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Still life with black shoe

C’era anche l’altra, anche lei senza stringhe, qualche traversina piu’ in la’.

stilllifeshoe

E c’erano pure i calzini: uno si intravede nella foto, l’altro forse -ma no lo ricordo- era vicino alla seconda scarpa.

La colonna sonora potrebbe essere Elvis che canta “Blue suede shoes“, ma mi sembrava una scelta davvero scontata. Allora ho pensato a un pezzo shoegaze, che letteralmente sta per guardarsi i piedi (mentre pesti su distorsore e compressore), e che vede i My Bloody Valentine come unico gruppo che ha un minimo di riconoscimento anche da noi.

A me lo shoegaze rilassa molto, spesso uso i MBV come colonna sonora per quando lavoro perche’ non ti impedisce di pensare: ti mette un po’ di ovatta nel cervello, quanto basta per tagliare fuori i rumori di fondo e farti concentrare su quel che devi fare.

Provate, magari funziona anche con voi…

Ah, questi non sono i MBV 🙂

 

Barney

Barney Panofsky’s Music Awards 2013

Un anno che per altri aspetti s’e’ rivelato di merda ha invece sfornato dei gran bei dischi.

Per me, senza stare a farla tanto lunga, il miglior CD dell’anno e’…

Push the sky away“, di Mr. Nick Cave. Il disco racchiude perle sublimi come “Higgs Boson Blues“, o “Jubilee Street“, e riesce a mantenersi a livelli eccellenti in tutte le tracce. Senza esagerare, un fottutissimo capolavoro. E siccome ho avuto la fortuna di sentirlo suonare dal vivo, un doppio strafottuto capolavoro. Il primo brano e’ “We no who UR“, testo splendido:

 

Al secondo posto ci infilo per contratto “Venga il regno“, che in realta’ e’ un disco buono ma non ai livelli di “Gelaterie sconsacrate”, o di “La verita’ sul tennis”. Si parla di Virginiana Miller, ovviamente. Il CD ha alcuni pezzi notevoli, ma suona senza dubbio meglio dal vivo: i virginiani hanno affinato la performance live man mano (ho assistito al secondo e all’ultimo dei concerti del 2013, piu’ un paio nel mezzo tanto per gradire, acustici e elettrificati), sino a dare alla musica di “Venga il regno” una sonorita’ compiuta e profonda, spesso differente da quella della beta version sul disco. Qua sotto il video ufficiale di “Lettera di San Paolo agli operai“, che e’ anche in tema natalizio, e che nel concerto di un par di settimane fa a Pisa ha aperto le danze proiettato sull’ex-schermo cinematografico del Lumière, con la band che si e’ accodata in fondo per chiudere il brano con tonalita’ distorte e cattive (l’ho detto: van sentiti dal vivo…):

 

Terzi -o secondi ex aequo, as you prefer- i torinesi Perturbazione con “Musica x“, sesto disco del gruppo piemontese e gran bel CD. Se cercate nei post precedenti trovate molte delle tracce di Musica x, un disco secondo me piu’ rockeggiante rispetto alla precedente produzione (raramente -per dire- si apprezza il violoncello di Elena Diana), ma con musiche e testi molto, molto belli. Questa qua sotto, che chiude il disco (che ha una distribuzione pessima, lo si sappia… Vi conviene cercare i loro concerti e acquistare direttamente da loro) e’ “Legàmi“:

 

Quarti, dopo un paio di dischi mediamente loffi, i Pearl Jam con “Lightning Bolt“. Suono duro e massiccio almeno in un terzo dei pezzi (e questo non succedeva da parecchio in un disco dei ragazzi di Seattle), ballate rock cantate e suonate da par loro per il resto… Un CD che aspettavo ancora meglio dopo l’uscita del singolo “Mind your manners”, ma direi che li abbiamo ritrovati. Qua una ballatona che esalta la voce calda di Vedder, “Sirens“, nel frattempo sto progettando seriamente una gita in Germania per andarli a sentire a giugno (piuttosto che pagare gli strozzini italiani, preferisco Berlino):

 

Al quinto posto io e l’omino del mio cervello mettiamo “Il testamento“, coraggioso disco solista di Andrea Appino (il cantante degli Zen Circus). E’ un disco da ascoltare -se lo si trova…- perche’ il ragazzo s’e’ impegnato e ha tirato fuori qualcosa che c’entra molto poco con la musica della sua band, che ha velleita’ “alte” nei testi e nelle evocazioni, e riesce tutto sommato benissimo in questi due punti cruciali. L’ispirazione per il lavoro e’ stato il suicidio di Mario Monicelli, ma parecchi brani sono autobiografici e molto pesanti. Ce ne fossero, di dischi cosi’… Eccovi la durissima “I giorni della merla”:

 

Al sesto posto infilo “MVB” dei redivivi My Bloody Valentine. Lo shoegaze non mi entusiasma, ma questo disco ha i primi tre pezzi che sono adattissimi ad essere ascoltati mentre si lavora (almeno, a me riesce benissimo lavorare con i MBV in sottofondo), quindi hanno rappresentato una colonna sonora costante in parecchie delle mie giornate lavorative. E questo forse puo’ spiegare molte cose (e se vi dico che l’altra costante della mia colonna sonora lavorativa sono i Fugazi, allora si spiega tutto…). Questa e’ la seconda traccia del disco, Only tomorrow:

 

Lascio fuori il nuovo disco di David Bowie semplicemente perche’ non l’ho comperato ne’ ascoltato (probabilmente saro’ frustato sulla pubblica piazza), tutto il resto mettetecelo voi nei commenti, se volete 🙂

 

Barney