[Post lungo, scientista e a volte terribilmente spaventoso, ma rigoroso dal punto di vista delle neuroscienze e della biologia in generale. Invoco il principio di autorita’ per me medesimo, stavolta]
Prevedo che domani si scatenera’ il coro dei contrari alle medicine allopatiche, dei seguaci di metodi strani ma naturali (magari a base di erbe di posti lontani, o sangue di povere bestie in via di estinzione), e massimamente dei propugnatori della liberta’ di cura. Lo prevedo perche’ in parecchi leggendo la cosa che vi presentero’ tra poco capiranno l’altra cosa, di cui vi parlero’ dopo.
Chiarisco subito pero’ come la penso sulla liberta’ di cura: ciascuno e’ liberissimo di curarsi con l’olio di serpente (™ e ©) o andando a Lourdes, basta che questo non significhi meno soldi per gli antibiotici o i vaccini. Vuoi prendere Oscillococcinum (™ e ©)? Paghi tutto di tasca tua, il Sistema Sanitario Nazionale gia’ ha poche risorse, figuriamoci se si devono anche disperdere in mille rivoli.
Chiarisco anche che sono favorevolissimo alle cure palliative, ci mancherebbe. Ma devono essere cure che fanno stare dimostrabilmente bene un malato terminale, un uomo che non ha piu’ speranza di guarire: gli antidolorifici, ad esempio, non vedo perche’ debbano essere negati a chi soffre terribilmente.
Premesso questo, la notizia che ha dato origine a questo sproloquio e’ questa qua. Si parla di cellule staminali utilizzate nel tentativo di curare una delle malattie piu’ terribili che affligge il genere umano: la SLA.
La Sclerosi Laterale Amiotrofica e’ una degenerazione progressiva dei motoneuroni, ovvero delle cellule nervose che trasmettono gli impulsi dal cervello ai muscoli e fanno -alla fine della fiera- muovere tutti i nostri muscoli: sia quelli volontari che quelli involontari. Il malato di SLA e’ come se fosse un PC funzionante, ma senza alcun collegamento tra le varie periferiche e la mainboard. La morte e’ per adesso praticamente certa, e il decorso progressivo -con la perdita graduale delle capacita’ di movimento- ha come preludio alla morte la completa impossibilita’ di movimento, la paralisi. A questo punto, o la respirazione viene realizzata artificialmente, oppure il paziente muore. Ma anche se non muore, la prospettiva e’ quella di passare il resto della vita immobile, con forse solo gli occhi che si muovono, attaccato a una macchina che respira per te. Per me la seconda cosa piu’ terribile che possa succedere ad un uomo, essendo la prima la completa privazione sensoriale.
Torniamo allo studio: visto che i neuroni danneggiati o morti per la SLA NON vengono rimpiazzati dal nostro organismo, si e’ pensato di provare a utilizzare cellule staminali, ovvero non ancora differenziate in uno dei vari tipi di cellula che compone i tessuti del nostro corpo: un globulo bianco, per esempio, o una cellula della pelle, o una fibra muscolare, una cellula del fegato, del pancreas, e cosi’ via. La cellula staminale e’ un pezzo di pongo che puo’ assumere -in teoria- tutte le forme che vogliamo; esistono molte cellule staimnali negli embrioni (ovviamente), e parecchie staminali del sangue sono presenti nel cordone ombelicale.
Bene, l’idea e’ quindi quella di prendere delle cellule staminali cerebrali prese da embrioni abortivi[1], e vedere se -messe nei punti in cui la SLA ha fatto morire dei motoneuroni- queste cellule si differenziano in nuovi motoneuroni, prendendo il posto delle cellule morte. Potrebbero farlo, perche’ la differenziazione delle cellule e’ certamente guidata dall’ambiente in cui esse si trovano “da staminali”, in piu’ queste cellule totipotenti erano gia’ semi-indirizzate verso una differenziazione neuronale. C’e’ quindi un sensatissimo ragionamento scientifico, e quanto meno una probabilita’ non nulla che la cosa funzioni.
