Stasera, a casa dei miei, mi son messo a leggere il quotidiano locale, il Tirreno. In genere salto subito alla cronaca cittadina, cosi’ mi aggiorno sulle ultime che son successe sotto al mio naso mentre dormivo, ma stavolta son partito dall’inizio, dalla prima pagina. E del tutto casualmente mi son messo a leggere un editoriale dal titolo “L’ascensore non fa salire piu’ nessuno“.
Chi scrive racconta di come l’altra sera si sia trovato a guardare il David Letterman Show, che ospitava nell’occasione Kevin Spacey. L’attore parlava della sua carriera, di quanto fossero stati importanti l’insegnamento e i consigli di Jack Lemmon, e di come l’addestrare le nuove leve sia quasi un dovere morale per gli statunitensi “arrivati”. Con una metafora famosa Spacey diceva che quando uno e’ in cima al grattacielo sociale deve fare in modo che l’ascensore torni giu’ e “porti in alto” gente giovane, sia per garantire il doveroso ricambio generazionale, sia soprattutto per restituire un po’ della fortuna e del talento che la vita ti ha dato.
Chi ha scritto l’articolo ha immediatamente fatto il parallelo con quel che succede in Italia: col cazzo che chi e’ in cima aiuta qualcun altro a salire. Piuttosto da fuoco alle scale, mina le fondamenta del grattacielo, taglia i cavi d’acciaio dell’ascensore… ma se in cima c’e’ lui nessuno si avvicinera’ alla vetta. E questo avviene -scriveva l’autore- in tutti gli ambiti: politica, economia, spettacolo… cosi’ che la nostra societa’ crea gerontocrati velenosi i quali, nell’inevitabile momento della loro morte, lasceranno dietro di se una scia di odio e rancore lunga decenni, piuttosto che gratitudine e rimpianto.
Mi sembra una foto eccellente dell’Italia degli ultimi trent’anni: l’ha scattata Simone Lenzi, e il sospetto che l’autore non fosse uno scribacchino da tre soldi l’ho avuto subito…
Barney