Archivi categoria: FusioneFreddaFuffara

Rossi, Focardi, Fiatella, Fusione (forse). Non certamente fredda.

La fusione farsa

Gli appasssionati di fuffa e i Monaci Diacci Marmati della Chiesa degli Ultimi Giorni sapranno già che il 31 gennaio scorso il Capo Monaco Andrea Rossi ha prodotto l’ennesima “dimostrazione” che il suo ciottoro funziona, ovvero che se ci butti dentro qualche centinaio di Watt di energia elettrica, lui ti ributta fuori 22 kW di calore. E ci stai larghino.

Al contrario delle altre esibizioni, questa era -a detta del Rossi- prettamente commerciale, volta a dimostrare ai potenziali clienti che l’aggeggio è pronto per essere installato come produttore di calore in aziende americane, svedesi e giapponesi. Il resto del mondo arriverà con calma.

Ora, da commerciale io non ricordo di aver visto robe così impresentabili; addirittura ho memoria di Testimoni di Geova più convincenti di questa baracconata inguardabile. La cosa più interessante è stata la sigla, in cui due pupazzi alla Muppet (uno era Rossi, l’altro Galileo Galilei) introducevano roboantemente la successiva tragedia.

Il resto è stato impressionantemente vuoto, se siete masochist interessati il video è qua, altrimenti potete passare agli screenshot qua sotto.

Ecco il fantasmagorico barroccio a vapore:

ilciottoro

L’ambientazione è a metà tra uno scantinato in cui si inceppano a cottimo zoccoli cambogiani e il tinello della casa dei nonni. In alto, quelle cose color ottone sono i tubi di ingresso e uscita dell’acqua da scaldare. Sopra ci sono due scatolette bianche, un modem e un sistema di controllo che fa invidia al Baby Monitor della Chicco. Il coso rosso nell’angolo in alto a destra è un rilevatore di neutroni, perchè l’aggeggio non emette radiazioni ma non si sa mai. E poi un coso rosso fa sempre il suo porco effetto, noi markettari lo sappiamo bene.

Di quello che c’è dentro ovviamente non si è saputo nulla (una “spiegazione” che non consiglio ai deboli di immaginazione la trovate qua) , ma buona parte delle due ore e mezza del video è stata occupata da questo eccezionale cocktail di supercazzole:

ecatsk

Sette diversi schermi che mostravano cose a caso: un oscilloscopio in alto a sinistra, uno spettro di emissività subito sotto, quella roba iperluminosa accanto allo spettro sarebbe il reattore vero e proprio, in cui “il plasma raggiunge i 10.000° C” e che Rossi chiamava “the ballerina”, accanto abbiamo un misuratore di radiazioni e una bilancia (??!!!) che avrebbe dovuto provare che l’aggeggio non cambiava di peso durante la ripresa, in alto a sinistra due rilevatori a bolle e al centro il sistema di controllo (!!!???).

Ogni tanto sullo schermo apparivano deliri manoscritti sul rendimento totale del bussolo, scritti a mano da Rossi stesso. Toh, so che non ci credete:

Mottescpiego

Poi qualche domanda che arrivava dai fans, e ogni tre per due si sottolineava che l’E-Cat è sul mercato e che può essere fornito “in settimane” (“al massimo anni”, aggiungerebbe Toninelli) a clienti interessati e selezionati. Da notare che comunque Rossi non vende l’aggeggio, ma il calore prodotto. Mi pare di aver capito che lui installerebbe il cassone e lo controllerebbe da remoto attraverso larRete…

Tutto qua, Stefano Marcellini l’ha raccontato un po’ meglio (anche se con qualche errore, va detto: si vede che non segue la vicenda come me :-P), e non so se sul canale dove l’ha seguito lui c’erano più dei 277 (duecentosettantasette) visitatori che ho contato io nei tre minuti che ho gustato dal vivo.

Purtroppo i veri credenti non si faranno scoraggiare dall’ennesimo teatrino, anzi: son tutti a gioire del nuovo entusiasmante risultato ottenuto (quale?). Io aspetto con curiosità il primo cliente che acquista il servizio: potrebbe essere un side market interessante per alcuni nuovi prodotti che mi stanno venendo in mente…

 

Barney

Il miracolo della fuffa fredda

Ieri i seguaci della Chiesa dei Monaci Diacci Marmati degli Ultimi Giorni si sono leggermente rianimati, dopo mesi e mesi di attese e pochissime notizie di quel che il Mastro Monaco Marmato Andrea Rossi stava preparando: l’E-Cat QX, un oggettino che secondo i claims del venditore di pentole della Brianza fa quasi a gratis calore, luce ed energia elettrica, e tu scegli quale percentuale di calore rispetto alla luce e all’energia vuoi ottenere.

Il tutto in qualcosa che nessuno ha visto, ma che il Mastro Monaco Marmato ci dice essere una specie di barretta di 30 mm per 1 (?) mm, piena di non si sa cosa (polvere della fatina dei dentini), e che restituisce indietro 500 volte l’energia che gli si butta dentro.

