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Spiegare concetti semplici ai Grillanti Coglioni Complottardi

E’ un tentativo disperato, ma ho dalla mia Leonardo Serni, gia’ citato qua dentro mille volte (oppure tre) e personaggio di spicco della Usenet italiana.

Si parte dalla roboante affermazione di abBeppeGrillo sulle mammografie, che in pratica si traduce cosi’: i medici impongono la mammografia ogni due anni perche’ cosi’ $Big$Pharma fa i soldi, e le statistiche dicono che le donne si ammalano di cancro al seno ugualmente, sia che si facciano la mammografia, che se non se la fanno.

Il commento del Serni su it.discussioni.misteri e’ qua sotto copincollato per voi che Usenet manco sapete che esiste 😛

Oh, Grillo ha detto la verità e nient'altro che la verità:

    > ...mammografie. E dice di farle  ogni due anni ma la differenza
    > percentuale di malattia fra chi le fa ogni due anni e chi le fa
    > meno spesso è solo del due per mille

anzi: la differenza è probabilmente ancora meno del due per mille; è zero.

Ma quello che Grillo lì non dice, è "tutta" la verità. Manca un pezzo, che
è un pezzo importantissimo.

Una donna che fa una mammografia ogni due anni ed una che la fa ogni dieci
hanno la stessa probabilità di avere un tumore al seno. E' ovvio, no? Dato
che la mammografia non protegge contro il tumore al seno - ti dice solo se
ce l'hai o non ce l'hai.

E' come fare un salto in cantina della casa al mare, per vedere se l'umido
ha chiazzato l'intonaco. Che tu guardi, o che tu non guardi, l'umido fara'
sempre la stessa cosa: o avra' chiazzato, o non l'avra' fatto.

Ma la donna che fa la mammografia ogni due anni ha il *cento per cento* di
probabilità (salvo errori diagnostici!) di scoprire di avere un tumore che
e' li' da "meno di due anni". Cioe' e' ancora piccolo e vulnerabile.

La donna che la fa dopo dieci anni, magari il tumore ha avuto cinque anni,
o sei, per crescere, incattivirsi e diffondersi.

Una cosa e' entrare in cantina, trovare l'intonaco chiazzato e correre dal
Brico a comprare un deumidificatore, e magari mettere in salvo gli oggetti
più "preziosi" della cantina.

Un altro e' entrare nella cantina e scoprire che da tre anni l'intonaco di
mezzo soffitto si e' staccato, e' caduto sulla roba che c'era, e' marcito,
e a questo punto bisogna svuotare la cantina e buttare via ogni cosa. Puoi
fare un intervento di ripristino, certo, ma sara' molto piu' distruttivo.

===

Capisco che uno non si fidi di Big Pharma o di chi ha una laurea, ma hanno
almeno una cantina?

Leonardo

Ce la faranno i nostri grillanti a capire la metafora della cantina? Non lo so mica…

I Porcupine Tree son qua sotto solo per liberarmi la bocca dal sapore di complotto del cazzo:

Barney

La fallacia logica, il ragionamento circolare e i grillini

Pare che la capogruppo dei “cittadini” alla camera, Mrs. Lombardi, abbia or ora cosi’ sentenziato:

“Noi non incontriamo le parti sociali perche’ noi siamo le parti sociali”

La fonte e’ Phastidio.net, in genere affidabile.

La cosa mi puzza tanto di argomentazione circolare, una robina in cui sono espertissimi i cattotalebani creazionisti. Si parte da un assunto sbagliato, e rendendolo inamovibile ci si costruisce sopra il -overstatement- ragionamento. Insomma, una roba come quella che ha detto la cittadina Lombardi e’ espressa fantasticamente da questo splendido cartello:

Image

Al posto della Bibbia, potete mettere Grillo e/o casaleggio, il resto va bene cosi’ come e’.

 

Barney

Gli ottopunti

E dopo una settimana buona di purgatorio (che le lumache le spurghi in minor tempo, a quanto si dice…), si riunisce il direttivo del PD a Roma, per partorire il programma da sottoporre all’interlocutore unico nella ricerca della fiducia governativa: Beppe “Chip Sottopelle” Grillo.

