ha detto che l’E-Cat funzionera’ accanto ai combustibili fossili. Ma pensa che in futuro l’E-Cat possa aiutare a ridurre la dipendenza del genere unamo dagli idrocarburi fossili?

AR: Si.

JB: Ma come puo’ fare uno che e’ interessato ad acquistare un E-Cat? Puo’ contattare qualcuno per piazzare un ordine di acquisto?

AR: Basta scrivere una email a info@lenoardocorp1966.com [NdB: quasi quasi ci provo 🙂 ]

Fine dell’intervista, le prime due puntate le trovate qui e qui.

Barney

Servizio Pubblico: traduzione in italiano corrente dell’ultimo camion di puttanate dichiarate da Andrea Rossi in un’intervista in inglese (SECONDA PARTE)

Continuo la traduzione della intervista ad Andrea Rossi, l’uomo dell’E-Cat, apparsa nei giorni scorsi su “Oilprice.com” con il sobrio titolo

I potenziali illimitati dell’E-Cat: una intervista con Andrea Rossi

Come nella prima puntata, “JB” e’ l’intervistatore James Burgess, e “AR” e’ – ma va?- Andrea Rossi. “NdB” (Nota del Bischero) definisce invece l’intervento mio, che -per comodita’ dei leghisti e dei veri credenti della Chiesa del Monaco Diaccio Marmato degli Ultimi Giorni– e’ colorato in rosso.

Riporto l’ultima accoppiata domanda-risposta e poi vò ad iniziare senza porre altro inutlie tempo in mezzo.

JB: La transizione completa alla fusione nucleare probabilmente potrebbe durare decenni [NdB: nel caso che la fusione fredda funzioni, caro il mio pallette. No?]. I costi sempre piu’ alti dei prodotti petroliferi potranno essere un incentivo, ma il fornire il prodotto a sette o otto miliardi di persone sara’ un compito improbo. Una volta che lei avra’ i brevetti, quali sono i suoi piani per la produzione e la distribuzione? 

AR: Roma non e’ stata costruita in un giorno. Provo a seguire la stessa filosofia, e porto la stessa pazienza. Lo sviluppo progredira’ esponenzialmente man mano che andiamo avanti, fino a livelli che oggi non possiamo immaginare, ma per adesso ci stiamo focalizzando nella realizzazione di una linea di produzione in grado di produrre un milione di E-Cat l’anno.

JB: Pensa che le accuse che le sono state mosse in passato, in relazione al caso Petroldragon [NdB: la storia la si puo’ leggere qui], ha ostacolato l’accettazione della sua macchina E-Cat? Anche se poi e’ stato scagionato da tutte le accuse, pensa che la gente si aspetti che lei venga smascherato come un truffatore?

AR: Francamente, non ho tempo per pensare a queste cose. Per me la questione e’ irrilevante, quel che conta e’ il mio lavoro, e su quello saro’ poi giudicato.

JB: Ma con cosi’ tanti scienziati che bollano le LENR come un fenomeno impossibile, cosa la fa continuare con i suoi studi? Perche’ pensa che siano loro a sbagliarsi?

AR: Non sto nemmeno ad ascoltare chi mi dice che dovrei smetterla. Proprio non ho tempo. [NdB: questa continua e reiterata rivogata sulla mancanza di tempo si scontra con le numerose interviste, video, interventi di AR su siti, giornali, televisioni e quant’altro. Ma forse e’ quello il tempo che gli manca 🙂]

JB: Comunque, lei non ha ancora permesso a nessuno di studiare accuratamente gli intricati meccanismi che sono dentro la sua macchina, sostenendo che i brevetti che ha richiesto non sono ancora stati concessi [NdB: in sostanza Rossi sostiene da sempre che se facess vedere ora come funziona la sua invenzione, tutti gliela copierebbero]. Questa mancanza di trasparenza ha avuto come risultato una enorme quantita’ di scetticismo. Una volta che le verranno concessi i brevetti [NdB: non sarebbe meglio dire “SE” le verranno concessi i brevetti, caro il mio pallette?], lei rivelera’ informazioni piu’ dettagliate sull’E-Cat?

AR: Si

JB: In passate interviste lei ha detto che negli ultimi due anni le sue idee su cosa avviene all’interno dell’E-Cat sono cambiate tantissimo. Ha detto che c’e’ un qualche meccanismo di fusione nucleare, ma che questa potrebbe non essere la sorgente principale dell’energia sprigionata [NdB: ah, no? Ma questa e’ veramente fantastica. Se non e’ fusione, di cosa stiamo parlando, di grazia? Magia? Alchimia? Gli alieni che usano dei raggi speciali?]. Ci puo’ spiegare esattamente cosa succede all’interno dell’E-Cat? E da dove deriva l’eccesso di energia? [NdB: domanda che finalmente sottoscrivo. E’ l’unica che ha un senso

 

