Tra le news di oggi risalta quella che riporta i comportamenti -come dire?- spendaccioni dell’ex-Abate di Montecassino, Pietro Vittorelli.
Uno che (per dirla con il Maestro Federico Maria Sardelli) non si faceva certo mancare camauri d’ermellino Estone, ne’ anelli d’oro a cassettate, e come si fa a non rilinkare lo splendido “Otto per Mille” dei Paguri, quando si cita il Sardelli (se non l’avete mai visto, guardatevelo)?
Uno che spendeva 34.000 (sisi, trentaquattromila) Euro al mese con la carta di credito tra boutiques di Ralph Laurent, cenette eleganti (magari con dopocena altrettanto elegante…), vacanze, viaggi, case comperate all’insaputa del fratello e via andare.
Tutti soldi donati dai coglion fedeli al Monastero, perche’ fossero usati per opere di carita’ (carita’ del cazzo dell’Abate si potrebbe aggiungere, se io e l’omino del mio cervello fossimo maliziosi), un po’ come l’otto per mille di cui sopra (non l’avete ancora guardato? E che state ad aspettare?).
Pietro Vittorelli, uno che (per non farsi mancare nulla) presenziava alle convention di Forza Italia -ma va’?- e che addirittura si dice volesse “scendere in campo“. Côté Partito Popolare Europeo, ça va sans dire, ovviamente.
L’abate Vittorelli. Che non poteva non farmi venire in mente l’Abate Cruento degli Elii, un pezzo notevole sia come testo (folle ma con una sua ragione), sia come musica, tratto da un disco eccellente.
Serve per alzare il livello del post, e il ritornello (se cosi’ si puo’ chiamare) non e’ a tema, e’ piu’ che a tema:
Abate cruento esaminatore,
personaggio discutibile di un brutto sogno.
Quanti grattacapi che non merito ora.
Quanti milioni di miliardi di problemi in un sogno.
La parte parlata finale serviva in Cicciput a legare i vari pezzi tra di loro, ed e’ notevole anch’esso. Il disco si chiude con “Pagàno Karaoke” non so se rendo…
Dopo l’uscita -che sottoscrivo in pieno- sulle veggenti di Medjugorje, il posto in cui la Madonna appare tutti i giorni ad una selezionata élite di intermediari alle 18,40 e se arrivi tardi son cavoli tuoi, Papa Francesco (il Papa con il 30% di bonta’ in piu’ rispetto a tutti gli altri Papi della stessa fascia, secondo i Paguri) ha scatenato commenti seri e meno seri.
Questo qua di Lercio e’ sicuramente sul versante “meno serio”, ma non certo una novita’. Qualche decina di anni prima di oggi il buon vecchio Paz pubblico’ infatti questa vignetta che per me resta inarrivabile come satira blasfema:
Visto che la vignetta l’avro’ usata mille volte, metto una colonna sonora altrettanto abusata ma assolutamente in tema:
Sono un paio di giorni che uno degli argomenti piu’ chiacchierati sui giornali, in tv e dai parrucchieri e’ la dichiarazione di Mauro Moretti, AD di Ferrovie dello Stato, in risposta alla proposta di Matteino Renzi di porre un limite agli stipendi dei manager pubblici.
“Me lo puppa!“
pare abbia dichiarato Moretti ai suoi piu’ stretti collaboratori, mentre a gambe larghe si afferrava il pacco. Qua sotto un’istantanea della scena, per gentile concessione del duo Pagani-Caluri:
In realta’ questo e’ Don Zauker che commenta il commento di Moretti
Qualche minuto dopo, le dichiarazioni ufficiali del numero 1 delle ferrovie italiane davanti ai microfoni sono state piu’ lievi solo nella forma:
“… Lo Stato può fare quello che desidera, sconterà che una buona parte di manager vada via. Questo lo deve mettere in conto”.