Il direttivo ha tirato fuori oggi la piattaforma programmatica, gli ottopunti che rappresentano la proposta (anzi, mi si perdoni: LA PROPOSTA) al M5*.

E noi (io e l’omino del mio cervello, as usual) li andiamo ad analizzare.

Punto UNO: Fuori dalla gabbia dell’austerita’. Obbravo Bersani: dopo avere votato tutti i provvedimenti del governo Monti, te ne esci fuori con l’inutilita’ di tirare troppo la cinghia, soprattutto quando chi ha la cinghia non mangia da tre settimane. Il governo italiano dovrebbe secondo questo documento “farsi protagonista attivo in Europa di una correzione delle politiche di stabilita’”. Eccellente, non fosse che per il fatto che l’Italia avra’ un governo in grado di chiedere nient’altro se non gli aiuti della BCE. Diciamo che apprezzo che ci siano arrivati, comunque. Dopo la banda (larga).

Punto DUE: misure urgenti sul fronte sociale e del lavoro. Oh, anche qua meglio tardi che mai. Con il 65% della popolazione che a fatica tira avanti, con la Cassa Integrazione che tutti i mesi sfonda record storici, con interi settori dei servizi pubblici che cadono letteralmente a pezzi, gia’ prendere atto di come siamo messi e’ buono. Poi pero’ leggo fuffa concentrata, e la strizzatina d’occhio a Beppe “Chip Sottopelle” con il “Programma per la banda larga e lo sviluppo dell’ICT”, il “Salario o compenso minimo per chi non ha copertura contrattuale”, l’ “Avvio della universalizzazione delle indennità di disoccupazione e introduzione di un reddito minimo d’inserimento”, poi ancora guardo se per caso (per caso…) vi fosse indicazione di una qualche copertura (no, sarebbe interessante sapere come si fa fronte agli impegni, vi pare?), e trovo il vuoto spinto. Grillatina con due olive.

Punto TRE: Riforma della politica e della vita pubblica. Gia’ il titolo mi provoca dei problemi di comprensione. Io capisco la prima parte, ma la seconda che vorrebbe significare? Vediamo il dettaglio… Dimezzamento parlamentari e cancellazione delle Province (si, son tutti d’accordo poi non lo fa nessuno, ma crediamoci forte, dai!), revisione degli emolumenti (vuol dire che vi tagliate gli stipendi? Bravi!), poi c’e’ un “Norme per il disboscamento di società pubbliche e miste pubblico-private” che capisco il senso, ma dillo con parole tue, Pierluigi, su! E mancano tutti i punti dei grillanti, per esempio il finanziamento pubblico ai partiti rimane, quindi il M5* non accettera’ mai. Fine dei giochi.

Punto QUATTRO: voltare pagina sui giustizia ed equita’. Che sarebbe: Legge sulla corruzione, sulla revisione della prescrizione, sul reato di autoriciclaggio, Norme efficaci sul falso in bilancio, sul voto di scambio e sul voto di scambio mafioso, Nuove norme sulle frodi fiscali. Tutto giusto ma assai vago, ad essere generosi. Fumus Persecutionis.

Punto CINQUE: Legge sui conflitti di interesse, sull’incandidabilità, l’ineleggibilità e sui doppi incarichi. Guarda, Bersani: sono vent’anni che ci provate. Io suggerisco di mollare il colpo, e aspettare che il tempo faccia il suo corso. Dopo che e’ morto Silvio, allora forse gn’aa farete. Bicameralisti.

Punto SEI: Economia verde e sviluppo sostenibile. Il riassunto di questo punto e’ “fuffa”. Fiat Fuffa.

Punto SETTE:  Prime norme sui diritti. Una botta a SEL, attraverso…”Norme sull’acquisto della cittadinanza per chi nasce in Italia da genitori stranieri e per minori nati in Italia, Norme sulle unioni civili di coppie omosessuali secondo i principi della legge tedesca che fa discendere effetti analoghi a quelli discendenti dal matrimonio e regola in modo specifico le responsabilità genitoriali, Legge contro il femminicidio”. L’ultimo punto e’ ovviamente del tutto sottoscrivibile, ma non capisco come si possa “vietare” il femminicidio per legge. Mi sfugge davvero. Vendoliano.