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AR: No, mi dispiace: non posso. Questa questione e’ al momento ancora confidenziale, e io non posso aggiungere nulla a cio’ che ho detto prima, o a cio’ che lei ha correttamente citato [NdB: mi permetto di far notare ad AR che JB ha detto NULLA. L’avra’ pure detto correttamente, ma sempre nulla e’…]

JB: Sembra quasi che lei voglia mettere in ombra il ruolo che le LENR potrebbero avere nel fornire abbondante energia a basso costo al mondo intero, dal momento che lei sta sviluppando solo unita’ relativamente piccole. Non pensa che la sua macchina che sfrutta le LENR potrebbe veramente risolvere parecchi dei problemi energetici che abbiamo sulla Terra? [NdB: voliamo bassini, eh? E la fame nel mondo? E il cancro? Li vogliamo debellare, porca miseria, o no?]. Ha in mente di costruire anche unita’ piu’ grandi, da 10-100 MW, o cio’ non e’ possibile?

AR: Abbiamo gia’ sviluppato impianti da 1 MW, e sara’ facile collegare parecchi di questi impianti per fare impianti piu’ grandi. Data la taglia compatta, e l’efficienza nel processo di generazione di energia, una centrale elettrica ad E-Cat sara’ molto piu’ piccola della sua equivalente a idrocarburi fossili o a fissione. [NdB: ovvio, chi ne puo’ dubitare? Piu’ efficienti, meno inquinanti, meno impattanti… Una favola!]

JB: ha detto che si possono collegare assieme piu’ impiantid a 1 MW per fare centrali piu’ grandi. Come funzionerebbe, questa centrale? E che costo avrebbe?

AR: Gli impianti da 1 MW si possono realizzare in una taglia compatta di 3 metri per 2,5 per 2,5 [NdB: approssimativo, Rossi usa i piedi come unita’ di misura], che poi possono essere collegati in serie o in parallelo per produrre la potenza necessaria [NdB: altro punto interessante, si possono collegare gli impianti O in serie, O in parallelo. A scelta? Boh?]. Il costo sara’ di 1000$/kW.

JB: Uno dei problemi con molte fonti di energia rinnovabile e’ che esse usano terre rare che sono incredibilmente costose [NdB: e rare, perlappunto… Ma questo discorso e’ corretto: eolico e solare hanno bisogno di robe assurdamente rare e costose per piccolissimi ma cruciali componenti. Per dirne uno: i magneti degli alternatori degli impianti eolici.]. Ma l’E-Cat, usa pure lui un qualche composto raro che puo influenzare drammaticamente il prezzo della macchina in futuro?

AR: Mi spiace, ma non posso fornire alcuna informazione sui nostri catalizzatori prima che i brevetti siano concessi.

JB: Da chi ha ricevuto i primi finanziamenti per lo sviluppo ed i test dell’E-Cat?

AR: Ho finanziato da solo lo sviluppo.

JB: E come viene finanziato, attualmente, lo sviluppo?

AR: Sto continuando a finanziare lo sviluppo con soldi miei.

JB: Ma sta cercando, al momento, investitori?

AR: Solo investitori istituzionali. [NdB: e chi altri, di grazia?]

JB: Lei pensa che l’E-Cat sia la risposta all’imminente crisi energetica? [NdB: si noti che JB chiede proprio se l’E-Cat e’ LA risposta, non UNA DELLE risposte…]

AR: Si, credo che possa aiutare.

AR: Siamo ancora molto lontani dal poter usare un E-Cat come fonte di energia per mezzi di trasporto. Ci vorranno vent’anni prima d’essere in grado di alimentare i mezzi di trasporto con l’E-Cat, ma con l’aiuto di Dio nulla e’ impossibile per gli uomini laboriosi. [NdB: una nota spirituale che non conoscevo. E che mi lascia perplesso…]

JB: Ma qual’e’ il suo scopo con l’E-Cat? Spera di cambiare il mondo con una fonte di energia nuova, virtualmente illimitata, oppure la sua motivazione primaria e’ puramente finanziaria? [NdB: certo, se la metti cosi’… Ma cosa vuoi che ti risponda, incrocio tra Vespa e Marzullo? Dai…]

AR: Il mio obiettivo e’ quello di sviluppare una nuova fonte di energia pulita e molto economica; e’ questo il senso dell’intera mia vita.

JB: Ma c’e’ stato un qualche sviluppo recente che puo’ condividere con noi?

AR: Stiamo per completare un impianto da 1 MW, negli USA, che verra’ presto aperto al pubblico. [NdB: Ciumba! E quando e’ “presto”? Oggi no, domani forse, e dopodomani di sicuro?]

JB: Quanti impianti da 1 MW ha realizzato e venduto sino ad oggi?

AR: Ne abbiamo realizzato uno, e 13 sono in costruzione. Vogliamo consolidare i primi 14 prima di espanderci. L’albero deve crescere proporzionalmente alle radici, altrimenti i venti ostili possono buttare tutto giu’.

