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La stessa, ma diversa

M’e’ venuto in mente sabato sera, mentre ero a sentire Federico Fiumani in splendida forma con i suoi Diaframma (il nome e’ lo stesso di trent’anni fa, i compagni di viaggio tutti diversi, la musica sempre quella, bellissima e inarrivabile per i cloni tutti uguali che oggi escono dai vari talent show), che ci sono molti brani con titoli simili o addirittura identici, suonati da tizi totalmente differenti, che raccontano storie diametralmente opposte.

Il pezzo che ha fatto scattare la molla nella mia testa (e che spiega come se avessi continuato ad andare dalla strizzacervelli forse oggi sarei messo meglio. O forse no, chissa’…) e’ stato il terzo del trittico classico d’apertura: “Siberia“, brano che lancio’ il gruppo decenni fa, la bellissima “Gennaio” e infine “Agosto“, chiaramente. Eccovela qua, un twist cazzone sulle ferie passate in casa con duemila giornali porno, a studiare le posizioni che Fiumani non conosce, che sono cosi’ tante:

C’e’ almeno un’altra “Agosto” che conosco (pero’ sono tante le canzoni che io non conosco, mi chiudero’ in casa con duemila copie di “Rolling Stone”, l’agosto prossimo), quella dei Perturbazione. Che sicuramente ho gia’ passato su queste frequenze, perche’ mi piace il pezzo e mi piace moltissimo il video. La canzone in realta’ ha sotto sotto lo stesso tono malinconico di quella dei Diaframma, si capisce che agosto e’ il mese piu’ freddo dell’anno per Tommaso Cerasuolo perche’ il mese s’affaccia su un cuore malato, e’ tutto ghiacciato anche se siamo nell’emisfero sbagliato. Malinconica come l’altra “Agosto”, pero’ qui l’approccio e’ cupo e triste, e non ci si ride addosso come fa Fiumani (che e’ veramente un personaggione, un lupo solitario anarchico e indifferente al mondo). Il video e’ -l’ho gia’ detto?- d’una dolcezza infinita e fa un po’ a cazzotti con il clima del pezzo:

Che volevo dire?

Nulla, per carita’.

Magari che il diverso agosto di Fiumani e Cerasuolo riflette anche le differenze di due generazioni, con ciascuna una sensibilita’ diversa ma non migliore o peggiore dell’altra. Diverse, ma uguali insomma.

Pero’ se all’omino del mio cervello viene in mente un altro paio di esempi, potrei inaugurare un’altra rubrica a cadenza rigorosamente casuale…

Barney