Punto OTTO: Istruzione e ricerca. Gia’ il fatto che questo sia l’ultimo dei punti a me non piace per nulla. Poi, non c’e’ NULLA per la ricerca: tutto incentrato sulla scuola. Elementare, Watson.

Ora, siamo un pelino sopra i venti punti di Beppe “Chip“, ma siamo ancora molto lontani da qualcosa che possa avere un reale impatto sul paese. A questo punto sono curioso di vedere come va a finire la storia; non so se ci sono i tempi tecnici per un voto a stretto giro di posta, altrimenti saremo nelle mani d’un governicchio tecnico che cerchera’ di fare approvare i diktat europei, poi di nuovo il voto in autunno.

Auguri a tutti, anche dai Pearl Jam e da Ben Harper (volevo mettere gli Otto Ohm, ma Youtube m’ha suggerito anche questa…).

 

Barney

Yet another post on Joseph Cricket and his party

No, insomma: e’ ancora il beppegrillismo e il cinquestellesimo a dare spunti di discussione, pero’ qua si approccia la questione dal cotè tecnologico, perche’ l’Internet 2.0 e la democrazia liquida son cavalli di battaglia del dinamico duo Beppe-GianRoberto e quindi argomenti da approfondire per capire -o cercare di capire- il grillismo.

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Lasciatemi dire che il cricket e’ ad oggi lo sport meno furbo e meno fruibile che conosco.

Spero di potere approfondire in seguito (avendone voglia e tempo) la questione, pero’ per adesso mi affido a due link tratti dal Post di Luca Sofri, una delle migliori realta’ giornalistiche su rete attualmente esistenti in Italia (Internazionale e’ un’altra).

Ecco, quindi, senza altre perdite di tempo, il post di Filippo Facci e quello di Serena Danna  (attenzione che il secondo prosegue su altro sito) che si chiamano e si rispondono con tempismo perfetto.

Andrebbero letti entrambi, uno dopo l’altro. Si tratta di cinque minuti del vostro tempo, poi pero’ mi rammenterete:-).

E se v’avanza voglia, c’e’ l’analisi di Mantellini di qualche anno fa, ma sempre attuale.

 

Barney

No, ma allora te preferivi…

Spopola in questi giorni il gioco all’ammasso secondo il quale se tu critichi Grillo (o Casaleggio, o i grillini), allora dài ragione a Bersani/a Monti (con me “dài ragione a Berlusconi” e’ un’opzione che fortunatamente non viene presa in considerazione).

Una variante particolarmente facile da giocare e’ affermare, in risposta ad una critica magari argomentatissima su uno qualsiasi dei neoeletti M5*:

“Beh, beh, allora te volevi in Parlamento gente come De Gregorio!”

ImageQuesto argomentare e’ la tipica modalita’ operativa di Giuseppe Cruciani, conduttore de “la Zanzara ” su Radio24.  Una splendida guida alle tecniche retoriche for bimbiminkia che Cruciani usa con i suoi radioascoltatori la si puo’ reperire sul blog Peppecrusciani, che purtroppo e’ una riesumazione forzata di cadavere (l’originale era su Splinder, il contenuto e’ stato brutalmente portato su WordPress e non viene aggiornato da qualche anno).

La sostanza di questi comportamenti (comuni sia a Cruciani che a coloro che in questi giorni “tifano” Beppe Grillo) e’ la solita, ottima strategia del “mandarla in vacca“, in assenza di supporto da parte di neuroni e/o di logica.

“Si, ho capito: Marta Grande ha dei limiti, ma vuoi dire che preferivi ascoltare Maurizio Gasparri?”

No, Cristo santo, no: non preferivo Gasparri, e De Gregorio fosse per me (e per Lombroso, sospetto) sarebbe gia’ al gabbio da quel di’. Voglio solo che il mio diritto a dissentire sia garantito, senza che mi si debba appicciare addosso una casacca da tifoso d’una squadra che oggi come oggi non ho.