JB: Ma quanto costera’ un E-Cat?

AR: L’unita’ domestica da 10 kW costera’ all’incirca 900$, l’impianto industriale da 1 MW 1,5 milioni di $. Sono due tecnologie completamente differenti.

[fine seconda parte]

La prima parte e’ qua.

Barney

Servizio Pubblico: traduzione in italiano corrente dell’ultimo camion di puttanate dichiarate da Andrea Rossi in un’intervista in inglese (PRIMA PARTE)

[Premessa: ho deciso di spezzare la traduzione in due o tre post, perche’ l’intervista e’ lunga. La prossima puntata forse gia’ domani]

Siccome sono buono, e generoso, e altruista… e soprattutto mi dispiace che la gente venga presa per il culo anche quando la gente stessa fornisce agevoli maniglie e comodi appigli alla presa per il culo, siccome insomma secondo me e l’omino del mio cervello il sig. Ing. (col cazzo) Dott. (in filosofia) Andrea Rossi rimescola vaccate in un gran calderone ogni giorno, e la gente con le maniglie al culo ci crede… Beh, allora il mio compito e’ quello di far prendere atto a quella gente che viene presa per il culo, e illustrare le incongruenze logiche del sig. Ing. (si, dell’Universita’ di Paperopoli) Dott. (ma in filosofia, lo ribadiamo) Andrea Rossi mentre spara la sua dose quotidiana di stronzate.

Trenodeirifiuti1

Vi presento quindi la traduzione di una intervista [[1] rilasciata oggi dal sig. Ing. (Honoris Causa) Dott. (umanistico) Andrea Rossi al syto “Oilprice.com”, nota rivista peer reviewed (ma anche no, per la verita’) dove si decide la bonta’ delle nòvissime invenzioni che ci cambieranno la vita da cosi’ a cosi’ (mòve impercettibilmente la mano, e la rimette uguale a prima). Quando, chiederanno i tre lettori? Beh, oggi no, domani forse, ma dopodomani di sicuro.

Vien da se e non occorre che lo dica: sono -come dire?- assai scettico che l’accrocchio di Rossi funzioni in una qualsiasi maniera, pero’ prometto che la traduzione dell’intervista che leggerete qua sotto e’ assolutamente fair. Tutto quello che NON ho scritto io e’ riportato cosi’ come e’ stato scritto e detto dai protagonisti.

L’intervista parte su toni sommessi e pacati sin dal sobrio, misurato e contenuto tytolo, che vò qui sotto ad illustrare:

I potenziali illimitati dell’E-Cat: una intervista con Andrea Rossi

Salto la intro discorsiva e chiacchierologica, e vado direttamente alla sessione domande-risposte, in cui “JB” e’ l’intervistatore James Burgess, e “AR” e’ – ma va?- Andrea Rossi. “NdB” (Nota del Bischero) definisce invece l’intervento mio, che -per comodita’ dei leghisti e dei veri credenti della Chiesa del Monaco Diaccio Marmato degli Ultimi Giorni– e’ colorato in rosso.

So… Let’s rock!

 

JB: Cosa e’ esattamente l’E-Cat, e come funziona?

AR: Sostanzialmente, l’E-Cat e’ un boiler. Usa un catalizzatore segreto per fondere assieme idrogeno e nickel, ed ottenere rame [NdB: si parte con calma e misura, sparando subito che l’E-Cat e’ un trasmutatore di specie atomiche. Hai presente la pietra filosofale? Uguale! E no, non sto scherzando]. Il rame ha uno stato energetico piu’ basso di quello del nickel, e l’energia in eccesso viene rilasciata sotto forma di raggi gamma [NdB: AR dice qua senza mezzi termini – rileggete, e’ li’ sopra, a sinistra- che l’accrocchio produce raggi gamma. Occome? O non aveva dichiarato una decina di giorni fa che l’aggeggio NON EMETTEVA raggi gamma? Beh, pero’ un mese prima li emetteva, e due mesi fa no, quindi forse c’e’ una logica in questo, e probabilmente l’accrocchio emette raggi gamma nei mesi dispari, e non li emette nei mesi pari. A meno che questi ultimi non abbiano una “r” nel loro nome inglese: allora si possono mangiare. Coi cavoli e coi Re]. I raggi gamma colpiscono una parete di piombo dove sono assorbiti e trasformati in calore. L’intero processo e’ incredibilmente efficiente e puo’ scaldare qualsiasi fluido che passi attraverso l’apparato. [NdB: e’ la teoria dei gamma che si termalizzano sullo schermo di piombo. E lasciando da parte la questione tecnica, che non ho idea se cio’ sia possibile o meno -a naso puzza di stronzata sesquipedale con una spruzzatina di selz, ma lo ripeto: sono ignorante-, c’e’ il problema che il piombo fonde a 600 K, che in unita’ comprensibili da tutti fanno piu’ o meno 330 °C. Ehi: 330 GRADI CENTIGRADI? E Rossi dice che la macchina e’ sicura? Ma se la temperatura supera i 330 °C, e il piombo fonde, chi fermera’ i gamma rays? Gesu’ bambino? Goku? Vegeta? Andrea Rossi?]  