Ieri il Nostro e’ volato da Miami (dove sta svernando perche’ l’italico suolo non capisce il suo genio, e la magistratura l’ha anche perseguitato anni fa, poverino) a Stoccolma, dove ha tenuto una “dimostrazione” del suo nuovo prodotto davanti a settanta selezionatissimi spettatori.

La cosa e’ andata come tutte le altre volte, con il setup sperimentale guidato dal Mastro e dai suoi aiutanti, con numeri dati a caso e risultati sempre eccellenti. Salvo alcuni problemini, come per esempio che la scatola di controllo dissipa piu’ calore dell’aggeggio magGico, ma ci stanno lavorando, anzi: se ci fosse un investitore in sala potrebbe aiutare, e altre amenita’ tipo che in meno di un giorno si sono ipotizzati almeno tre modi facili e non controllati ieri per barare anche a ‘sto giro.

Gli interessati possono seguire la vicenda sul sito tirato su apposta per ospitare la telecronaca dell’evento, concentrandosi su questa pagina qua. Li’ si trova anche il video integrale e i commenti, che si dividono come sempre in credenti aprioristi, (che manco se Rossi confessasse che e’ un fuffaro smetterebbero di credere che la magGica macchina funziona) e moderati scettici (gli scettici duri col cavolo che li fanno scrivere li’).

A me interessa far notare la vera magGia che si e’ compiuta in un anno.

Il miracolo.

Questo era Andrea Rossi tempo fa:

Rossi_2016

Lo definirei “stempiato”, diciamo che ha qualche capello piu’ di me ma ce la giochiamo.

Ieri era cosi’:

Screenshot_20171125_212658

Rossi e’ quello in mezzo, con quei folti capelli a meta’ tra il grigio e il turchino che non si capisce dove comincia il bulbo e dove finisce il toupet.

In oramai quasi dieci anni di storia, l’unica cosa che e’ cambiata concretamente e’ in effetti la chioma del Mastro Monaco Marmato. Se per caso la cosa ha un qualche collegamento con gli “esperimenti” che dice di aver fatto, bene: brevetti tutto e fara’ soldi veri, garantito. Il mondo non aspetta altro che alternative serie ai vari centri tricologici svizzeri, che promettono da decenni migliorie e ricrescite che poi solo se ti chiami “Antonio Conte” funzionano.

Altro che E-Cat: capelli.

 

 

Barney

xkcd: Dubious Study

Randall tratta la fuffa con classe e savoir faire, oggi:

dubious_study_2x

E a me non puo’ non venire in mente Mr.  Andrea “Fuffa Fredda” Rossi, che per poter pubblicare le sue “scoperte eccezionali” s’e’ dovuto inventare -chapeau- un “Journal of Nuclear Physics” di cui e’ capo supremo oltre che editore, che pubblica -su un sito web ovviamente- solo roba sua e dei suoi adepti, e che fa il verso ai vari veri “Journal of Physics“. Cosi’ come nella vignetta qua sopra il “National Academy of Proceedings” (che non esiste) scimmiotta i “Proceedings of the National Academy of Sciences” (che invece e’ una rivista scientifica assai famosa).

Con l’aggravante che la “rivista” di Rossi e’ formattata da un oritteropo ubriaco che ha preso lezioni di impaginazione da un palo della luce.

 

L’alt-text spiega ancora meglio la situazione, pigliando bellamente per il culo questo modo di fare da ciarlatani del Far West:

Sounds fine. I looked up the Academy, and it says on their MySpace page that their journal is peer-viewed and downloaded biannually

 

Barney

 

Rise and fall

C’e’ la fuffa normale, la fuffa special, e poi c’e’ la fuffa medica. Di cui ho gia’ parlato qua dentro, in relazione a cure miracolose “inventate” dal santone di turno (Vannoni eil suo famoso metodo Stamin(chi)a, o Hamer) o ai presunti danni da vaccini.

Tutta roba di cui la gGente discetta con toni da professorone di biochimica (magari non avendo manco idea di come e’ fatta una cellula, ne’ di cosa e’ un virus o una membrana cellulare), come si puo’ parlare del derby “Vergate sul Membro-Gallarate Basso” al bar sport il lunedi’ mattina. Con l’aggravante che magari un calcio ad un pallone l’abbiamo dato tutti, le basi minime ci dovrebbero essere. Per la scienza, e la medicina in particolare, siamo di fronte a beati analfabeti funzionali che danno retta al primo bischero e cialtrone che passa per la strada.

E’ di pochi giorni fa il circo Barnum tirato su da Nicola Porro su Rai Due (“Virus”): in una puntata sui “presunti danni da vaccino” gli ospiti in studio erano:

  • un medico del San Raffaele,
  • Eleonora Brigliadori,
  • Red Ronnie.

Cioe’: due cialtroni -in ambito scientifico- contrapposti ad un esperto del settore. Il risultato, in accordo alla Teoria della Montagna di Merda, e’ stato un cumulo di sterco di sedici chilometri alzato dai due “esperti” Red Ronnie ed Eleonora Brigliadori i quali -non capendo evidentemente un cazzo dell’argomento- hanno avuto buon gioco nell’affermare apoditticamente qualsiasi cosa, (“La poliomielite debellata prima dell’avvento dei vaccini“… Cristo santo, un analfabeta completo!) compreso un “ma lei che ne sa di queste cose?” detto da Red Ronnie (critico musicale e presentatore televisivo, ricordiamocelo) al medico microbiologo. Un po’ come se io andassi dal Papa e gli dicessi: “ma te che cazzo ne sai della Bibbia, eh?“.

