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Filosofia da muro #149

Oltre alle scritte, sui muri ci sono appiccicati a volte dei manifesti.

Possono essere manifesti funebri, pubblicità, anticipazioni di concerti e spettacoli teatrali, inviti a sagre e feste paesane…

Oppure possono essere robe come questa qua:

20190713_145255

L’assenza di timbri comunali indica una afissione abusiva, ma questo è francamente il minore dei problemi del nostro Filippo.

Già colpisce il colore, rosso sangue (che avrebbe voluto -immagino- essere un rosso passione), ma il messaggio e il font danno il colpo di grazia alla composizione, senza parlare del fatto che accanto all’opera d’arte di Filippo campeggia il manifesto della trentacinquesima sagra del rigatone…

Il font: deve essere della famiglia del Comics Sans, una delle cose peggiori che un word processor possa mettere nelle mani di un bimbominkia.

Il messaggio: a naso l’idea che il buon Filippo voleva dare al suo amore era una roba del tipo “non posso vivere senza di te”. Io cerco di immedesimarmi nel destinatario (o destinataria), e l’unica cosa che mi viene da dire è “bene: trattienilo, il respiro. Ma tanto, eh?”

La firma peggiora il tutto, ancora più Comics Sans, a dare l’idea di un corsivo fatto a mano.

Un consiglio non richiesto a Filippo: la prossima volta vai di bomboletta: la scritta risulterà sicuramente più onesta e sincera di questa roba qua sopra.

E ispirati a questa canzone, se vuoi parlare di respiro:

 

Barney

Filosofia da muro #51 (hat trick: Tratto d’Unione)

Se il buongiorno si vede dal mattino, sto per essere travolto da un cargo di scritte murali bolognesi che dovro’ in qualche modo gestire.

Tratto d’Unione e’ una blogger che scrive un po’ di tutto; a me basta che legga Guy Delisle e Christoper Moore, ascolti Bowie e ci racconti un po di se. Oggi Tratto mi ha spedito due foto, dicendo che ne ha altre e se mi interessano me le manda.

Ecco, glielo ridico: si, mi interessano. Parecchio.

Questa e’ una di quelle di oggi:

Regina_ribelli

Che poi son due scritte al prezzo di una.

La timida incitazione alla rivolta a sinistra, un verde pisello calligraficamente preciso ma imbelle e poco credibile nei fatti, un po’ un “armiamoci e partite” di mussoliniana memoria riproposto su un muro magari alle 4 del mattino, quando nessuno avrebbe potuto vedere il timido rivoluzionario.

E a destra, prorompente nella sua scoordinata sprecisione, una rossa dichiarazione a non si sa bene chi (un nickname da RPG multiplayer massivo online? Un nome d’arte per una prostituta da Whatsapp? Una ras di quartiere?), che comunque parrebbe avere 23 anni.

MK la ama, ma soprattutto ama il profumo del suo respiro.

MK e’ come me: anche a lui (o lei) piacciono gli odori delle altre persone.

MK scrive storto, perche’ il suo messaggio a Regina 23 straripa dalle sue mani e quasi non ce la fa, il muro, a contenerlo.

Io sto con MK.

E sto anche con Giorgio Canali, che pure lui e’ come noi e vorrebbe rubare il respiro.

 

Barney