JB: Il suo E-Cat sfida le leggi della fisica standard. Lei s’aspettava la fiera resistenza e le critiche che sta affrontando?

AR: Si, mi sono sempre aspettato una certa forma di resistenza da parte di quelle persone che non sono disposte ad accettare cambi di paradigma, ma questo succede in tutti i campi della vita, non certo solo nella fisica.

JB: Questa [NdB: la storia dell’E-Cat] potrebbe essere la notizia piu’ sconvolgente della nostra epoca. Eppure, i mass media evitano di parlarne, per usare un eufemismo. Perche’ pensa che succeda questo?

AR: Una naturale resistenza contro le rivoluzioni [NdB: a braccio direi “resistenza contro le idee rivoluzionarie”].

JB: Ci puo’ raccontare di quando non stava ancora lavorando all’E-Cat? Cosa faceva?

AR: Lavoravo ad impianti per la produzione di energia da biomasse. Principalmente biomasse di scarto, che non competono con coltivazioni alimentari [NdB: “cippato”, diciamo. Oppure residui da potature, da lavorazione di olio e vino… Robe cosi’. E’ una cosa abbastanza di moda, di questi tempi, ma vi si lavora da parecchio. Ed e’ una cosa interessante].

JB: Darwin stette moltissimo a rimuginare se raccontare o meno al mondo la sua Teoria dell’Evoluzione [NdB: Dio santo, no!!!! L’accostamento Rossi-Darwin e’ quanto di piu’ scientificamente blasfemo e misleading si possa pensare… Non avevo preconcetti su JB, ma questa vaccata mi fa ricredere. Penoso…]. Lui sapeva benissimo che avrebbe completamente scombussolato la scienza nei cervelli della gente, e che tale sconvolgimento nonn sarebbe stato accettato da tantissimi. La sua macchina E-Cat e’ simile [NdB: andiamo benissimo! L’E-Cat come la teoria dell’evoluzione…]. Molti scienziati non vogliono crederci perche’ questa sfida i loro attuali paradigmi scientifici. Ha mai pensato a questo aspetto, quando lei per la prima volta ha fatto la sua scoperta? Ha rifiutato di credere lei stesso alla sua scoperta, inizialmente?

AR: Beh, certamente ho messo in discussione quel che avevo scoperto.E’ stata dura credere che a un certo punto io avessi prodotto un esempio funzionante di reazione LENR. Ho pagato Sergio Focardi, fisico e Professore Emerito all’Universita’ di Bologna, perche’ provasse a convincermi che m’ero sbagliato, e perche’ mi liberasse dalla mia ossessione per le reazioni LENR. Alla fine e’ successo che sono stato io a convincere lui, e Focerdi ha deciso di lavorare con me allo sviluppo della macchina E-Cat.

JB: Ci puo’ raccontare qualcosa in piu’ sulle sue discussioni con Sergio Focardi?

AR: Beh, non furono veramente discussioni: Focardi, come me, e’ uomo di poche parole. Gli dissi solo che gli avrei dato 10.000 Euro perche’ mi spiegasse come mai la mia tecnologia era sbagliata, e lui accetto’. Ma non ha guadagnato i 10.000 Euro, perche’ non e’ stato in grado di spiegare dove la mia idea fosse sbagliata. E questo l’ha portato a diventare mio partner.

JR: Lei ha discusso con Focardi nel 2007. Come mai la sua scoperta c’ha messo cosi’ tanto a diventare di pubblico dominio? Avete lavorato 4 anni sui prototipi, o cosa?

AR: Prima di annunciare pubblicamente la scoperta, volevo essere certo di quel che avevo in mano. Io scendo in campo solo se sono sicuro di vincere [NdB: se dico che Rossi e’ uno sborone, secondo voi sono passibile di Querela? Io dico di no…].

JB: Le LENR sono state pubblicizzate come una fonte di energia pulita e a basso costo, ma nessuna nuova tecnologia e’ economicamente conveniente. Ci puo’ dare un’indicazione del prezzo per megawatt ora di energia elettrica prodotta dalla sua macchina LENR? Spannometricamente, per quel che riguarda le altre fonti energetiche i costi in dollari per megawatt ora sono i seguenti:

Carbone: 95-135

Gas: 66-103

Nucleare (fissione): 113

Eolico: a terra 97, offshore 243

Solare: 210-310 [NdB: per quest’ultima categoria immagino che JB fornisca i dati per il fotovoltaico. Il termovoltaico e’ molto piu’ economico, e secondo me eventualmente l’E-Cat deve essere confrontato solo con quello, visto che per adesso dovrebbe essere in grado di fare acqua calda e stop…].

