Dopo l’uscita -che sottoscrivo in pieno- sulle veggenti di Medjugorje, il posto in cui la Madonna appare tutti i giorni ad una selezionata élite di intermediari alle 18,40 e se arrivi tardi son cavoli tuoi, Papa Francesco (il Papa con il 30% di bonta’ in piu’ rispetto a tutti gli altri Papi della stessa fascia, secondo i Paguri) ha scatenato commenti seri e meno seri.
Questo qua di Lercio e’ sicuramente sul versante “meno serio”, ma non certo una novita’. Qualche decina di anni prima di oggi il buon vecchio Paz pubblico’ infatti questa vignetta che per me resta inarrivabile come satira blasfema:
Visto che la vignetta l’avro’ usata mille volte, metto una colonna sonora altrettanto abusata ma assolutamente in tema:
Ai miei tempi (il 1832, circa) c’era un cantante post-punk (che tradotto significa: uno che si veste da punk e canta come un qualsiasi poppettaro da hit parade), che prima di imboccare la carriera solista era il frontman di una band mediamente famosa.
Ma da solo, oh, da solo Billy Idol fece fortuna, fama e soldi. Divenne davvero un idolo, a giustificare il nick che s’era scelto anni prima.
Eccolo in uno dei suoi brani piu’ famosi:
che e’ punk come “Montagne verdi”, se capite di quel che stiamo parlando, ma ha venduto come il pane dalla prima meta’ degli anni ottanta in poi.
A distanza di una trentina di anni ho ripensato a Billy Idol l’altro giorno, quando mi son trovato davanti questo articolo indegnamente da me immortalato:
La notizia m’era assolutamente ignota, ma -come racconta il pezzo qua sopra- in questi giorni, per l’esattezza il mercoledi’ delle ceneri, e’ uscito il primo numero d’un nuovo settimanale Mondadori: “Il mio Papa“.
Un rotocalco patinato di sessantotto pagine con un solo argomento: Papa Bergoglio. Prezzo di lancio: 50 centesimi, tiratura iniziale: 500.000 copie. Badala’ che roba:
Dopo aver detto che in Vaticano non l’hanno presa benissimo, per una serie di motivi -il primo e’ che la Mondadori tira a guadagnarci, con questa uscita, e se gli riesce (cosa che io darei abbastanza probabile) lo fara’ proprio “grazie” allo sfruttamento commerciale dell’immagine del Papa, che non e’ esattamente come sfruttare l’immagine di Lionel Messi-, mi chiedo cosa caspita possa contenere il numero tre della rivista.
Ok “sette giorni al suo fianco”, ma dopo ventuno uno si potrebbe rompere i maroni, no? E si: i fedeli in Piazza San Pietro sono migliaia e migliaia, ma riempire il giornale di interviste e’ un casino, non foss’altro che per inventarsi domande sempre diverse. Una cronaca come quella del primo numero alla fine credo stuccherebbe chiunque:
Il pezzo forte, richiamato anche dagli inglesi, sara’ comunque il paginone centrale che -come nei Playboy dei vecchi tempi- ospitera’ sulle facciate due bei poster (spero non nelle versioni “ignudo” e “vestito”) del Nostro.
Insomma: una operazione di non amplissimo respiro, che rischia di annoiare anche le peggio bigotte da messa quotidiana e fara’ rimpiangere sicuramente i bei tempi in cui, sulla homepage di Don Zauker, campeggiava la cronaca minuto per minuto della giornata di Benny16.
Ora non c’e’ piu’: anche i Paguri si sono rotti le palle.
Si sa gia’ dove si andra’ a parare, con la musica, visto anche che giorno e’ oggi…
Ma proprio perche’ oggi e’ San Valentino (e proprio perche’ per me e’ un giorno come gli altri, perche’ non son mai riuscito ad essere qualcuno o qualcosa a comando, a scadenza, a cazzo di cane insomma. Tanto meno ad amare qualcuna secondo un calendario che prevede anniversari e feste comandate…) m’e’ caduto l’occhio stamane sulla homepage di Repubblica, che ho prontamente salvato per un proficuo uso serale.
Questo, ovviamente.
