Oltre alle scritte, sui muri ci sono appiccicati a volte dei manifesti.
Possono essere manifesti funebri, pubblicità, anticipazioni di concerti e spettacoli teatrali, inviti a sagre e feste paesane…
Oppure possono essere robe come questa qua:
L’assenza di timbri comunali indica una afissione abusiva, ma questo è francamente il minore dei problemi del nostro Filippo.
Già colpisce il colore, rosso sangue (che avrebbe voluto -immagino- essere un rosso passione), ma il messaggio e il font danno il colpo di grazia alla composizione, senza parlare del fatto che accanto all’opera d’arte di Filippo campeggia il manifesto della trentacinquesima sagra del rigatone…
Il font: deve essere della famiglia del Comics Sans, una delle cose peggiori che un word processor possa mettere nelle mani di un bimbominkia.
Il messaggio: a naso l’idea che il buon Filippo voleva dare al suo amore era una roba del tipo “non posso vivere senza di te”. Io cerco di immedesimarmi nel destinatario (o destinataria), e l’unica cosa che mi viene da dire è “bene: trattienilo, il respiro. Ma tanto, eh?”
La firma peggiora il tutto, ancora più Comics Sans, a dare l’idea di un corsivo fatto a mano.
Un consiglio non richiesto a Filippo: la prossima volta vai di bomboletta: la scritta risulterà sicuramente più onesta e sincera di questa roba qua sopra.
E ispirati a questa canzone, se vuoi parlare di respiro:
Barney