AR: Beh, saro’ in grado di rispondere ufficialmente alla domanda soltanto quando l’E-Cat iniziera’ a produrre energia elettrica [NdB: sono totalmente d’accordo con AR, stavolta, come preannunciato nella nota sopra], al momento siamo concentrati sulla produzione di calore. Stiamo collaborando con Siemens per realizzare un sistema che trasformi il calore generato dall’E-Cat in elettricita’ [NdB: AR sta parlando della oramai famosa turbina Siemens in grado di usare vapore a 260 °C. Lui vorrebbe farci un impianto da 45 MW…]. Abbiamo fatto delle stime, e nel caso di cogenerazione (ossia, produzione combinata di calore ed elettricita’) il costo sarebbe di circa 10 dollari a megawatt ora.

JB: La transizione completa alla fusione nucleare probabilmente potrebbe durare decenni [NdB: nel caso che la fusione fredda funzioni, caro il mio pallette. No?]. I costi sempre piu’ alti dei prodotti petroliferi potranno essere un incentivo, ma il fornire il prodotto a sette o otto miliardi di persone sara’ un compito improbo. Una volta che lei avra’ i brevetti, quali sono i suoi piani per la produzione e la distribuzione? 

AR: Roma non e’ stata costruita in un giorno. Provo a seguire la stessa filosofia, e porto la stessa pazienza. Lo sviluppo progredira’ esponenzialmente man mano che andiamo avanti, fino a livelli che oggi non possiamo immaginare, ma per adesso ci stiamo focalizzando nella realizzazione di una linea di produzione in grado di produrre un milione di E-Cat l’anno.

[fine prima parte]

 

 

[1]: ho cercato sulla pagina un riferimento a copyright e diritti, non li ho trovati, e cerco di rimediare almeno attribuendo qua meriti e demeriti. Ovviamente l’intervista e’ frutto del lavoro di James Burgess, cui vanno tutti i crediti (virtuali, soldi nulla, eh?). Io ho solo pedissequamente tradotto in italiano; laddove ho inserito i miei salaci commenti la cosa e’ resa evidente al lettore che sa benissimo che quello che fa il bischero sono io, e non il sig. Burgess, ne’ il sig. Rossi.

 

Barney

Uno dei motivi per cui l’E-Cat non puo’ essere messo in commercio cosi’, alla bersagliera

Uno, dicevamo, tra mille. Bene: poniamo il caso che l’accrocchio funzioni.

Getmedia

Uno poi dice “i casi della vita”: la roba qua sopra e’ una composizione di Tubi Tucker che dovrebbero fare non so cosa…

Non mi pare probabile, ma diciamo che funziona ed e’ energeticamente ed economicamente conveniente. Allora, funziona e il genio Rossi lo produce (come dice lui…) in milioni di esemplari all’anno, ad un costo per l’end user di 500-900 $. Una giacchettata, no? Ottimo, quindi abbiamo un attrezzo che produce energia -sotto forma di calore, per il momento, ma gia’ il vulcanico Rossi pensa a turbine o altri metodi per produrre pure energia elettrica- e che costa… nulla, con manutenzione ridicola: una ricarichetta ogni sei mesi di pochi grammi di nickel. Ce lo mettiamo in casa subito, no?

Ecco… non cosi’ di corsa, come ci spiega l’ottimo Mr. Serni in questo suo messaggio in risposta ad un ottimista convinto. Per almeno questo motivo:

 

On Tue, 31 Jan 2012 22:25:41 +0100, “Leonard” <leon1985x@alice.it> wrote:

>Si può facilmente istallare in parallelo o al posto delle caldaie
>domestiche. Costo di una ricarica circa 10 euro ogni 6 mesi.

Sì, col cazzo. Se a una caldaia attacchi un tubo non a norma, anche se è
fatto di acciaio dieci rivestito di impervium, garantito 100 atm, o vedi
se non ti fanno lo stesso un multone a tre stadi.

Se attacchi un trabagài *elettrico* a qualsiasi cosa sia connessa con l’
impianto *idraulico* e il coso non e’ a norma, rischi il carcere – e no,
non lo dico cosi’ per esagerare.

Ora l’e-Cat e’ in parte elettrico e, se ci vuoi scaldare l’acqua, dovrai
attaccarlo al tubaccio, forse perfino insieme alla caldaia (o, per farti
una doccia calda, aspetti i tempi di setup dell’e-Cat).