L’articolo racconta che si e’ iniziata la sperimentazione su pazienti di questo (semplifichiamo) trapianto cellulare. E si e’ iniziato non proclamando l’efficacia sicura della cura, oppure vendendo kit di automedicazione/boccette di distillato di embrione: s’e’ iniziato a verificare se l’iniezione di queste cellule avesse effetti negativi sul paziente. Ci si e’ assicurati, insomma, che non vi fossero pericoli prima di passare allo step successivo. L’articolo ricorda anche come la cura sia in fase di sperimentazione dal 1999 (quattordici anni), con rigorosi protocolli approvati e controllati dal Ministero della Salute.
La medicina procede cosi’: per piccoli passi, come un bravo scalatore che pianta il chiodo, assicura il moschettone, vi fa passare la corda, controlla la tenuta… e solo quando e’ sicuro che tutto e’ a posto fa il passo successivo.
Dall’altra parte c’e’ la pseudoscienza, l’esoterismo, lo spiritualismo “contro” la scienza kattiva e rikka.
C’e’ il Metodo Stamina (™ e ©), insomma. Che gia’ parte e mi fa incazzare, perche’ gioca sulla parola scientifica trendy palestrara “stamina“, ma ammicca evidentemente a “staminali“, a ingannare anche i bischeri come me che all’inizio credevo fosse una cosa seria, che le critiche fossero quelle della Chiesa Cattolica (™ e ©), per motivi etici contrari a quelli per i quali il metodo delle staminali descritto all’inizio e’ invece approvato. Invece no: la cura ha talmente tante falle scientifiche che e’ un mistero come mai il nostro Parlamento ne abbia decretato la sperimentazione.
Partiamo dall’inventore del metodo, un Professore di… lettere (??!!!), che non ha mai pubblicato nulla sull’argomento. La modalita’ di impianto, poi, e’ una trasfusione di liquido con dentro le cellule, che sono estratte dal mesenchima di individuo adulto e poi “attivate” con un mix di etanolo e acido retinoico che dovrebbe -in teoria- trasformare la cellula staminale in un neurone. Come, non si sa, ma tant’e’…
Si sa pero’ che la cura costa, che il professore in Lettere Vannoni ha brevettato o cercato di brevettare la cura, e che ha ceduto i diritti per lo sfruttamento commerciale della cura stessa a una societa’ che produce un po’ di tutto, e molta roba -come dire?- discutibile, almeno per me. L’analisi del Metodo Stamina (™ e ©) la trovate su MedBunker, molto piu’ approfondita delle quattro cialtronate che leggete qua sopra.
Ora, mentre la notizia che dopo 14 anni di ricerca e sperimentazione si e’ fatto un bel passo avanti per l’inizio della sperimentazione sull’uomo del trapianto di cellule staminali neuronali in pazienti affetti da SLA non credo vi sia giunta all’orecchio, sicuramente il Metodo Stamina (™ e ©) vi e’ noto, e per i toscani e’ noto grazie alla piccola e sfortunata Sofia, bambina-simbolo di una richiesta (sbagliata) di liberta’ di cura. Il caso di Sofia ha fatto accendere i riflettori sul Metodo Stamina (™ e ©) soprattutto perche’ e’ assurto al palcoscenico televisivo delle Iene, e se una cosa la denunciano le Iene (o la Gabbanelli, o il Gabibbo), allora deve essere vera.
Cioe’: oltre al pensiero politico, in Italia abbiamo lasciato che la scatola delle cazzate (come ebbe a chiamare la TV R.A. Heinlein) decidesse cosa e’ scienza e cosa non lo e’.
E c’e’ ancora qualcuno che spera che vi sia un futuro migliore, qui? Su, non scherziamo… Abbiamo tutto quello che ci meritiamo. Tutto.
Chiusura con Neil Young per tutta una serie di motivi: Be the rain.
[1] Embrioni morti naturalmente. Il metodo e’ tutto italiano, e supportato dalla Chiesa Cattolica (™ e ©) proprio perche’ non coinvolge cellule derivanti da interruzioni volontarie della gravidanza. E’ un metodo che piace molto al Papa e anche a Bruno Vespa; in giro per il mondo vi sono ovviamente altri centri in cui si fa la stessa cosa con cellule staminali derivanti da tutti gli embrioni abortivi.
Barney