Il boiardo di stato, ex-sindacalista, amico di destra, sinistra e centro ha continuato cosi’:
“… io prendo 850mila euro l’anno e il mio omologo tedesco ne prende tre volte e mezza tanto. Siamo delle imprese che stanno sul mercatoed è evidente che sul mercato bisogna anche avere la possibilità di retribuire, non dico alla tedesca e nemmeno all’italiana, un minimo per poter far sì che i manager bravi” rimangano ad operare là “dove ci sono imprese complicate e dove c’è del rischio ogni giorno da dover prendere”
Renzi ha risposto pacatamente da Bruxelles, sostenendo che quando Moretti avra’ letto la ratio del provvedimento, si trovera’ d’accordo con lui.
Io, fossi stato in Renzi, avrei mandato a chiamare Moretti, l’avrei preso per un orecchio e l’avrei gentilmente accompagnato acalci in culoalla piu’ vicina frontiera. Avrei anche voluto assistere a qualche colloquio di lavoro di Moretti, per vedere se la sua specchiata professionalita’ e competenza gli avrebbero garantito non gli ottocentocinquantamila Euro l’anno che prende oggi, ma tre volte quello stipendio che -parole di Moretti- sono il salario per l’AD di Deutsche Bahn. Ora, di questa affermazione io personalmente non ho trovato alcun riscontro in giro. Tutto quel che ho trovato e’ questa simpatica infografica che mette in relazione gli stipendi dei manager pubblici di alto livello in vari paesi del mondo. Stupisce qualcuno che al top ci sia l’Italia?
Fonte: Lettera 43.
La colpa pero’ non e’ mica di Moretti.
Lui fa i cazzi suoi, da sempre. Massimizza il suo guadagno, che spero si renda conto -ma non se ne rende conto, e’ matematico: Lawrence Peter rulez…- essere alla fine dei conti il frutto di una botta immensa di culo e di amicizie giuste, piuttosto che di capacita’ imprenditoriali sopra la media.
La colpa e’ di chi ce lo ha messo (politici di tutti i colori, massimamente di sinistra pero’), di chi ce lo ha tenuto dal 2006 ad oggi (di nuovo: tutti), e un po’ anche di noi. Noi italiani, che permettiamo che gente come Moretti, che Lombroso avrebbe immediatamente destinato a lavori piu’ produttivi (la zappa, la vanga, spalare fieno e letame nelle stalle… Robe cosi’, insomma), possano permettersi di dire questa serqua di stronzate senza che nessuno non dico gli raddrizzi un paio di randelli di castagno sulla schiena, ma che gli rida sul muso come si fa davanti a un pagliaccio, perdio questo si.
Sono persone come Moretti che fanno fuggire dal paese uomini e donne di gran lunga migliori di lui, che vanno fuori per essere pagate non dico alla Moretti, ma almeno alla tedesca, alla francese, all’inglese… A volte solo per essere pagate, che magari uno a trent’anni si sarebbe anche rotto i coglioni di stage non retribuiti, immagino.
Ecco: per spiegare a Bruxelles che razza di paese siamo sarebbe bastato raccontare di Mario Moretti, del suo stipendio, del trasporto dei pendolari su rotaia… Di Viareggio…
Ai miei tempi (il 1832, circa) c’era un cantante post-punk (che tradotto significa: uno che si veste da punk e canta come un qualsiasi poppettaro da hit parade), che prima di imboccare la carriera solista era il frontman di una band mediamente famosa.
Ma da solo, oh, da solo Billy Idol fece fortuna, fama e soldi. Divenne davvero un idolo, a giustificare il nick che s’era scelto anni prima.
Eccolo in uno dei suoi brani piu’ famosi:
che e’ punk come “Montagne verdi”, se capite di quel che stiamo parlando, ma ha venduto come il pane dalla prima meta’ degli anni ottanta in poi.