Ecco quindi lo screenshot:
L’argomento e’ l’amMore, as you may see, ma la declinazione e’ differente a seconda che ad incontrare le coppie di innamorati sia Renzi (e allora per l’appunto son “coppie”), o PapaBuonoFrancescoUno, e qua siam di fronte a “fidanzati”, immagino normalmente eterosessuali.
Il resto dei titoli e’ a tema, come se davvero oggi fossimo tutti compagni e coniugi perfetti e da domani si potesse ricominciare a comportarsi normalmente, che poi spesso significa “falsamente”.
Bene, nella stessa pagina, un po’ piu’ sotto, c’era anche quest’altra splendida notizia, anche essa a tema-San Valentino:
Io -lo si sappia- sto tutta la vita dalla parte di Suzanne, in culo a Renzi e al PapaBuono.
La chiusura non puo’ non essere che di David Bowie:
Uno screenshot illuminante della prima pagina di Repubblica online di stasera, da tramandare ai posteri:
La prima notizia e’ la bocciatura del “metodo stamina“, sul quale ho gia’ sprecato anche troppo sudore e pelle dei polpastrelli. E’ fuffa, sfrutta la disperazione di malati e parenti e in un paese civile il dottor (di sta minchia) Vannoni sarebbe gia’ ai lavori socialmente utili: sterro e trasporto pietre per massicciate ferroviarie. Punto.
A sinistra abbiamo l’ennesimo aggiornamento che non dice nulla su Silvio Berlusconi, di cui prende accorate difese la figlia Barbara (che non so mai se e’ quella del matrimonio con il signorino insignificante, indi dell’amore infinito per Pato prima e per il sirenetto muscolare dopo, o l’altra. Non che cambi molto le cose, ma per la precisione vorrei avere il quadro famigliare piu’ chiaro, ecco) con una prolusione che parte subito con la negazione dell’evidenza (“Mio padre non e’ un delinquente”. Ah, e allora cosa e’, di grazia?) e finisce chissa’ dove.
Al centro campeggia la fantastica fuffa filosofica (adoro le allitterazioni al mattino :-)) che oggi ha riempito pure il giornale cartaceo: il carteggio tra il fondatore del quotidiano, Eugenio Scalfari, e Papa Francesco (che a me viene sempre in mente DJ Francesco, lo so che sembra un moccolo ma non ci posso fare nulla…) su “credere e non credere“. Notevole il titolo (“Lettera a chi non crede“, che mi sa tanto di “Ramanzina sull’alcool agli astemi“, o “Reprimenda sul furto fatta alle persone oneste“, ma sicuramente sono io che son limitato), e anche la frase successiva: “Dio perdona chi segue la propria coscienza“, che a pensare male potrebbe essere una assoluzione piena per il Silvio che appare appena a sinistra del Papa. Sempre che l’unto abbia una coscienza, il che non e’ sicurissimo, anzi… Chiusura del titolo con l’orgogliosa segnalazione (trad.: godono come ricci in calore) della notizia riportata sui siti esteri. Parliamone, anche male: basta parlarne, insomma.
La colonna di destra (la c.d. “colonna delle stronzate“, da Repubblica chiamata pudicamente “Il Notiziometro“) s’apre con la segnalazione di un determinante contributo alla discussione sui fatti dell’11/9/2001. E’ il deputato Bernini, del M5*, quello del controllo della popolazione con i chip sottopelle, che dichiara lapidario “fu un complotto“. E ora siam tutti piu’ sereni e ttranquilli: se lo dice il Bernini, deve essere quanto meno verosimile, no?
La colonna delle stronzate prosegue agile con un altro fondamentale tassello della cultura italiana delle ultime settimane: il matrimonio di Belen con sarcazzo quale tronista/ex partecipante di “Amici”/ballerino di Salsa, matrimonio che pare nessun prete vuole celebrare perche’ c’e’ troppo interesse mediatico attorno (credo si intenda “attorno alle tette e al culo di Belen”). Ma non mi dire…
Insomma, un giorno saremo vecchi e ripenseremo a tutto questo con la consapevolezza che se e’ successo e’ anche per colpa nostra.
Ma cosa c'è dentro un libro? Di solito ci sono delle parole che, se fossero messe tutte in fila su una riga sola, questa riga sarebbe lunga chilometri e per leggerla bisognerebbe camminare molto. (Bruno Munari)