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Sudden death, da bere. E qualcosa pure da mangiare…

In trasferta a Bruxelles, dopo avere omaggiato ieri sera il piatto nazionale belga (che consisterebbe nel “moules-frites”, ossia cozze a quintali e patatine fritte a vagoni) e avere pranzato oggi a una steak house niente male, mi ritrovo con i colleghi a vagabondare verso l’ora di cena dalle parti della Grand Place. Senza una meta, e appena sfuggiti ai buttadentro dei classici locali da turisti delle viuzze attorno alla piazza, ci dirigiamo verso l’albergo quando mi appare una visione:

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E’ l’ingresso della Brasserie “A la mort subite“, che significa alla “morte improvvisa”, e come nel caso della traduzione amerregana ha a che fare con un giUoco. Nello specifico, l’ultima mano di una partita a dadi, secca. Chi perde, perde tutto: “muore” improvvisamente. 

E un posto con un nome cosi’ e un aspetto cosi’ maledettamente retro’, da romanzo di Simenon, non poteva che essere la meta finale per la cena. Roba da mangiare: pochina e passabile (in verita’ spero di scamparmi gastriti o peggio…), servizio simpatico e approssimativo, ma posto da non mancare e birre alla spina da provare senza alcun timore: e’ roba buonissima.

 

Barney

Un sobrio e rapido commento sui fatti di Firenze

Detto in maniera chiara: i frequentatori di casa Pound e di Forza Nuova -che cercano di mimetizzarsi dietro battaglie plausibili come il mutuo sociale o la lotta agli interessi bancari- sono solo fascisti, razzisti, nazisti sino al midollo.

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Figura x: la scimmia Geppa agghindata come Saya, gli fa il verso e lo prende educatamente ma fermamente per il culo. Dietro la schiena, invisibile ma puzzolente, la montagna di merda tipica dei Sayamiti.

Se non l’avevate capito prima, forse (forse) l’episodio di ieri vi ha aperto gli occhi. E no, dio Nànos: non esiste nessun distinguo, nessun “se” o “ma”; chi frequenta casa Pound la pensa esattamente come il demente di Cireglio. Su tutto. Punto.

Ah, ieri e’ venuto fuori che il fascista “leggeva fumetti” e “amava la fantascienza anni ’50”. Questo non giustifica aver fatto assurgere Evola, Goebbels e Itle a grandi pensatori, mi vergogno quasi a scriverlo ma so che ci sono IMMENSI coglion c’e’ gente come Giovanni Donzelli che sicuramente e’ in partenza per la crociata contro Heinlein e Dick (non avendo mai sentito parlare ne’ dell’uno, ne’ dell’altro, sia chiaro). In altre parole, i fumetti rispetto a Goebbels non possono essere considerati IL problema.

No, perche’ se non si fanno i disegnini la gente tarda -i leghisti, i criptofascisti, i cattotalebani e altri coglioni da sbarco- mica ci arriva, eh?

 

Barney

Anatomia di una plastica omologazione, ovvero: “Like a virgin”, ma col laser. Literally.

Ieri sera Mrs. Panofsky arriva in camera lanciandomi l’ultimo numero di “D“, il settimanale “femminile” di Repubblica, e mi chiede se so qualcosa della chirurgia plastica vaginale. Le mie conoscenze si fermano al titolo del libro di qualche anno fa della Littizzetto, “Rivergination”, che m’immagino abbia a che fare con l’argomento. Vado quindi curiosissimo a leggere l’articolo-inchiesta che copre tre pagine e mezzo del settimanale.

E’ un pezzo scritto da una giornalista che per caso s’e’ trovata dentro al nuovo e rutilante mondo di questa branca della medicina estetica. I numeri, intanto, sono significativi e in costante crescita sia negli USA (patria di qualsiasi vaccata uno si possa immaginare), sia in UK (patria di qualsiasi imitazione di vaccata USA). L’incremento percentuale da un anno al successivo e’ dell’ordine del 70%, e il mercato “vale” oggi qualche milione di dollari l’anno. Ancora poco, ma con questi tassi di crescita si prevede di arrivare alle centinaia di milioni in meno di dieci anni. Un business, tanto che nell’articolo si racconta del medico USA che pubblicizza la sua attivita’ assai redditizia con la foto della sua nuova, fiammante Porsche.