A distanza di una trentina di anni ho ripensato a Billy Idol l’altro giorno, quando mi son trovato davanti questo articolo indegnamente da me immortalato:
La notizia m’era assolutamente ignota, ma -come racconta il pezzo qua sopra- in questi giorni, per l’esattezza il mercoledi’ delle ceneri, e’ uscito il primo numero d’un nuovo settimanale Mondadori: “Il mio Papa“.
Un rotocalco patinato di sessantotto pagine con un solo argomento: Papa Bergoglio. Prezzo di lancio: 50 centesimi, tiratura iniziale: 500.000 copie. Badala’ che roba:
Dopo aver detto che in Vaticano non l’hanno presa benissimo, per una serie di motivi -il primo e’ che la Mondadori tira a guadagnarci, con questa uscita, e se gli riesce (cosa che io darei abbastanza probabile) lo fara’ proprio “grazie” allo sfruttamento commerciale dell’immagine del Papa, che non e’ esattamente come sfruttare l’immagine di Lionel Messi-, mi chiedo cosa caspita possa contenere il numero tre della rivista.
Ok “sette giorni al suo fianco”, ma dopo ventuno uno si potrebbe rompere i maroni, no? E si: i fedeli in Piazza San Pietro sono migliaia e migliaia, ma riempire il giornale di interviste e’ un casino, non foss’altro che per inventarsi domande sempre diverse. Una cronaca come quella del primo numero alla fine credo stuccherebbe chiunque:
Il pezzo forte, richiamato anche dagli inglesi, sara’ comunque il paginone centrale che -come nei Playboy dei vecchi tempi- ospitera’ sulle facciate due bei poster (spero non nelle versioni “ignudo” e “vestito”) del Nostro.
Insomma: una operazione di non amplissimo respiro, che rischia di annoiare anche le peggio bigotte da messa quotidiana e fara’ rimpiangere sicuramente i bei tempi in cui, sulla homepage di Don Zauker, campeggiava la cronaca minuto per minuto della giornata di Benny16.
Ora non c’e’ piu’: anche i Paguri si sono rotti le palle.
Pare che oggi in Parlamento la “maggioranza” formata da PD, Forza Italia e qualla roba tirata su da Alfano dopo una ciucca a base di Tavernello avariato abbia votato compatta contro la sfiducia al Ministro Cancellieri.
La vicenda sulla quale s’e’ posta la fiducia e’ nota, e stupisce sia l’accanimento con il quale la Ministra difende la sua posizione (francamente indifendibile), la pertinacia con la quale continua a sparare cazzate inutili e palesemente false, e la scelta da parte del maggiore partito di centrosinistra (qualsiasi cosa significhi oggi “maggiore partito” e “centrosinistra”) di non silurare la Guardasigilli ma anzi: di proteggerla, giustificarla e blindarla.
Si, certo: capisco la ragione di Stato, il bene comune, il particolare momento di crisi per cui e’ consigliabile (e perche’? Boh!) non andare ad elezioni politiche (trad.: probabilmente se si andasse oggi al voto, vincerebbe Renzi che non s’e’ capito ancora da che parte stia e a quale potere riferisca. Naaa, su, dai… Andiamo avanti ancora un po’ tutti assieme, appassionatamente! Non abbiamo fatto una cippa, continuiamo cosi!), capisco che nel PD siamo nel bel mezzo di un congresso nel quale si dovra’ designare il cavallo da votare alle prossime elezioni… Capisco tutto, ma faccio mia la semplice riflessione che i Paguri pubblicano oggi su donzauker.it e che io qui riporto:
La questione Cancellieri è piuttosto semplice, cari amici del PD. Basta pensare: “Come mi sarei comportato se quello che ha fatto la Cancellieri lo avessero fatto – a loro tempo – Mastella, Castelli o Nitto Palma?”
Tutto qui.
Perché volete dare l’impressione di essere sempre tutti uguali?