Irreale, ma e’ successo veramente.

La roba di Red Ronnie, dico, non io da Papa Francy.

Questo episodio mi serve per affermare immediatamente e apoditticamente una cosa: la scienza -e massimamente la scienza medica- non deve essere democratica. Un coglione che predica di curare il cancro con il bicarbonato di sodio non solo non deve parlare in pubblico, ma se tanto tanto si azzarda a spacciare la sua merda come cura va preso e messo in galera a calci nel culo. Purtroppo il signor Simoncini (quello del link precedente) e’ ancora a piede libero chissa’ dove e continua a spacciare a centinaia di euro la sua pozione inutile, come il buon Ryke Geerd Hamer, vecchio nazista riconvertitosi al santonesimo medico e alla Nuova Medicina Germanica, e adesso contumace in Norvegia.

Va bene, questo era l’incipit.

Il titolo del post deriva dal mio ultimo scontro a fuoco in casa dei Monaci Diacci Marmati della Chiesa degli Ultimi Giorni, argomento in discussione “Linus Pauling e la vitamina C”. Che ovviamente curerebbe tutti i cancri d’immondo oltre che raffreddori e influenze.

Chi era Linus Pauling un (ex) biologo come me lo sa abbastanza bene.

E’ stato uno dei maggiori geni della storia dell’umanita’. Primo e unico finora a vincere due Nobel da solo (Chimica e Pace), ha rivoluzionato la scienza in modo incredibile ed in ambiti diversi. A trent’anni era Professore alla Caltech, a 45 vinse il Nobel per la chimica, rifiuto’ di partecipare al Progetto Manhattan per la costruzione della bomba atomica, scopri’ la struttura secondaria delle proteine e pose le basi per il Nobel a Watson e Crick sul DNA, di cui Pauling propose la struttura a doppia elica.

Fu attivista pacifista da sempre, contro la proliferazione atomica negli anni ’60, ed ebbe ovviamente i suoi problemi con il governo USA per la sua ideologia “di sinistra”.

Ha pubblicato centinaia di articoli e libri, tenuto migliaia di discorsi e girato per decine di universita’.

Fino a che, nel 1966, succede che a un congresso cui sta parlando gli scappa di dire (come scapperebbe di dire a tutti i geni curiosi):

Ho 65 anni, ma mi piacerebbe viverne altri 25 per assistere a tutte le meravigliose scoperte scientifiche che stanno venendo fuori adesso“.

Alla conferenza c’e’ anche un mezzo medicone che ha fatto un paio di anni di Medicina in un’Universita’ seria, e poi s’e’ comprato laurea e PhD per corrispondenza all’Universita’ di Youtube. O quello che all’epoca corrispondeva alla UoY. Carta da cesso, insomma. Ma si fa chiamare “Dr.”.

Il “Dr” e’ Irving Stone, prende la palla al balzo e scrive al famosissimo due volte Nobel:

Caro Linus, se fai come dico io campi non altri 25 anni. Il doppio!“.

La ricetta e’ semplice: assumere megadosi giornaliere di vitamina C. Fino a 3 grammi al giorno. La dose raccomandata giornaliera era a quei tempi di 65 milligrammi, e in 3 grammi di milligrammi ce ne stanno tremila. Oggi siamo un po’ sopra come dise consigliata, ma comunque si parla di 80-100 milligrammi…

Pauling ci crede.

Forse perche’ ci vuole credere: si sente invecchiare, si vede alla fine di una vita eccezionale, ma vuole avere un altro supplemento di scoperte ed emozioni. E probabilmente, essendo uno scienziato, e’ ateo. Sente la fine come LA fine. Cosi’ s’aggrappa a questa promessa di Stone.

Ed inizia a prendere la vitamina C. A grammi al giorno.

Ora, sia perche’ la vitamina C e’ veramente un antiossidante, sia perche’ l’effetto Placebo e’ un fenomeno reale, sia perche’ siamo abituati a selezionare gli elementi positivi di una esperienza e dimenticarci quelli negativi, Linus Pauling trae a suo dire estremo giovamento da questa overdose quotidiana di acido ascorbico. Linus si aumenta da solo la dose, da 3 grammi al giorno arriva fino a dodici e oltre , che rapportati alla dose raccomandata dell’epoca fan circa 184 volte 65 milligrammi; in poco tempo a suo dire non s’ammala piu’ di raffreddore ne’ di influenza. Nel 1970 e’ cosi’ certo che la cura preventiva funziona che pubblica un libro “Vitamin C and common cold” ed inizia la seconda vita del due volte Nobel: quella del crociato dell’acido ascorbico. Secondo le intenzioni di Pauling, una superdose quotidiana di vitamina C per tutta la popolazione avrebbe eradicato il raffreddore in pochi anni.

Il libro vende milioni di copie, nel 1971 viene ristampato con l’inserimento dell’influenza: “Vitamin C, common cold and flu” e continua ad andare a ruba. E milioni di americani (e non solo americani) cominciano ad ingurgitare grammi su grammi di vitamina C al giorno.

