Stamani il cielo a est, visto dalla stazione, si presentava cosi’:
Non siete sul blog di Cartier Bresson (che tra l’altro e’ pure morto…), quindi non avrete mai qua sopra opere d’arte. Almeno, non opere d’arte fatte da me.
Pero’ la linearita’ della situazione mi ha colpito, e ho cercato di fermarla sul ccd del mio ciottorofonino cinese.
La cosa ganza sono le nuvole, la’ in fondo: finiscono nette esattamente al livello della traversa reggicavi, quasi fossero state tagliate col coltello dalla mano di un gigante. Credo che la cosa sia dovuta a flussi di aria fredda che scorrevano sopra l’aria umida e calda piu’ in basso… ma qualsiasi sia stato il motivo a me e’ piaciuto il risultato di insieme, l’idea delle linee di cavi e pali, le parallele convergenti dei binari e in mezzo, un po’ nascosto dal resto, il Sole che nasce.
Ve lo dicevo, che a me piace di piu’ l’autunno.
Barney
Io la gente che fotografa soli che sorgono liberi e giocondi mentre da me nevica a rotta di collo la odio. Sàppilo.
"Mi piace""Mi piace"
A mia discolpa posso dire che stamani era freschino 🙂
"Mi piace""Mi piace"
Se eri almeno a -5° ti discolpo, altrimenti ti spolpo.
"Mi piace""Mi piace"
Bella foto, Barney!
"Mi piace""Mi piace"
Quanto hai ragione. Ci feci un post su questa questione delle rette parallele
"Mi piace""Mi piace"
Letto. Di una poetica linearità 🙂
"Mi piace""Mi piace"