Cosa poteva mai pubblicare Randall, il 3 novembre 2020?
Ovviamente una vignetta sulle elezioni del POTUS 🙂

L’alt-text è questo qua:
You might think most people you know are reliable voters, or that your nudge won’t convince them, and you will usually be right. But some small but significant percentage of the time, you’ll be wrong, and that’s why this works.
Tutto è oviamente spiegato dal sistema elettorale USA, in cui il vincitore di uno stato si prende tutti i Grandi Elettori di quello stato. Nel foglietto qua sopra gli stati in bilico contano tantissimo: pochi elettori possono far vincere uno o l’altro dei candidati, far pendere l’ago della bilancia verso i Dem o i Repubblicani. In uno scenario del genere Randall ci dice che è immensamente più importante convincere gli elettori a votare (ovviamente per il proprio candidato) piuttosto che votare noi stessi, soprattutto se si convincono gli elettori indecisi degli stati “ballerini”.
Sulla pagina facebook di xkcd c’è un’interessante discussione proprio sul sistema elettorale, e su come questa campagna elettorale (come tutte quelle che l’hanno preceduta) si sia concentrata esclusivamente proprio negli stati in bilico, tralasciando completamente comizi e interventi laddove la vittoria era sicura (per l’uno o l’altro contendente, chiaramente). Ci sono proposte e commenti su proposte già esistenti, tra cui segnalo il National Popular Vote Interstate Compact, una roba che per capirla devi avere letto almeno tre volte “Il Signore degli anelli”, e digressioni sulla rappresentatività del popolo americano rapportata a quella degli stati americani… una vera miniera di informazioni, almeno per me.
Splendida infine la ricorsività nel suggerimento di mettere l’hashtag “#hashtag” alla foto dello scoreboard riempito da spedire a Nate Silver, politologo analista americano proprietario del sito 538, che prende il nome dal numero di grandi elettori USA.
Barney