Voglio poter dire che Grillo vestito da coglione col cappuccio tirato sugli occhi e’ un coglione, voglio da oggi poter chiamare Casaleggio “Telespalla Bob” (Copyright e TM Makkox), voglio soprattutto che tutto questo non comporti un mio immediato arruolamento nelle giojose e garrule truppe del PD del Presidente Bersani.

Se per ottenere questo devo fare una mailinglist su google groups (e’ roba loro, prego. Vedo che Google gli da ragione, ma per me quella NON e’ una mailinglist, e’ un gruppo di Google, perlappunto), o iscrivermi al Meetup der budello di su ma’ vestito da pirata, vedro’ d’organizzarmi. Nel frattempo, spero di poter tirare avanti anche senza un Non Statuto (macchemminchia e’, un non statuto? Siamo al livello del Non Compleanno!), almeno per un po’.

D’altra parte, non era Grillo che mandava tutti affanculo?

Barney

Una cosa va detta: questa politica d’accatto c’ha restituito una satira da applausi

Non ci credete? Seguite Makkox sul Post, oggi t’ha sfornato questa combo BeppeGrillo-TelespallaBob-Kenny-Castaway da spellarsi le mani:

national-lampoons-01[1]

 

Barney

I tempi cambiano davvero

Nella mia collezione di fumetti c’e’ anche un’intera annata del “Grifo”, in cui sono pubblicate molte storie di Andrea Pazienza e altre cose.

Ad esempio, questo racconto d’una escursione sugli Appennini, in cui Stefano Benni e il Paz folleggiano con attrezzature da pesca e “modiche quantita’” di roba che si fuma.

Oggi, Benni fa questo:

ImageEvito sempre -se possibile- di tirare in ballo i morti, ma dubito fortemente che Pazienza approverebbe il nuovo compagno di giochi di Benni.

 

Barney

Stasera non ho molta voglia, ma…

… ma ho iniziato una discussione a distanza con Lorenzo, qua sul suo blog, riguardo al risultato che Grillo e il M5* (come ha fatto notare qualcuno, ora fa figo scrivere “*” al posto di “S” o “Stelle”) hanno strappato alle elezioni di domenica e lunedi’ scorsi.

Come ho scritto in un commento in moderazione, mi pare che la sua (di Lorenzo) visione dei motivi che hanno spinto moltissimi a votare Grillo sia una visione assai ottimistica:  Lorenzo assume che il voto sia di protesta contro il neoturboliberismo imposto dall’Europa e dalla BCE, che vi sia un “no” secco alle visioni di crescita obbligata della “troika”, che la gente sia contraria all’imposizione di una politica europea che solo al mondo finanziario guarda e che dimentica le necessita’ della gente.

Ora, io non metto in dubbio che il risultato della tripartizione quasi perfetta dell’elettorato italiano sia funzionale ad un -come dire?- raffreddamento della considerazione che Merkel, BCE e Unione Europea hanno del nostro paese. E nemmeno metto in dubbio che molti danni sono stati fatti dalla finanza in questi ultimi dieci anni. Ma secondo me se un risultato anticapitalista c’e’ ad aver votato Grillo, esso e’ del tutto incidentale: le persone hanno espresso un voto di massima protesta nei confronti d’un sistema politico locale che ha esasperato una popolazione non allo stremo come i greci, ma molto provata dal punto di vista economico e sociale, sia dal punto di vista di una imposizione fiscale ingiusta e vessatoria, sia per quel che riguarda privilegi e prebende alla casta dei politici che rappresentano -all’occhio dell’italiano medio di oggi- l’espressione massima del male. Insomma: che i voti a Grillo fossero voti “contro” mi pare non vi siano dubbi. Che fossero consapevolmente “contro” quello che Lorenzo chiama finanzcapitalismo, beh: mi permetto di dubitarne fortemente.