L’establishment scientifico e’ scettico e disorientato: Pauling e’ un mito, ma siccome la vitamina C e’ nota da decenni, siccome si son gia’ fatti studi abbastanza accurati sulle sue proprieta’ di antiinfiammatorio per la cura dell’influenza e del raffreddore, e siccome tutti questi studi non hanno portato alcun risultato positivo lo sconcerto e’ grande.

Lo sconcerto aumenta ancora di piu’ alcuni anni dopo. Dal 1971 Pauling e’ in contatto con un medico scozzese che -letto il suo “vitamin C and common cold“- lo contatta per dirgli che nel suo ospedale sta provando una cura per i malati di cancro. A base di vitamina C. Pauling e’ entusiasta, ed assieme al medico scrive numerosi articoli scientifici -tutti pubblicati su riviste prestigiose- e un libro, “Cancer and vitamin C“. Il target qui e’ ridurre come minimo del 50% le morti per cancro. Tutti i tipi. Usando solo la vitamina C.

Il resto del mondo scientifico legge gli articoli e prova a replicare i risultati. Tre distinti studi del Mayo Clinic che coinvolgono centinaia di pazienti con vari tumori risultano in nessuna evidenza che dosi fino a 10 grammi al giorno di vitamina C siano di qualche efficacia per la cura o l’alleviamento delle pene di malati terminali. Pauling si ribella, contesta i protocolli, il gruppo Mayo contesta i protocolli di Pauling ma in sostanza ad oggi non esiste alcuna evidenza scientifica che la vitamina C (somministrata sia per bocca che per via endovenosa) abbia effetti rilevanti sui pazienti affetti da tumore. Di recente un paio di articoli (uno e’ questo) hanno riportato buoni risultati in vitro, ma siamo sempre in territorio molto incerto e non e’ detto che il passaggio alla sperimentazione in vivo porti agli stessi risultati.

Linus Pauling muore a 94 anni, comunque, e muore di cancro alla prostata. I suoi sostenitori dicono che e’ campato cosi’ a lungo grazie alla vitamina C, chi lo contesta sostiene che s’e’ ammalato proprio a causa delle enormi quantita’ di vitamina che ingurgitava ogni giorno.

Linus Pauling e’ conosciuto oggi da due categorie di persone: chi ha studiato -soprattutto chimica o biologia- e chi si butta su qualsiasi terapia alternativa esca fuori. Basta che la scienZa ufficiale ne dica male, e allora deve funzionare per forza, perche’ le kattive multinazionali del farmako ci voglion negare la verita’.

E’ quindi molto ironico chiudere informandovi che il piu’ grande finanziatore dell’Istituto Linus Pauling per la promozione della vitamina C e’ stato sempre la Hoffmann-La Roche, enorme multinazionale del farmaco che ha fatto centinaia di milioni di dollari anche vendendo in tutto il mondo pastiglie di vitamina C.

 

 

Barney

E’ tempo di processi (freddi)

E’ tempo di scrivere qualcosa sulla saga della fuffa fondente a freddo, che da anni promette energia gratis e senza limiti a stuoli di Monaci Diacci Marmati della Chiesa degli Ultimi Giorni.

Per adesso non si puo’ scrivere nulla di tecnico, perche’ non abbiamo sott’occhio la relazione sull’anno continuativo di funzionamento del trabiccolo di Andrea Rossi in una factory a caso (che per i MDMdCdUG e’ di sicuro -ma a giorni alterni-: una distilleria di bioetanolo, una lavanderia industriale, un’azienda chimica che produce spugne metalliche per marmitte catalitiche, un mangimificio per pesci da acquario [1]) dalle parti di Miami, Florida. Non abbiamo nulla da discutere, a parte quello che ci dicono Rossi e i suoi ferventi sostenitori, ovviamente.Versione che vi risparmio, non essendovi anche qua nulla di nuovo da riferire (ovviamente tutto ha funzionato alla grande, in media l’energia erogata dal ciottoro e’ stata sei volte quella immessa, ma spessissimo anche sessanta volte, poi come sempre nessuna radiazione e’ uscita dal bussolo, e il Secret Customer -di cui sappiamo piu’ o meno un cazzo- e’ stato cosi’ contento che ha ordinato altri tre accrocchi a Rossi. E la marmotta viola per un anno intero incartava cioccolate fondenti…).

Quindi toccherebbe scrivere una storia accessoria, fatta di accordi, contratti, cessioni di diritti di proprieta’ intellettuale, e -infine- rottura di tutto quello che era stato diligentemente sottoscritto e conseguente azione legale. Da parte di Andrea Rossi nei confronti del fondo di investimento merregano che gli aveva promesso 100 milioni di dollari in tutto (di cui 11 e mezzo gia’ versati), SE il trabiccolo avesse funzionato.

Alla fine del test, non vedendo soldi, Rossi ha denunciato a un tribunale della Florida gli investitori per inadempienza, e gli investitori se ne sono usciti, dopo qualche giorno, con un laconico comunicato il cui succo e’:

“…Industrial Heat has worked for over three years to substantiate the results claimed by Mr. Rossi from the E-Cat technology – all without success…”

Che tradotto in lingua corrente a suona piu’ o meno come “non funziona”.

