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Je suis tacchino, aussi

Quando si dice il tempismo dello spam. Apro la mail di lavoro per mandare un paio di messaggi inderogabili, e mi appare questa spettacolare Nigerian Scam tradotta da nani ballerini su ruote da criceto:

Carissima nel Signore Gesù,

Io sono la Signora Alyin Sarraf al-Abdullah di tacchino Sono 60 anni che scrivo per raccontarvi della mia intenzione di usare il mio denaro di 4,5 milioni di dollari per opere di carità nel vostro paese.

Ero sposata con tardo Dr. Israfil al-Abdullah che ha lavorato con la società di costruzioni tacchino prima di morire dopo pochi giorni in ospedale.

Ho sofferto dalla malattia cancro ovarico e il mio medico dice che ho pochi giorni a leave.I non vogliono la banca / governo corrotto di avere i miei soldi, se non faccio successo l’operazione, la mia salute è in Dio.

Se si potesse fedelmente aiutare e usare il mio denaro per la cura per il privilegio poveri e meno, mi risponderà presto, per maggiori dettagli su la mia intenzione. Potete scrivere a me di nuovo in inglese, se possibile

Grazie e che Dio vi benedica.

Signora Alyin Sarraf al-Abdullah

Tutto bellissimo, dal “carissima” iniziale alla chiosa tutta humour britannico (“Potete scrivere a me di nuovo in inglese”???!!! E allora perche’ mi scrivi in italiano?), alla splendida -e corretta!- traduzione automatica di “Turkey”.

Con le castagne, immagino…

Barney

Sette pianeti: Marte

Terzo pianeta da Cartaresistente: Marte, il pianeta rosso che fa venire in mente gia’ dal nome guerra e distruzione.

Il racconto e’ un indegno omaggio a Frederick Brown e alla sua opera breve piu’ famosa, “La sentinella“, un classico dello stravolgimento della prospettiva uomo-alieno. Si vede che qua l’omino del cervello era in ferie, vero? Dopo e’ tornato, secondo me i racconti successivi sono meglio.

La colonna sonora e’ doppia:

Soldier of fortune” dei Deep Purple…

… e l’immarcescibile “Killing in the name” dei RATM, che come pezzo incazzato ha pochi rivali:

 

 

Barney