Poi siamo in Italia! Dove, per spostare di qui a li’ un emettitore gamma
all’americio, dentro il suo tubo di acciaio e piombo, dovresti in teoria
avvertire S.E. il Prefetto e informarlo del percorso. Se detieni, *E NON
IMPORTA IN QUALE FORMA O CON QUALI PRECAUZIONI!*, materiale radioattivo,
_DEVI_ denunciarlo a S.E. il Prefetto, in quanto autorita’ di Protezione
Civile. Legge 230/95, articolo 1, comma 1, lettera b. L’e-Cat rientra (e
questo avendo fortuna e DOPO ispezione) fra le “sorgenti sigillate”. Sto
dando per scontato che l’acqua NON entri in contatto con il nickel, e lo
spessore dello scambiatore di calore sia sufficiente, e la valvolina per
immettere l’idrogeno sia saldata.

La relazione prescritta dall’art. 61, comma 2, non e’ mai stata fatta (e
se lo fosse stata, credimi, un uccellino me l’avrebbe detto… e NO, non
puoi “farla in segreto”, comprarla su eBay, ne’ fartela rilasciare da un
amico. Cioe’ puoi: ma non e’ una “relazione”: e’ “carta igienica” a ogni
effetto di legge.

E finche’ mancano gli adempimenti ex lege 626/94, art. 4 comma 2, almeno
sul territorio italiano NON puoi vendere e-Cat. Come non puoi importare,
che so?, una “fancy car” dagli USA (anche se li’ e’ legale), finche’ non
hai la relazione della Motorizzazione e altre scartoffie. Stessa cosa.

Nota che non ho detto “l’e-Cat non funziona”… okay? Ho solo detto “Non
lo vendi”. Venderlo e’ un REATO. Come importare una fancy car senza dire
niente al MCTC.

E fin qui Rossi. Ora veniamo a te che compri (e pure quello e’ reato; ma
te la cavi con sei mesi di carcere e diecimila euro di multa. Inezie).

Ti metti in casa una sorgente radioattiva. Schermata? Certo. Peccato che
l’articolo 97, comma 3, non preveda la schermatura. “E’ nucleare? Allora
basta”: “tutte le sorgenti di radiazioni ionizzanti”, dice la legge. Che
cosi’ continua:

      E’ vietato mettere in circolazione, produrre, importare,
      impiegare, manipolare o comunque detenere, quando tali attività
      siano svolte a fini commerciali,

(E Rossi l’e-Cat lo vende…)

      i seguenti prodotti o manufatti,
      ove agli stessi siano state deliberatamente aggiunte materie
      radioattive, sia direttamente, sia mediante attivazione:

(Quindi e’ INUTILE dire “Ma il nichel all’inizio non e’ radioattivo!)

      oggetti di uso domestico o personale, ad eccezione di quelli
      destinati ad uso medico o paramedico

Una caldaia domestica, be’! Io direi sia un oggetto di uso domestico. Di
conseguenza, in circolazione non lo trovi – finche’ non viene rilasciato
un documentuccio da nulla, il “Riconoscimento cat. A/B”. Che ci vuole…

      Con decreto del Ministro dell’industria, del commercio e
      dell’artigianato, di concerto con i Ministri dell’interno,
      della sanità, del lavoro e della previdenza sociale e
      dell’ambiente, sentiti l’ANPA, l’ISPESL e l’ISS…

 (Inizialmente, diceva anche “Sentiti il Papa e Gesu’ Cristo”, ma l’hanno
tolto per via della separazione fra Chiesa e Stato, suppongo).

Comunque: forse dopo che Rossi sara’ riuscito a mettere d’accordo CINQUE
MINISTERI, tre enti, ed avrà camminato sull’acqua (questa è la parte più
facile… il recupero post-agonistico), potrai metterti in casa l’e-Cat.

Oppure tenta la strada della deroga con GIUSTIFICATA MOTIVAZIONE (seeee,
buona fortuna…) del Ministero della Sanita’. Per il quale serve – come
minimo – una ricerca epidemiologica. Su cosa, visto che l’e-Cat, ancora,
non c’e’? La legge non se ne preoccupa. Fare la ricerca e’ affar tuo.

(Io sospetto che Rossi subisca il prolasso del colon quando leggera’ che
cosa gli e’ richiesto dalla “sicurezza per congegni irradianti, artt. 41
fino al 45″, tipo consegnare il prototipo, i progetti dettagliati, ecc.,
ecc., ecc., ecc. …)

Ma se ce la fa (ed io al posto suo non ce la farei), l’e-Cat, si diceva,
e’ tuo! Gaudio e tripudio, hai un e-Cat tutto per te.

E questo comportera’ alcuni obblighi! Del resto, se ti metti in casa una
caldaia a gas, anche li’ paghi pegno: una volta all’anno il controllo di
combustione, lo scarico fumi, la verifica volumetrica e la pervieta’ per
le vie d’aria (provaci a tappare una griglia perche’ entra freddo e vedi
cosa ti fanno… e se, per fartelo, usano burro, vaselina o sabbia).

Questo per una miserabile caldaia a metano, che dovrebbe darti una mano.

Vorrai mica avere MENO obblighi sostituendo al gas una ROBA NUCLEARE?!?

