A bocce ferme potrei scrivere trenta pagine sui risultati elettorali di domenica scorsa, ma cercherò di sintetizzare al massimo, consapevole che l’attenzione del lettore medio svanisce dopo le prime tre righe (quindi ciao, lettore medio), e che spiegare a un politico di sinistra le ragioni della sconfitta sia arduo come insegnare a ballare a un ippopotamo.
Anche se magari alla fine poi l’ippopotamo se si applica due passi di valzer li fa anche.
Hanno stravinto i grillini, ha trionfato a destra la Lega, il PD è riuscito a fare quasi peggio dei socialisti francesi, Forza Italia non pervenuta, Liberi e Uguali insignificante, il resto è mancia.
Tutto ciò è successo -mi dice l’omino del mio cervello- per una serie di motivi strettamente collegati. M5S e Lega hanno costruito in relativamente poco tempo una struttura territoriale molto ben radicata, attenta ai problemi della gente, e pronta a fornire a questi problemi soluzioni (a parole) semplici e comprensibili. Questo ha pagato complessivamente circa il 50% dell’intero pacchetto di voti, e dovrebbe far capire a PD e Liberi e Uguali che disastro la sinistra abbia combinato in qualche decennio: i progressisti italiani han perso completamente il contatto con la gente, la capacità di analizzare i contesti (se mai l’hanno avuta…), la sensibilità per definire bisogni e priorità, la rapidità di adeguarsi culturalmente e anche tecnologicamente a un mondo che ogni anno cambia a velocità doppia rispetto al precedente.
Se la politica è l’arte di guidare il popolo, insomma, la sinistra attuale non sa cos’è il popolo, né ha la più pallida idea dei suoi bisogni.
Ora vado a spiegare con un disegnetto facile la situazione.
Questa qua sopra è la curva di Milanovic, presa da qui, che ci mostra gli effetti della globalizzazione dal 1988 al 2008 ma è sempre attuale e se si aggiungessero dati le cose sarebbero anche peggio.
Asse x per la ricchezza mondiale in percentili, asse y per le variazioni dei salari reali dal 1988 al 2008. Che ci dice, questa curva simpaticamente chiamata “dell’elefante”? Che in vent’anni i poverissimi sono rimasti poverissimi, che il percentile di mezzo (la borghesia dei paesi della BRICS) ha aumentato quasi dell’80% la sua fetta di ricchezza -dimostrando il lato “buono” della globalizzazione-, che i super ricchi hanno raddoppiato la loro prosperità, e soprattutto che la media borghesia occidentale ha visto ridurre la sua ricchezza di 10 punti percentuali. Quel pallino grigio sopra l’80 rappresenta la stragrande maggioranza degli italiani (e dei francesi, dei tedeschi, degli americani…).
Siamo noi.
Siamo sempre tra i superprivilegiati, intendiamoci: chi sta lì è più ricco di tutti quelli che stanno alla sua sinistra (a volte incommensurabilmente più ricco), ma la nostra condizione è in netto deterioramento, e la pendenza della curva è lì per dimostrarlo.
Quel pallino insomma rappresenta la quasi totalità degli elettori che domenica si sono recati alle urne.
I quali sanno -perché vivono la situazione- che i problemi da affrontare sono le bollette, i mutui, le rate, mandare i figli a scuola… Tutta roba che costa, e la ricchezza in mano alla maggioranza degli elettori diminuisce.
Lega e M5S si sono concentrati su questo problema (che è un problema indubbiamente) e hanno dato due risposte diverse, secondo me semplicistiche e sbagliate, ma almeno le hanno date. Risposte semplici, comprensibili, che hanno fatto presa sull’elettore.
La risposta di Salvini è la combo classica della destra reazionaria: la colpa è degli immigrati E delle tasse troppo alte E dell’Euro. Quindi, via gli immigrati, flat tax, e voce grossa con l’Europa. Facile, comprensibile, sembrerebbe quasi funzionante.
La risposta di Di Maio, almeno quella più appealing per certo elettorato, è il reddito di cittadinanza.
La risposta di PD e Liberi e Uguali è stata “Ius soli“, “Unioni civili” e “Via le tasse universitarie“, che sono certamente proposizioni nobili e alte, ma che francamente non c’entrano un cazzo coll’arrivare a fine mese o col pagare le bollette.
Il resto è contorno: si, Renzi è l’esempio più attuale di come Dunning e Kruger dovrebbero esser fatti santi subito, altro che discorsi; certo, il PD è gestito come una proprietà privata da dieci soggetti che si dedicano esclusivamente a trovare modi sempre più elaborati per giustificare la propria esistenza; ovvio, Liberi e Uguali è stato uno dei tentativi di eutanasia meglio riusciti da decenni, e via andare.
Ma le elezioni in Italia le ha vinte chi ha capito che esiste un problema, e ha fornito risposte comprensibili al problema.
Il 18% + 3,5% di italiani che contro ogni previsione e logica hanno comunque votato i due partiti di sinistra (ma anche il 14% che ha votato Berlusconi) l’hanno fatto -in maggioranza- perchè loro stanno leggermente meglio degli altri, sono quel che rimane della borghesia degli anni ’60.
E i ricchi. Infatti il PD a Milano vince in Via Montenapoleone, e non prende voti alla Bovisa. Sarà un caso? Io credo di no, ma mi sbaglio di sicuro…
Saranno sufficienti le risposte facili di Lega e M5S per risolvere i problemi della gente? Non credo, proprio perché sono troppo facili (e del tutto impraticabili se le si confronta con la dura realtà). Ma almeno Salvini e Di Maio han fatto lo sforzo di analizzare la situazione: questo è stato più che sufficiente per vincere.
Nei prossimi mesi ci divertiremo, comunque, perché la situazione è grave ma fortunatamente non seria.
Barney