La cosa che mi preoccupa -ma fino a un certo punto: il nostro e’ un paese poco serio anche quando le crisi sono drammatiche…- e’ questa assoluta, tetragona convinzione degli eletti M5* a non prendere in mano le redini, ma ad agire da “controllori” degli “altri” (chiunque essi siano) che devono proporre e governare.

Io adoro “Watchmen”, ma non riesco a capire come ci si possa candidare alle politiche e poi rifiutare l’onere del governo. Vedo che stasera Grillo (che tra l’altro non si capisce se sia o meno il candidato Premier del movimento…) ha rilanciato alla provocazione di Bersani, chiedendo a lui e a Berlusconi il voto ad un governo M5*. Ottimo: che lo faccia, che presenti un programma ATTIVO (non di controllo delle leggi di altri: di proposizione di leggi proprie) e che accetti lo scontro democratico in parlamento. La mia personale convinzione e’ che non succedera’, per il semplice motivo che il M5* non troverebbe sponde politiche per -diciamo- piu’ del 20% delle proposte che portasse in aula[1], ma mi piacerebbe che la mia previsione fosse prima di tutto verificata e poi smentita dai fatti.

Ma cerchiamo d’essere ottimisti, e speriamo davvero che gli altri partiti (soprattutto a sinistra) abbiano capito che e’ tempo di cambiare, e che se non si inizia a nuotare s’affonda come sassi.

 

 

[1]: un altro motivo per cui non ci sara’ un governo M5* e’ che Grillo&Casaleggio sono troppo furbi per accettare di ustionarsi in un momento cosi’ difficile. Chiunque sara’ alla guida del paese (sempre che vi sia qualcuno…) dovra’ prendere decisioni difficili, in un senso o nell’altro, e si fara’ dei nemici o in patria o in Europa. Troppo piu’ facile fare l’opposizione, in questi frangenti.

 

Barney

Fuori tempo massimo: il Programma (?!!!) del M5S e “Webbe Grillo”

Dopo la scoperta tardiva del Movimento dei Caproni, cui ho immediatamente aderito, avevo promesso di recuperare uno dei testi fondamentali per capire il Grillismo (che -non va dimenticato mai- significa capire il Casaleggismo): “Webbe Grillo“, di Gaetano Luca Filice. Il libro si puo’ comperare nella versione cartacea su Lulu.com, e scaricare gratuitamente in .pdf dallo stesso sito. Ma se non volete registrarvi su Lulu.com ve lo procuro io, tra poco.

Il libro di Filice andrebbe letto in parallelo allo stringato e lineare programma dei grillini. Se siete particolarmente convinti che il Movimento 5 Stelle abbia un programma articolato, concreto e fattibile, vi invitereri a rileggerlo, ‘sto programma.

Ed ecco qua, quindi, “Webbe Grillo” e il programma del M5S per le Politiche 2013:

webbe_grillo

Programma-Movimento-5-Stelle

Infine: se dopo aver letto e riflettuto vorrete continuare a votare M5S/non vi sarete pentiti d’aver votato M5S, beh, io c’ho provato…

Barney

I punti di Grillo

Ottima analisi del programma elettorale di abBeppe Grillo, che pare quello della Fatina dei dentini…

Appunti di viaggio

1 – Legge anticorruzione
2 – Reddito di cittadinanza
3 – Abolizione dei contributi pubblici ai partiti (retroattivi da queste elezioni)
4 – Abolizione immediata dei finanziamenti diretti e indiretti ai giornali
5 – Introduzione del referendum propositivo e senza quorum
6 – Referendum sulla permanenza nell’euro
7 – Obbligatorietà della discussione di ogni legge di iniziativa popolare in Parlamento con voto palese
8 – Una sola rete televisiva pubblica, senza pubblicità, indipendente dai partiti
9 – Elezione diretta dei candidati alla Camera o al Senato
10 – Istituzione di un politometro per la verifica di arricchimenti illeciti da parte della classe politica negli ultimi vent’anni
11 – Massimo di due mandati elettivi
12 – Legge sul conflitto di interesse
13 – Misure immediate per il rilancio della piccola e media impresa sul modello francese
14 – Ripristino dei fondi tagliati alla Sanità e alla Scuola pubblica con tagli alle…

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