Assisteremo nei prossimi giorni a fantastiche seghe mentali da parte di esponenti piu’ o meno famosi del PD, tutti volti a spiegare a noi umili schiavi che no, noi ci si sbaglia a pensare che la Cancellieri abbia fatto qualcosa di male. Chi non avrebbe fatto lo stesso al posto suo, eh? Per dirne una: te conosci la nipote di MubBarak, che viene arrestata per sbaglio a Milano. Ecco: non telefoni a sette o otto giudici dei minori per affidarla alla Minetti? Io l’avrei fatto, subito.
L’amicizia e’ importante, chi trova un amico trova un tesoro e se l’amico e’ Ministro della Giustizia magari e’ piu’ che un tesoro: e’ una via privilegiata (privilegiata? Noooo, ti sbagli! L’avrebbe fatto anche per te, la telefonata! Il problema e’ che il tuo numero la Ministra l’ha perso, quello dei Ligresti no…) per una scarcerazione dovuta, viste le tue condizioni di salute (e te, giovane donna ricca che stai in carcere, sai bene quanto e’ duro adattarsi alla gattabuia. Ci si puo’ deprimere come un disoccupato qualsiasi e magari morirne. Un po’ come quei 170 carcerati morti per davvero nelle carceri italiane nel 2012. Te pensa che molti si sono addirittura ammazzati!).
Ma poi che vuoi che sia una telefonatina ad un amico, in risposta ad un SMS (in realta’ pare che le telefonate siano state nove in un mese, tutte iniziate dalla Cancellieri, ma ora non stiamo a guardare il capello, su!)? Ha ragione la Ministra: che la si giudichi dai fatti che sono seguiti a quella telefonata, non dalla telefonata stessa.
Ecco, i fatti sono questi:
la Ligresti e’ stata scarcerata,
la Ministra ha detto il falso una serqua di volte,
la Ministra ha garantito comunque in aula che lei non ha mai detto bugie,
nessun altro carcerato nelle condizioni della Ligresti o piu’ grave e’ stato scarcerato a seguito di telefonate della Ministra,
400 parlamentari hanno votato compatti contro la sfiducia, come da direttiva dei partiti di riferimento e contro la volonta’ dei loro elettori,
il governo e’ salvo,
chi ha creduto nella nipotina di MubBarak ha -linearmente, devo dire- creduto alla fatina dei dentini nel caso Cancellieri-Ligresti,
io piu’ ci penso piu’ mi pare che la Ministra dovesse essere destituita della sua carica.
Prima di passare alla musica, tocca citare anche Pippo Civati, che cosi’ chiosa oggi le parole del Premier all’assemblea di ieri sera:
«Ieri da Letta l’ennesimo ricatto. Non mi riconosco in questo Pd che considera “interesse superiore” tutto eccetto quello che sente e importa alle persone»
(per poi, Pippo, smentire se stesso e votare -turandosi naso, bocca, occhi e altri orifizi- secondo le indicazioni del partito).
Dove caspita vogliamo andare, con questi politici qua, proprio non lo capisco. A fondo, forse?
Ho resistito finche’ non mi sono imbattuto nella pubblicita’ a tutta pagina del numero 2 della rivista, che campeggia oggi nel mezzo della Stampa. Ecco qua il paginone centrale:
Mi sia consentito, adesso, commentare i titoli. Peggio dei “giornalisti” di “Miracoli” non credo di poter fare.
Nemmeno dal punto della blasfemia, vedrete…
Iniziamo dunque dal titolo principale, che ci racconta di una visita di Carmen Russo e Enzo Paolo Turchi a Medjugorjie con conseguenze miracolose: “Madri a 50 anni grazie alla Madonna“. Non capisco il plurale (madri? Anche Turchi e’ femmina?), non capisco il ruolo della Madonna nel contesto della maternita’ a scoppio ritardato della soubrette d’antan, inorridisco alla vista della fotina piccina in alto a sinistra: la famiglia delle due mamme felici con a sinistra la Madonna e al centro uno wannabe passeggino in kevlar per zone di guerra.