Da li’ s’e’ scatenato Rossi, che impazza da giorni con dichiarazioni sempre piu’ roboanti, accuse sempre piu’ pesanti contro Industrial Heat (l’investitore) e nuovi piani per aggeggi ancora piu’ magGici di quello testato per un anno in una fabbrica a caso in Florida.

Questa volta si tratterebbe di un trabiccolo delle dimensioni di un sigaro, che produce direttamente energia elettrica, calore, luce e -cosi’ dice Rossi, quindi per i MDMdCdUG e’ automaticamente vero– puo’ anche essere usato per produrre spinta in un motore a turbogetto o in un razzo.

Il modello successivo fara’ anche il caffe’ corretto, credo mettendoci dentro solo pneumatici esausti…

Non vado oltre, ma continuo (dal 1989) a stupirmi di come la gGente creda a questa cosa della fusione fredda (o Low Energy Nuclear Reactions, come si chiamano adesso), senza uno straccio di prova convincente, ma con la cieca speranza di avere, un giorno una fonte di energia inesauribile e gratuita, tirata fuori da questi ciottori che fanno tanto steampunk di terza mano. Mi stupisco soprattutto perche’ oltre alla assoluta inconsistenza scientifica della cosa, nel caso specifico l’inventore e’ un personaggio di questo tenore:

doctorrossiIsuppose

Uno che insomma se lo vede la NeuroDeliri in giro lo carica su una bella macchinina con la sirena accesa, dopo avergli allacciato la camicia sulla schiena (se non l’aveste notato, quello che Rossi ha in mano e’ uno stetoscopio. E quel cassone e’ il famigerato E-Cat…).

Il motivo e’ che la cultura scientifica si e’ drammaticamente ridotta, in tutto il mondo, se va bene a “ricercare su Wikipedia“, oppure nel caso peggiore “guardare i video su youtube”. Ma in realta’ il problema non e’ della cultura sientifica; e’ della cultura in generale. Come ho gia’ scritto un po’ di volte, oggi come oggi e’ piu’ facile far pensare gli altri al posto nostro, che pensare e ragionare e’ faticoso e difficile. Al problema di inventare -rigorosamente in garage, rigorosamente senza avere mai frequentato un’aula di Fisica- una nuova fisica (in culo Feynman, Einstein, Maxwell e gli altri cialtroni del passato), e di scoprire la magica fonte energetica del terzo millennio ci pensano i tipi come quello qua sopra, con lo stetoscopio piantato nelle recchie che ascolta il coro di idrogeno e nickel che reagiscono col litio e producono tutta l’energia che ci serve.

(Inciso poetico:

Trainor lo sapeva come far reagire gli atomi, perche’ aveva studiato:

Only the chemist can tell, and not always the chemist,
What will result from compounding
Fluids or solids.
And who can tell
How men and women will interact
On each other, or what children will result?
There were Benjamin Pantier and his wife,
Good in themselves, but evil toward each other;
He oxygen, she hydrogen,
Their son, a devastating fire.
I Trainor, the druggist, a miser of chemicals,
Killed while making an experiment,
Lived unwedded.

Inciso poetico)

Dai, che comunque dal 2012 ogni anno e’ per gli ottimisti fusionisti l’anno buono per il loro gatto. E questo e’ pure bisestile!

 

[1] ovviamente, non ho inventato nulla. Non ce n’e’ bisogno, in questi casi. Basta leggere 🙂

 

Barney

Ora voi vorreste sentire qualcosa sulla fusione fredda, eh?

Beh, ci sto lavorando, dai; ma siccome non ho molta voglia di scrivere sul nulla pneumatico, allora ripiego sulla fusione CALDA.

E faccio un dispetto ai miei amici di ITER, presentando questo bel tipo qua:

che ci spiega (in un inglese comprensibilissimo) intanto cosa e’ la fusione “seria”, quella calda, poi cosa e’ venuto in mente a lui, infine come un gruppo di venture capitalist gli ha dato 50 milioni di dollari (nota per i Monaci Diacci Marmati: si’, sono 50.000.000 di $. E questo vi dovrebbe far capire quanto sia indietro il vostro vecchio dio brianzolo…) per mettere su un’aziendina che adesso ha piu’ di 50 persone a lavorare su un trappolone che in prospettiva ci dovrebbe aiutare ad avere energia a buonissimo mercato nei prossimi millenni.

Se riesce a farla funzionare, ovviamente.

Ma siccome le basi scientifiche sono solide, e’ questione di ingegnerizzare il tutto. Ci vorranno un po’ di anni, ma io punto su di lui, su ITER e sugli americani che usano il confinamento laser. Rossi lo lascio ai Monaci, assieme alle madonnine sanguinanti e agli altri segni che il mondo ha i minuti contati 🙂

 

Barney

 

Ancora sul perche’ la gGente crede alla fuffa, ovvero: perche’ anche un capraro pretende di essere un Nobel della fisica (con tutto il rispetto per il capraro)

Oggi al coffee break di chiusura dell’estenuante workshop cui partecipavo mi son messo a spippolare col PC, e sono capitato su questo interessante articolo, scritto da un simpatico astrofisico americano che -come me- non sopporta le fuffe scientifiche, che -come me- ritiene che l’E-Cat funziona come puo’ funzionare oggi la ISS Enterprise, o lo zaino protonico che cattura le onde psicocinetiche di Ghostbuster e infine che pensa -come penso io- che l’EMDrive sia un bel bussolo steampunk che fa la sua sporca figura in salotto, magari come bongo vittoriano, ma che mai e poi mai spingera’ alcun satellite nello spazio.