Tanto per dirne una divertente, devi sottoporti a controllo dosimetrico.
Perche’ bisogna avere la certezza che quella sorgente resti sigillata (e
a proposito… mi domando quali precauzioni sono state prese per il caso
di crolli e incendi).

Poi, quando disinstallano l’e-Cat per ricaricarlo… MICA VORRAI FARE LA
RICARICA TU, EH? UN CIVILE?!?… a parte la segnalazione al Prefetto, tu
non ci crederai, ma serve un’ALTRA autorizzazione! (Ah, l’Italia!)

      L’attività di raccolta, anche con mezzi altrui, di rifiuti
      radioattivi, provenienti da terzi, allo scopo di conferire i
      medesimi blah blah blah, è soggetta ad autorizzazione del
      Ministero dell’industria, del commercio e dell’artigianato,
      sentita l’ANPA.

E no, non la rilasciano cosi’ sui due piedi. E no, non puoi mica spedire
l’e-Cat per posta a Rossi! E no, non puo’ venire Pinco Pallino a fare il
lavoro: ci vuole un tecnico autorizzato *e* con formazione specifica.

E ovviamente *NO*, non metti su una rete di installatori autorizzati nel
giro di un anno. Non partendo da un pool di idraulici termo-installatori
privi di patentino, autorizzazione ANPA, autorizzazione regionale, e che
abbiano superato le ispezioni degli Enti a cio’ preposti (ISPESL, …).

Quando il tecnico autorizzato arriva, poi, non sono sicurissimo; ma temo
proprio che tu debba temporaneamente evacuare la casa 😀

Tutto quanto sopra per giustificare quella che altrimenti potrebbe anche
sembrare una reazione scomposta, ingiustificata e poco educata:

>Quando arriverà l’E-Cat (verso fine anno, è stato detto)

PRRRRRRRRRRRRRRRR!

Leonardo

 

(Copyright Leonardo Serni, 2012)

 

Barney

La prova che sono famoso…

… viene dal mio vecchio blog, che oramai si alimenta esclusivamente attraverso il feed automatico da qui (ovvero: quel che scrivo qui va anche la, automaticamente. Non e’ vero il contrario 🙂 ).

Ecco: li’ sopra lascio i commenti liberi e non moderati. E’ un porto di mare (almeno sinora…). E ogni tanto qualcuno commenta. Stasera ho trovato questo commento qua, sotto questo articolo:

Cialtrone sei tu, quando tornerai a nascere tra 144 anni forse avrai una lontana reminiscenza di quel che leggesti e non capisti. Dio va in maiuscolo non sono a inizio frase. A proposito, tu e quei cialtroni del Cicap che usano i prestigiatori per cambiare le buste e abusano delle false inferenze della sofistica, insieme a quella cima dell’astrifisica che ama gli zingari e le scimmie bonobo, perchè non andate a prendervelo dove non batte il sole? Siete bipedi bidimensionali, una umanità regressiva del tutto inutile al pari della torturatrice di topi Rita Levi Montalcini (li tortura a casa sua) e all’astrofisica Hack, l’unica stella che riesce a vedere è di cartapesta ed è sui manifesti del vecchio partito comunista

Oh, e’ un cut&paste as it is, senza alcun maquillage; tutti gli strafalcioni, le virgole assenti, le vene del collo che -si intuisce, no?- si gonfiano sempre di piu’ man mano che il climax aumenta… Tutto e’ originale, e tutto viene dalle manine non troppo sante di uno dei personaggi che anni fa imperversavano con le loro idee fasciste e le loro immense puttanate col salto (basti solo dire “astrologia finanziaria”, per capire di che merda si sta a parlare) su Usenet.

Sto parlando del gran finanziere esoterico di destra GMER (Guglielmo Eugenio Maria R.), noto (all’omino del suo cervello, forse) faccendiere e intrallazzatore di alto livello (si, pare il quarto o quinto piano della sua palazzina). Soggettone che millantava conoscenze d’una certa caratura -mi ricordo Saia il nazifascista, e la moretta dei Ricchi e Poveri. Non sono sicuro dei Jalisse… Gente cosi’, insomma- e due o trecento societa’ off-shore nelle isole del canale.

Uno che s’e’ imbattuto in me, oggi, portato li’ da Google che lui usa per vedere se Paniscus e Kelebeker lo continuano a pigliare per il culo.

Ecco, GMER: la risposta e’ SI.

Si, ti pigliano ancora per il culo.Ma capiscili: tu fornisci ottime maniglie…

Barney

Shine (or Shame) a Light on Homeopathy

Oggi m’e’ capitato di passare sul blog di Lisa M. (Paniscus). Lisa e’ una delle persone che “conosco” elettronicamente da piu’ anni, essendo lei -astrofisica fiorentina passata alle scienze naturali- stata la moderatrice della mailing list “LUMI”, il primo luogo virtuale che ho frequentato. Una mailing list e'(ra)[1] un elenco di utenti che si scambiavano messaggi di posta elettronica su argomenti definiti da una specie di “statuto”, o charter. Le discussioni si dipanavano in thread, controllati dal moderatore, il superutente della lista, che aveva il potere di accettare la tua iscrizione, di cacciarti, di censurare la discussione… Era dio, insomma.