Ma di che cosa stiamo parlando, di grazia? 

Beh, accanto al rivergination abbiamo la labioplastica, il rimodellamento/ringiovanimento vaginale, la parziale esposizione del clitoride, e la risistemazione del perineo. Tutto fatto sulla base di nessuna necessita’ medica, ma solo su richiesta delle pazienti che si sentono “esteticamente non a posto” proprio li’. Soprattutto oggi che la depilazione “alla brasiliana” va per la maggiore. E se non avete idea di cosa sia la depilaziona alla brasiliana, sappiate che si tratta di roba -come dire?- un po’ drastica, rispetto al numero di peli rimanenti sul pube… 

Una delle cose divertenti (a parlarne da uomo, sia chiaro) della questione e’ che non esiste alcuna “scuola medica” che insegni la labioplastica (per i leghisti: stiamo parlando di piccole e grandi labbra, non dei canotti che contornano la boccuccia della Minetti) o il rivergination. Il suggerimento dei “guru” della materia e’ impratichirsi con un cadavere (in effetti a trovarlo sarebbe un’ottima scuola guida…), oppure fare i primi interventi su povere sessantenni che dal rifacimento del naso, al pompaggio delle tette, al tiraggio degli zigomi passano allegre ma consce della loro eta’ al ringiovanimento vaginale. Tanto, se l’inesperto chirurgo sbaglia, che cosa puo’ protestare, la sessantenne?

Ora, qualcuno pensera’ che ‘sta roba non arrivera’ mai in Italia, soprattutto ora che c’e’ la crisi e via andare di luoghi comuni. Errore: i centri medico estetici che offrono il pacchetto completo anche dalle nostre parti sono innumerevoli, tutti millantano interventi in day hospital (ma allora non fanno un cazz, nulla, la’ sotto!), tutti ovviamente usano il laser (fa taaaanto figo usare il laser!), tutti sparano cifre di migliaia di Euro per ciascuno dei trattamenti, con sconti a pacchetto se tu, bella signora che stai leggendo le nostre tariffe, decidi per il trattamento completo. E attenzione a cercare siti, perche’ abbondano -giuro!!!- foto prima-dopo il trattamento che nulla hanno da invidiare a un trattato anatomico da Medicina e Chirurgia (niente di pornografico ne’ di vagamente erotico, lo dico per gli uomini).

Aspetto comunque trepidante l’offerta speculare per noi maschietti: ricostruzione prepuziale, trimming testicolare, alesaggio e corsa del pistone e via andare.

Siamo macchine imperfette, alla fine…

 

 

Barney 

 

Disegnini intelligenti per teste di ghisa

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Xkcd e’ il mio esempio classico su come una persona riesce a far passare concetti anche estremamente difficili con assoluta facilita’: basta essere intelligenti, disegnare bene e avere un pizzico di ironia.

Bene, oggi ho scoperto un altro Randall Munroe: si chiama Toby Ng (suo sito da non mancare assolutamente: http://www.toby-ng.com) ed e’ il responsabile dell’illustrazione che vedete sopra, e di molte altre che trovate sia seguendo il link sotto alla zebra, sia sul suo sito personale.

Il concetto e’ semplice e probabilmente a prova di leghista ubriaco di grappa: si tratta di visualizzare con schemi accattivanti e colori vivaci delle statistiche abbastanza di impatto. Quella che ho messo come “cover” dice immediatamente che noi bianchi siamo la netta minoranza, su questo pianeta.

Le altre sono altrettanto interessanti: per esempio si scopre che solo il 7% della popolazione mondiale ha accesso a un PC. E che -con buona pace di Giovanardi- c’e’ un 10% dell’intera popolazione mondiale che e’ omosessuale.

Barney

Servizi sociali

V’hanno fottuto la macchina fotografica digitale comperata con i sudati risparmi? I Carabinieri vi hanno riso sul muso quando avete fatto denuncia e avete chiesto “C’e’ speranza di riaverla?”

Ecco: qualcuno ha pensato a voi. Provate, non costa nulla e magari con qualche giro strano la macchina la ritrovate. Se non altro, vi divertite ;->

 

Barney