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[Cartaresistente] Paralleli su carta n°5: Taniguchi e McCarthy

I due libri “paralleli” di oggi hanno parecchi punti in comune, ma quello che più spicca è che tra i protagonisti principali c’è in entrambi i casi la morte.

L’argomento è interessante di per se – che lo vogliamo o no, la morte è il sipario sull’esistenza di ciascuno di noi -, ma in “Un cielo radioso” di Jiro Taniguchi e ne “La strada” di Cormac McCarthy la morte non è la fine (è per questo che nella foto qua sotto si vedono i due libri e sullo sfondo un Nick Cave che canta assieme a Shawn McGowan e a Kylie Minogue “Death is not the end“): è piuttosto una ripartenza per Takuya (nello splendido fumetto di Taniguchi) e per l’innominato figlio dell’innominato padre protagonisti del postapocalittico romanzo di McCarthy (che vinse a suo tempo il Pulitzer).

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In entrambi i libri si avverte l’immanenza della morte, esplicitamente dichiarata nel caso di “Un cielo radioso”, e aspettata dal lettore quanto meno come alleviatrice delle sofferenze dei protagonisti in “La strada”.
In entrambi i libri il rapporto padre-figlio è l’altro vero protagonista del romanzo, anche laddove i due protagonisti non sono biologicamente padre e figlio, ma forse addirittura qualcosa di più (è il caso di “Un cielo radioso”).

In sottofondo, a fare da indispensabile scenografia, due storie completamente diverse sia per ambientazione che per prospettive finali, che partono entrambe da un fatto drammatico (un incidente stradale nel fumetto, una imprecisata catastrofe mondiale nel romanzo).
Due storie in bianco e nero (il fumetto ha solo le chine e il tratto pulito ed occidentale tipico di Jiro, il romanzo vive in un continuo paesaggio di grigi e di bianchi ben rappresentato sia nella copertina dell’edizione inglese, sia in quella della traduzione di Einaudi) che pero’ terminano catarticamente con immagini di cui i due autori vogliono prepotentemente fare avvertire i colori: le trote iridee con i riflessi arcobaleno che guizzano nella pozza d’acqua di McCarthy, e il cielo radioso e sereno del mattino di Taniguchi.

Due visioni di catastrofi inevitabili che, però, lasciano lo spazio ad un finale aperto… perché forse appunto la morte non è che un nuovo inizio.

“The Road”, di Cormac McCarthy. Edizioni Picador (UK). In Italia, “La strada” (Einaudi).
“Un cielo radioso”, di Jiro Taniguchi (Coconino Press).

Questa invece è “Death is not the end” di Bob Dylan, cantata da Nick Cave and the Bad Seeds, in “Murder Ballads”, 1996:

Barney

Paralleli su carta (n. 5): Taniguchi e McCarthy

Con colonna sonora adeguata: http://www.youtube.com/watch?v=Ao0lyPjYQw0

Sunday morning, early dawning: le mostre di LuccaComics

Stamani visita domenicale alle bellissime mostre di Lucca Comics&Games 2011, ospitate a Palazzo Ducale.

Salto la prima e l’ultima sala, che ospitano rispettivamente immagini dedicate a Salgari e alle sue opere (da Sandokan al Corsaro Nero), illustrate da una marea di gente nell’arco di quasi cent’anni, e una personale di un bravissimo illustratore italiano che fa Fantasy, ma a me il Fantasy piace pochissimo, e vabbe’…

Andiamo dunque alla sala 2, che ospita tavole e schizzi di due fumettisti italiani emergenti: Davide Reviati e Manuele Fior.

Ecco un po’ di tavole e grandi formati di Davide Reviati, soprattutto dall’opera “Morti di sonno“:

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Queste invece le ha fatte Manuele Fior:
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Qua sopra, Sciascia e Borges

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Qua sopra, Mademoiselle Else

Nella sala successiva, incontriamo un illustratore di libri per bambini, Carll Cneut. Spettacolare, sia per la tecnica che per le immagini:

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La sala dopo e’ un’emozione per qualsiasi amante dei fumetti. Ci sono tavole di questo signore qua:

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Alcune sono copertine di edizioni giapponesi, colorate da Taniguchi medesimo:

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La mostra ospitata a Lucca quest’anno e’ la prima in assoluto di Taniguchi fuori dal Giappone, e veramente merita una visita.

 

Dopo Taniguchi, incontriamo una sala che ospita i personaggi di un pregevole fumetto hard boiled pieno di animali antropomorfi. Una creazione spagnola che si intitola “Blacksad“, con un gattone a fare la parte di Philip Marlowe:

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L’ultima sala della mostra annuncia da lontano il suo contenuto:

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Tavole originali e acetati ricolorati di “V for Vendetta“, di Alan Moore e David Lloyd. E si parte con questa tavola qua, l’originale della copertina:

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Qua sopra, una delle prime tavole del fumetto.

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Qua sopra, V che fugge dal campo di prigionia di Larkhill.

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Qua sopra, le Scarlett Carson per Valerie, (o per Evey?)

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Qua sopra, Evey che prende atto del suo ruolo, dopo la morte di V. Sara’ lei la nuova Guy Fawkes.


Insomma: mostre di livello elevatissimo, che consiglio caldamente a chi ha la possibilita’ di venirle a vedere. E -altro consiglio gratuito, come gratuite sono le mostre- se non amate le folle non venite durante la Mostra Mercato Comics&Games (ovvero, dal 28 ottobre al 1 novembre), perche’ la citta’ e’ piacevolmente invasa da decine di migliaia di persone vestite in modi spesso strani.

 

Barney