Il pezzo e’ molto piu’ talebano di quelli che scrivo io (??!!!), nelle sue conclusioni, ma muove de una considerazione iniziale interessante, che vò prontamente a proporre in una traduzione a spanne.

Siegel dice questo:

A noi umani piace pensare che se riusciamo a vedere le cose con una mente aperta, ci riuscira’ tutto. Che se ci mettiamo su un problema di buzzo buono e ci applichiamo al 100% ad una certa ricerca non solo potremmo capire cosa c’e’ sotto quanto ne capisce un esperto, ma addirittura potremmo fornire allo stesso esperto un valido supporto per qualsiasi campo dello scibile umano ci interessi. Ci piace pensare che le cose stanno cosi quando parliamo di energia, ambiente (io aggiungo anche : clima e riscaldamento globale), salute e farmaci (aggiungiamoci anche i vaccini, va’), e addirittura fisica e matematica.

Pero’, allo stesso tempo, siamo anche consapevoli degli anni -se non dei decenni- che sono necessari per diventare esperti “certificati” in qualsiasi dei campi sopra rammentati. Sappiamo che e’ davvero dura, anche per il piu’ intelligente e talentuoso, fare scoperte dirompenti in un campo scientifico dove magari uno ha passato anni della sua vita.

C’e’ pero’ una idea romantica che ci acchiappa quasi tutti, ed e’ quella che se un ricercatore indipendente ed anarchico, non inquadrato in una Universita’, se ne esce fuori dal coro con una idea rivoluzionaria anche senza avere alcuna base teorica sull’argomento, egli puo’ cambiare per sempre il corso della storia

Siegel continua raccontando come la vulgata comune sostanzia questa idea romantica: rafforzandola con quella che crediamo sia la storia delle vite di Albert Einstein, di Nikola Tesla, di Edison, Faraday, Newton e chi piu’ ne ha piu’ ne metta. Tutti geni assoluti, ovviamente, nulla da dire.

Il piccolo problema e’ che nessuno di loro ebbe davvero l'”illuminazione”: tutti studiarono duro per anni, e solo dopo si permisero di fare la loro rivoluzione scientifica.

Pero’ ci piace credere che Einstein fosse un ciuco assoluto in matematica, e chissa’ come abbia preso il Nobel a soli 22 anni. Basta Wikipedia per dimostrare che -ma va?- la vulgata della sua asineria e’ una cazzata. E cosi’ per gli altri.

Ma come dice Siegel, all’uomo piace autoilludersi, e pensare che il genio sia anche nelle piccole cose, non solo in Feynman o in Enrico Fermi. Quindi, si da credito ai ricercatori indipendenti autodidatti e assolutamente (guai!) senza alcuna laurea nei campi dove dicono di eccellere, nella speranza che se il genio e’ uscito dalle loro teste magari un giorno potrebbe sortir fuori anche da noi, no?

La prima conclusione che Ethan deriva (dopo avere brevemente passato in rassegna le massime fuffe tecnologiche attuali) e’ che quando uno di questi “maverick” moderni tira fuori una teoria rivoluzionaria, i casi molto probabilmente sono solo due:

  1. o anche il ricercatore indipendente si autoillude d’essere un genio, ed e’ sinceramente convinto di avere davvero scoperto qualcosa che vale il Nobel. Come il personaggio che ho incontrato due volte e che e’ ancora convinto (contro tutte le evidenze) di essere un genio.
  2. oppure, molto semplicemente, siamo di fronte ad un truffatore. Ossia, a uno che non inganna se stesso, bensi’ gli altri. Ovviamente, lo fa per soldi, o per potere, o per la combo (che e’ sicuramente meglio).

C’e’ sicuramente spazio anche per la possibile epifania d’un nuovo vero genio, ma come direbbe un incallito scommettitore alle corse di cavalli “il picchetto me lo banca a 1000”. La conclusione amara di Siegel e’ che uno dei piu’ grandi fallimenti dell’uomo e’ quello di essere magari inconsciamente consapevole di non potere essere un esperto in tutti i campi della scienza, e allo stesso tempo di non fidarsi di coloro che -studiando duramente- esperti in almeno un campo lo sono davvero diventati. Medicina alternativa e scienza di frontiera sono i risultati di questa debolezza (sui motivi della quale si potrebbero scrivere altri tre post, ad averne voglia…), Rossi, Vannoni, Vanoli e compagnia cantante coloro che (di nuovo: consciamente o inconsciamente) se ne approfittano.

La chiusura e’ lasciata a una citazione di Richard Feynman, che piu’ o meno fa cosi’:

una tecnologia di successo deve far prevalere la realta’ delle cose alle relazioni umane, perche’ la natura non la si inganna.