Superuser1

Capisco che parlare di mailing list e’ una roba giurassica, in tempi di chat e di Facebook, ma vi assicuro che il sistema funzionava. E bene. Li’ ho conosciuto elettronicamente molta gente che continuo a frequentare anche oggi, e Lisa ha conosciuto addirittura il suo compagno. “LUMI”, ospitata sui server anarco-noglobal di “Citta’ Invisibile” raccoglieva utenti scettici che parlavano di maghi, truffatori, radiestesisti, ma anche di fusione fredda, e -ovviamente- di omeopatia. Molti degli utenti erano personaggi di primo piano del CICAP, alcuni erano fuffari matricolati che continuano a impestare le praterie di Internet con le loro teorie strampalate: il fantastico GianPaolo Vanoli, teorico della bevuta di urina per curare tutto, oppure Guglielmo Maria Eugenio Rinaldini -GMER(da) per i nemici-, astrofinanziere (sic…) di rara cialtronaggine, oppure l’altrettanto fantastico Walter E.R. Cassani, teorico della fisica ondulatoria di non so cosa… Un mondo affascinante e stimolante, sicuramente meglio di qualsiasi spettacolo tv.

Benissimo, ho gia’ quasi riempito lo spazio di un mio post usuale, e sono sempre alle premesse…

Veniamo quindi al sodo: un giorno che su LUMI la discussione verteva sull’omeopatia, qualcuno propose di svolgere un servizio pubblico per gli altri utenti della rete, e di tradurre una selezione di articoli da Quackwatch, sito gestito da un medico USA che raccoglie articoli e studi contro le medicine non convenzionali “truffaldine”, tra cui l’omeopatia fa la parte da gigante, meritandosi addirittura una sottosezione (Homeowatch). Io mi offrii di tradurre questo pezzo qua; il risultato fu decen imbarazzante, con castronerie ed errori abbastanza naif, ma diciamo che il senso era salvo. Tra l’altro, in quell’articolo si spiega tutto dell’omeopatia, compresa la tipizzazione del paziente che ho scoperto essere una cosa che in genere non si sa. Leggete, leggete…

Manca sempre un collegamento logico tra la visita al blog di Lisa e questo post: arriva! Uno degli ultimi post su “Paniscus” tratta di una notizia che volevo commentare gia’ da un po, e che coinvolge un altro blog e la Boiron, il colosso francese dei preparati omeopatici famoso per “Oscillococcinum”, il rimedio antiinfluenzale piu’ venduto (a caro prezzo) al mondo. Secondo “Wikipedia“, Oscillococcinum e’ un composto a base di fegato e cuore di anatra, diluito a 200K, che significa una parte di fegato di anatra su 10^400 (dieci elevato alla QUATTROCENTESIMA) parti di acqua. Auguri a chi riesce a trovare una molecola di fegato di anatra nel preparato finale…

In breve (poi metto tutti i link per leggere la storia), Samuele Riva -che gestisce Blogzero- ha scritto una serie di articoli in cui si spiegava perche’ l’omeopatia NON puo’ funzionare se non attraverso un meccanismo psicosomatico, e ha farcito i tre articoli con immagini di preparati Boiron. L’azienda francese l’ha presa benino: ha scritto una lettera a Riva e al suo provider, ingiungendo la chiusura del blog pena la citazione in tribunale per danni e diffamazione. La vicenda si e’ chiusa a tarallucci e vino, con Riva che ha pero’ vinto la battaglia mediatica e anche scientifica contro il piccolo gigante omeopatico (690.000.000 di Euro di fatturato, 4000 dipendenti e un mercato in crescita esponenziale).

I passi della vicenda, in ordine cronologico e in ottimo italiano, li trovate qua:

Tutto questo mi pare importante, anche perche’ di recente e’ tornata prepotentemente fuori l’altra fuffa collegata all’omeopatia: la memoria dell’acqua

 

[1]: molto meglio usare il passato, essendo uno strumento di comunicazione sostanzialmente morto. Resiste ancora, della Rete iniziale, Usenet. Ma molto altro e’ stato lasciato al lavoro degli archeologi informatici: chi ha mai usato Gopher, per esempio?

Barney

Ma va’? Ma chi l’avrebbe immaginato?

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Da non credere (si, ciao…)! Pare che Defkalion -l’azienda Greca che avrebbe dovuto produrre l’impianto da 1MW “a fusione fredda”- sia stata cacciata via dal bisnès direttamente da RossiFumi, per motivi imprecisati.

La cosa -ce ne fosse stato bisogno- fa pendere la storia verso il lato-fuffa carpiata.

Barney