A destra, in un riquadro ad altezza petto di Turchi, l’aggancio al filone zombi: “bimba nata morta resuscita sull’altare“. Che poi, se vai a leggere la notizia, scopri di sicuro che col cazzo che era nata morta, che la “resuscitazione” e’ stata aiutata da defibrillatore e ventilazione artificiale, e che l’altare era presidiato da una squadra di medici rianimatori. Pero’ detta cosi’ la notizia sarebbe poco interessante, il cane che morde l’uomo. Naaaa, meglio calcare un po’ la mano…
Sul lato sinistro, sotto la vera ed unica notizia che cattura l’attenzione del distratto lettore da ombrellone (“Costa soltanto 1 Euro“) veniamo informati che Giletti, grazie a San Pio, aiuta chi ha fame. Rimaniamo col dubbio di come fa San Pio a supportare Giletti mentre aiuta chi ha fame (lo affianca in cucina? Serve ai tavoli? Prepara gli aperitivi? Chi lo sa?), ma il dubbio viene sostituito dalla curiosita’ pelosa che ci prende dopo aver letto il box subito sotto Giletti: “Il Presidente che dona tutto ai poveri“. Partono le illazioni e i pensieri cattivi (sara’ mica un’altra volta Lui, eh? No, perche’ quale altro presidente donerebbe tutto ai poveri? Ma poi, tutto tutto, o tutto in parte?), e ancora una volta ci sostiene e ci aiuta il ritmo incalzante delle cazzat notizie che ci vengono propinate. “Lacrime di sangue“, urla infatti la news successiva, e le lacrime son quelle di due madonnine sperse chissa’ dove nel nostro paese. E subito sotto una modella -anonima quanto il Presidente di poco prima- ci dice che era ricca e famosa, ma ha scelto la fede. Il che potrebbe anche non contraddire l’essere ricca e famosa (dico, ci poteva stare anche un “E”, al posto del “MA”, no?).
La sarabanda finale dei titoli in basso si apre con Papa Wojtyla (cristo santo, non ho ancora imparato come si scrive. Un po’ come Noordwijk!), il cui primo miracolo e’ stato quello di avere ridato la vita ad una suora (zombi a gogo anche qua, mi pare di poter dire…), seguito senza soluzione di continuita’ da un articolo scientifico-tecnico (“Oltre la vita. La donna che parla coi defunti via radio“) di notevole interesse potenziale (per esempio, avrei voluto sapere almeno la marca della radio, se la tizia riesce a captare anche Capodistria, e se le trasmissioni dei morti si pigliano meglio in FA, AM o onde corte), e dalla chiusura con un evergreen: “I viaggi della fede. Lourdes, da sempre nel cuore di tutti“.
Aspetto indignazione e scomunica da parte di tutte le gerarchie ecclesiastiche. Non per me (che sono un bischero qualsiasi) ma per gli sciacalli che si approfittano in questo modo indegno della fede e della disperazione di molte persone.
Ma penso di potere aspettare decenni: proprio ieri l’agenda mediatica del nostro paese e’ stata settata ancora una volta sul Bunga Bunga e le Olgettine…
La musica e’ a tema, una splendida cover riadatta dai Paguri. Fatemi il piacere: ascoltatela 🙂
Poggio e bùa fan pari, si dice dalle mie parti. Ecco quindi che dopo Dyo abbiamo Galactus XVI. Hat trick obbligatorio per due delle peggiori menti che imperversano nel nostro paese (e oltre!): Emiliano Pagani e Daniele Caluri (http://www.donzauker.it)
Ma cosa c'è dentro un libro? Di solito ci sono delle parole che, se fossero messe tutte in fila su una riga sola, questa riga sarebbe lunga chilometri e per leggerla bisognerebbe camminare molto. (Bruno Munari)