Il sottinteso, non c’e’ bisogno che lo scriva, e’ che invece le persone si ingannano (o si autoingannano), eccome se si ingannano…

Barney

Lo scaldabagno

Allora, dopo tre anni di “oggi no, domani forse, dopodomani di sicuro“, ieri finalmente Andrea Rossi ha ottenuto il suo primo brevetto per l’accrocchio inguardabile (™, ® e © miei) che lui chiama “E-Cat” e che sarebbe una specie di reattore nucleare a bassa energia ma ad altissimo rendimento che “oggi no, domani forse, dopodomani di sicuro” ci affranchera’ dal giogo dei petrolieri. Grazie alla fusione fredda, o LENR, o come minchia si chiama questo mese quella roba la’.

Peccato -per gli entusiasti Monaci Diacci Marmati degli Ultimi Giorni- che il brevetto sia stato riconosciuto ad un bussolo (sinonimo di accrocchio inguardabile) entro cui scorre acqua, che viene scaldata attraverso una reazione chimica (lo dice lui, mica io!) tra litio e idrogeno, i quali reagirebbero grazie alle proprieta’ endocroniche della tiotimolina risublimata al nickel che funge da catalizzatore. Nickel che fino a ier l’altro era il “carburante” della reazione, ossia l’elemento che reagiva; peraltro la reazione era nucleare, e trasmutava il nickel stesso in un suo rarissimo istopo e in rame. Ma solo di venerdi’ dei mesi che finiscono in “o”. Nei mesi pari tale reazione nucleare (o chimica, a scelta del lettore) emetteva raggi Gamma, che nei mesi dispari termalizzavano su uno scudo di piombo Il quale scudo, va detto, risultava essere in grado di sopportare temperature ben superiori al punto di fusione del materiale per motivi che per questioni di proprieta’ intellettuale nessuno vi potra’ mai spiegare. In tutti gli altri periodi dell’anno si potevano cuocere salsicce sull’oggetto acceso, senza alcun problema di radiazioni.

Pero’ niente paura: anche oggi, come sempre il bussolo garantisce (parole di Rossi, ovviamente) un rendimento pari a sei volte l’energia immessa.  Se ti va male, perche’ spesso fai anche un par di chilometri al litro in piu’, specie se sei in discesa e col vento a favore. La moltiplicazione dei pani e dei pesci? Bischerate da dilettanti…

Non sono ubriaco, ve l’assicuro. Ho cercato di sintetizzare lo status quo delle “ricerche” di Rossi prima di lasciarvi estasiati all’ammirazione del brevetto.

Le voila’, mesdames et messieurs:

USPTO009115913.pdf

Io nutro profonda ammirazione per il modo con il quale l’uomo gestisce il circo che e’ riuscito a mettere su, e profondo disprezzo per le sue sboronate da Nobel in pectore che non si rende conto di quanto egli rappresenti la prova vivente della bonta’ delle teorie di Dunning e Kruger, ma c’e’ chi lo ammira senza “se” e senza “ma”, che fa l’esegesi terzarolata di quanto egli (anzi: Egli) dice e scrive, c’e’ chi infine aspetta imperterrito e fiducioso il magGico “Gattone” sugli scaffali dei Leroy Merlin. Oggi no, domani forse, dopodomani di sicuro.

Per un’approfondimento di parte opposta alla mia, inveterato scettico che alla fatina dei dentini ha smesso di credere anni fa, non c’e’ che l’imbarazzo della scelta:

Uno

Due

Tre

Cavallo, carrozza e re:

Barney

Sapevo che ci saremmo arrivati…

Escono dalle fottutissime pareti, non c’e’ niente da fare.

L’ultimo e’ questo qua:

air4gasAria come combustibile grazie all’electrino, che non si sa se esiste ma se c’e’ lo si puo’ ottenere millemila volte dallo stesso elettrone!

E se non c’e’, Ramen.

E a settembre, siòre e siòri… “E-trash”: la tua spazzatura trasformata in pellet e addizionata di A.R.I.A. (TM) doventa una risorsa che ti scalda la casa aggratis! E ci guadagni anche, toh!

(quest’ultimo concetto e’ gia’ stato abusato da Rossi e il suo E-Cat per anni, ma fa sempre la sua porchissima figura. Ah, ci son posti dove questo processo -dar fuoco alla spazzatura- e’ un classico da decenni, senza strombazzamenti ne’ proclami).

Barney

“Il complotto”, Will Eisner (Einaudi Stile Libero, 2005)

Strano che dopo il disastro GermanWings nessuno abbia ancora tirato in ballo i Protocolli dei Savi di Sion o il complotto sionista (in realta’ una ricerca su Google con “Germanwings Mossad” mi da 223.000 risultati[1], e non dico altro…).

Strano, perche’ invece questo fondamentale libro percorre la storia del mondo intero da quasi un secolo e mezzo, e da molti e’ stato usato -ed e’ tuttora usato- come cardine per impostare campagne di odio e violenza. Hitler e’ il piu’ famoso utilizzatore, ma tutto il mondo arabo fondamentalista si basa sui Protocolli piuttosto che sul Corano per definire il nemico: i sionisti di Israele. E qua da noi la situazione non e’ migliore: i gruppi neofascisti odierni e quelli passati hanno in questo falso tardo ottocentesco una pietra miliare tra le -scarse e poco varie- letture: elenco del telefono, versione illustrata del “Signore degli Anelli” (non quella di Ortolani, quella e’ satira), e perlappunto i “Protocolli”.

