Filosofia da muro #171 (hat trick: Pendolante)

Approfitto dell’invio di Pendolante -che ringrazio- per dimostrare che sono sempre tra i viventi, e vado tosto a riempire un buco di mesi con questa perla direttamente dalla sede centrale dell’estate romagnola (Rimini):

Quasi WesAndersoniana per la composizione simmetrica del tutto, la scritta si staglia in viola (colore poco comune per i graffitari di tutto il mondo) e in tutto il suo solipsismo sotto una finestra con grate.

Bella la “o” finale in corsivo e il cuore a mo’ di firma, che fan pensare a una situazione personale diversa da quel che la scritta dice.

A chiosare il tutto mi ci stan bene i Fontaines D.C., qua live su KEXP (sempre sia lodata) a cantare “Nabovok”:

Barney

4 pensieri su “Filosofia da muro #171 (hat trick: Pendolante)

  1. blogdibarbara

    1. Io le sigarette le compravo a stecche, a volte anche due (una stecca non arrivava a durarmi 3 giorni), quindi non ci vuole molto.
    2. Noto anche il progressivo ingrandimento della parola sigarette, la mancanza di accento su più, la parola mio più grande delle altre e la decorazione, oltre che su M, anche su F: che siano due iniziali?
    3. Il cuore potrebbe anche essere una farfalla con le ali semichiuse, considerando che c’è anche un pirolino sotto.
    4. Bentornato tra i vivi.

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