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Lo stile e’ tutto, anche nella presa per il culo con maniglie

Ogni volta che un leghista fa qualcosa di diverso da scorreggiare in pubblico, scaccolarsi, bere grappa a garganella o portare i maiali a pisciare nei campi destinati a costruzione di moschee, mi viene il forte dubbio che vi siano fondati motivi per parlare di razze inferiori. Poi mi sveglio e mi ricordo che stiamo parlando di capre, non di uomini, e tutto va al suo posto.

L’ultima vaccata di una capra leghista e’ questa interrogazione di Calderoli a Monti sui presunti sprechi che l’attuale Presidente del Consiglio avrebbe perpetrato a danno degli italiani. Sprechi dovuti al festone di fine anno tenutosi a Palazzo Chigi la notte del 31 dicembre. L’astVto Calderoli millanta informazioni certe su un party (danzante?) pieno di invitati e di agenti della scorta a presidiare gli augusti ospiti di Mario Monti e signora. Monti ci pensa un po’ su e poi risponde con un comunicato di precisazioni che e’ un capolavoro semantico e di ironia. Qua l’originale, sotto lo screenshot, ad imperitura memoria della supercazzola brematurata fatta da Mario a Roberto (e non c’e’ rischio che il Calderolo la capisca, ne’ ora ne’ mai):

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Mi verrebbe da chiedere a Calderoli se questa indignazione e questa sete di conoscenza lo prendevano, irrefrenabili, anche qualche mese fa, quando a palazzo Chigi c’era un altro Presidente il quale si faceva e si fa vanto di organizzare cene eleganti a base di troje e puttanoni. Quelli si, scarrozzati a destra e a sinistra con voli e aerei di Stato.

Ma di sicuro il buon Robertino era in letargo, a quei tempi. Come ogni buona capra padana, che si sveglia e si indigna solo quando la greppia dove si ingozza rischia di rimaner vuota per un pezzo.

 

Barney

Il ritorno del Punitore vecchio

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Stupenda serie di olii su tela di tal Andreas Englund, che reinterpreta il topos del supereroe invecchiato in chiave un pochino piu’ ironica rispetto a Frank Miller e al suo “The Dark Knight returns”.
Veramente notevole.

Barney

Mona!

La notizia l’ho ricavata da qui. E parecchio di quello che c’e’ scritto e’ condivisibile e poco sorprendente, compresa la parte “succosa”: una donna americana ha pagato 10.000 $ per “acquistare” un'”opera d’arte” che non esiste, se non nella testa dell’artista che l’ha pensata. Cioe’: non c’e’ alcuna messa in pratica dell’idea, la tipa ha pagato per l’idea stessa di opera d’arte. In cambio, ha ottenuto un titolo, e una didascalia che spiega l’idea/opera d’arte/quel che vi pare. Iniziamo dal titolo:

Fresh air

Ok, non c’e’ bisogno di traduzione. (Psss… State “guardando” un’opera d’arte da 10.000 dollari, ve lo ricordo)

Adesso passiamo alla targa che accompagna il titolo e -spero- la fattura:

A unique piece, only this one is for sale. The air you are purchasing is like buying an endless tank of oxygen. No matter where you are, you always have the ability to take a breath of the most delicious, clean-smelling air that the earth can produce. Every breath you take gives you endless peace and health. This artwork is something to carry with you if you own it. Because wherever you are, you can imagine yourself getting the most beautiful taste of air that is from the mountain tops or fields or from the ocean side; it is an endless supply.

Anche qua penso si capisca tutto. Compreso il fatto che l’artista sta -come dire?- calcando un pochettino la mano: a me pare che la signora, per 10.000 dollari, stia ottenendo una presa in giro mica male. Ma forse sono un malfidato… Bene, andiamo avanti, e sveliamo il nome dell’artista:

James Franco.

Eccolo qua, l’attore noto alle teenagers di mezzo mondo, che ci illustra “Fresh air“:

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A me suona e appare un po’ italiano. No?

Ma continuiamo. James Franco ha contribuito a dare vita ad un museo, e l’ha chiamato -ovviamente-…

Museum of Non-Visible Art“.

Il sito web lo si raggiunge digitando www.nonvisiblemuseum.com, (NON ci cliccate ancora, grazie…), e sia il dominio che il nome paiono appropriati.

Quello che mi perplime, se mi metto a fare due piu’ due piu’ due, e’ l’acronimo che e’ stato scelto per il sito. Si, vabbe’: a Roma abbiamo i bellissimi MACRO e MAXXI (andateli a vedere, se non l’avete ancora fatto: meritano entrambi piu’ di una visita), ma qua si va oltre, qua (ecco, ora potete cliccare su nonvisiblemuseum) siamo davvero all’italian job senza scasso: siamo al…

MONA

E allora tutto ha un senso: diecimila dollari, aria fresca, mona… Si: ora torna tutto. A gentile richiesta, e dietro simbolica donazione di almeno tremila Euro, fornisco le coordinate per contattare l’amante dell’arte Aimee Davison, che e’ la tizia che ha sborsato i soldi.

 

Barney

Barry Allen

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SBAM!

Barney

Sucate sul Membro

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Sucate sul Membro, ridente borgo su un cucuzzolo vicino a Vergate (sempre sul Membro) ringrazia Letizia Brichetto Arnaboldi per l’improvvisa ma meritata notorieta’.

Gran fiume, il Membro…

Oh, mi raccomando, una visitina al Forte, a Sucate, va fatta 🙂

Barney