Will Eisner e’ morto una decina di anni fa; era un grandissimo disegnatore di storie a fumetti, e “Il complotto” e’ stato il suo ultimo libro. Ci ha messo una ventina d’anni, Eisner, a scriverlo e disegnarlo, e rappresenta l’unico esempio di storia non inventata nella sua produzione.

Parla proprio della storia –vera– dei Protocolli dei Savi di Sion (un libro falso, costruito a tavolino con un unico scopo: creare un bersaglio politico contro cui far convergere la rabbia della popolazione russa di fine ottocento).

eisner2

E’ da leggere perche’ non si crede alla resistenza che ha questa fandonia a venire smontata.

Vi sono stati sin dall’inizio (fine del diciannovesimo secolo) reazioni ufficiali, addirittura processi, indagini, inchieste. Tutti hanno portato alla conclusione che il libro e’ una rielaborazione di un volume francese, “I dialoghi all’inferno tra Machiavelli e Montesquieu” scritto da Maurice Joly con il non velato scopo di mettere in cattiva luce Napoleone III e fomentare una ribellione popolare.

Anni dopo la sua morte, l’Okhrana (l’equivalente del KGB ma ai tempi dello Zar) si trova nella necessita’ di trovare un modo per impedire allo Zar del tempo (Nicola II) di virare su posizioni troppo progressiste. C’e’ bisogno di qualcosa che faccia capire al popolo la diabolicita’ delle teorie modernizzatrici di Vitte, il ministro delle finanze dello Zar. E, come ci spiega benissimo Eisner nelle prime due pagine de “Il complotto”, questo compito e’ facilmente eseguibile:

eisner4

eisner3

Non so se c’e’ qualcosa di piu’ semplice e diretto per spiegare il nazifascismo, il razzismo, il leghismo e ogni altra risposta “facile” a crisi sociali (e a bisogni animali), a un uomo con un minimo di capacita’ di ragionamento. Si capisce subito che quel che Will scrive e disegna e’ cosi’ vero da non dover aggiungere altro. La sintesi che c’e’ in queste due tavole e’ spaventosa. Gli ebrei, i negri, gli omosessuali, gli zingari… i diversi insomma, sono bersagli ideali per campagne di odio che si possono facilmente organizzare su basi inesistenti. L’odio e’ li’ pronto a uscire fuori, basta nutrirlo un poco.

Potreste fermarvi qui, e sareste a pagina due di un libro che invece merita di essere approfondito appieno, nella speranza che la Storia prima o poi ci insegni qualcosa.

Si scoprono le origini del libro di Joly, il quadro sociale nel quale i russi decidono che gli ebrei sono un ottimo bersaglio, la costruzione per plagio manifesto dei Protocolli, che spiegherebbero come gli ebrei sionisti vogliono conquistare il mondo, la immediata scoperta che si tratta perlappunto di una costruzione farlocca…E la pertinace resistenza di questo immenso falso razzista alla cancellazione: piu’ lo si sbugiarda, piu’ esso torna a galla (un po’ come la merda, peraltro. Strano, vero?).

Ancora oggi, nel 2015, questa roba riscuote consensi: e’ libro di riferimento per i talebani arabi, testo sacro per i nazifascisti cattotalebani de noantri, viene stampato tra le altre lingue in giapponese e portoghese, Henry Ford (quello della Ford, mica cazzi!) finanzio’ la stampa di 500.000 copie (salvo poi pentirsene anni dopo), esiste l’edizione neozelandese (ovviamente a cura del locale partito merdofascista), non stupira’ sapere che pure Alba Dorata lo mette tra i “must read”,  immagino che anche Marine Le Pen se lo porti sempre dietro, al pari del necessaire per il trucco.

Aggiungo infine che i “Protocolli” sono cibo per la mente (beh, dai: “mente” e’ un overstatement) di uno stuolo enorme di complottisti che vanno dagli sciachimisti di Rosario lamMerda agli E-Cattisti della Chiesa dei Monaci Diacci Marmati degli Ultimi Giorni (citofonare “Bertoldo” chez le grand chef de l’eglise, ma non e’ il solo…), a stuoli di alternativi di sinistra-centro-destra-grillanti a vostro piacere.

Perche’?

Ma come, perche’? Ve l’ha spiegato Will, la’ sopra: alimentare l’odio verso il nemico richiede menzogne e complotti. Se il nemico e’ l’altro, menzogne e complotti hanno vita facilissima, si autoalimentano, dilagano, crescono e fanno proseliti anche tra i poco convinti.

Ragazzi: milioni di mosche mangiano e hanno mangiato merda, non possono sbagliarsi tutte…

In ogni caso io sto con il diavolo: tra l’altro c’entra benissimo con Nicola II che stianta:

[1] dato vecchio, risalente al 29 marzo 2015. Oggi, 31 marzo, siamo gia’ a 257.000. And counting…

Barney