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Filosofia da muro #170 (hat trick: Ammennicoli di pensiero)

ADP mi manda un bello scatto parigino, che merita sicuramente la pubblicazione:

Pur non essendo su un muro, la scritta ha una bella verve rivoluzionaria.

Per i non francofoni, c’è scritto: “leggere è disobbedire, scrivere è peggio“, che a me fa subito venire in mente Orwell. Ma è molto bello il contesto della finestra scrostata con il buco a forma di cuore da una parte e quello quadrato a sinistra, la luce che va solo sulla scritta e pure il soglio della finestra quasi a sottolineare il resto.

La colonna sonora ideale, che confeziona il tutto come il fiocco sul pacco regalo, mi sembra questa qua:

Barney

Filosofia da muro #158, #159, #160 (hat trick: Ammennicoli di pensiero)

Ecco qua un bel trittico “da cantiere”, inviatomi da Ammennicoli di pensiero dal profondo nord in semi lockdown:

Si nota in tutte un senso di incompiutezza, ben definito dall'”Avete fatto” (cosa? o e’ solo una domanda a chi ha montato il ponteggio) nell’ultima foto, e nella scritta grande della prima foto “Come tutte le tue frasi”, però pure il “Potrei” della foto di mezzo che altra mano ha trasfromato in “Potremmo”, per poi chiosare “ma son contento” lascia aperte domande su domande (chi poteva cosa, all’inizio? Quello che ha trasformato la frase voleva includere anche il primo graffittaro, nel “potremmo”? Perchè è comunque contento?).

La perla però è nascosta nella frase scritta a penna accanto allo stencil femminista la’ in cima:

Virus

La fine

del

regno

di

Satana

Che veramente mi perplime (o mi perplette, a scelta vostra): io avrei pensato più ad un inizio che ad una fine…

Lascio la parola e il dubbio a Mark Lanegan e alla sua band, che di questi tempi è una certezza.

Filosofia da muro #138 (hat trick: adp)

Ammennicoli di pensiero mi manda questa chicca incompiuta, questo incipit perefetto per un affresco che forse prima o poi finirà, questo “anche io!”, che poi è probabilmente l’ “anche io!” di ognuno dei tre lettori che leggeranno e vedranno.

Questa scritta qua, insomma:

dav

Dopo la parola si apre un mondo, chissà se e cosa avrebbe voluto aggiungere la bomboletta dopo quel “Potrei”. Da “amarti” a “diventare Imperatore-di.mondo” e con tutto quello che vi viene in mente (incluso “avere sbagliato”) in mezzo.

Una delle scritte più immaginifiche per la sua totipotenzialità, ed è bella anche la ringhiera d’acciaio in primo piano, le grate sulle finestre che incorniciano la scritta, il tombino a destra…

Un bello scatto che spero non venga mai completato, così che il finale lo possa scrivere chiunque passa da lì e si imbatte per caso nel graffito.

E magari quel “potrei” potrebbe cambiare qualche vita.

 

Barney

Filosofia da muro #131 (hat trick: adp)

Ammennicoli di Pensiero mi manda questa foto, che lui stesso colloca in una “stazione ferroviaria sotterranea di una più o meno ridente città padana” (e più non dimandare):

dav

All’inizio ero convinto che il “sei” iniziale dovesse leggersi “si”, così da generare una specie di aforisma da talent show o da reality (livello basso, insomma).

A rileggerlo invece può benissimo essere che la frase sia stata voluta proprio così, e che invece che una generica affermazione valida per tutti si riferisca a una particolare donna.

Non che il livello si alzi di chissà quanto, eh? Ma la cosa assume una sfumatura personale che rende il tutto più intrigante: quali danni potrebbe aver subito la donna, e in quanti anni?

Ah, solo chi passasse di nuovo nella stazione ferroviaria sotterranea di una più o meno ridente città padana potrebbe casualmente imbattersi nello scribacchino e domandarglielo.

 

Barney

Filosofia da muro #122 e #123 (hat trick: ammennicolidipensiero)

Adp mi manda questo doppio scatto milanese, che reitera esattamente lo stesso concetto con forma diversa sullo stesso muro dell’Università:

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dav

Tenderei a pensare a due mani diverse, non solo per il maiuscolo di una e il corsivo dell’altra, ma soprattutto perché il punto dopo “puttana” è una virgola nello scatto di sotto. E i particolari sono importanti.

Come il timidissimo “Boom!!” che chiosa la scritta in corsivo, a testimoniare un dissenso sussurrato e composto alla scritta principale.

Si nota chiaramente come quel muro sia tavolozza prediletta per scritte e tag varie, tanto che è stato ridipinto di fresco e immagino lo sarà di nuovo tra poco, quando altre scritte sovrasteranno queste qua.

Comunque, il pasto gratis non esiste: l’arte costa come costano tutte le altre cose. Sulle tariffe delle puttane non sono esperto, ma presumo sia la stessa cosa.

 

Barney

 

Filosofia da muro #113 (hat trick: adp)

Ammennicoli di Pensiero (adp, si fa prima) mi manda questa foto, che non so dove sia stata scattata -Milano?- ma piace a lui e piace a me:

dav

Siamo tutti contenti per Marta, che ha trovato un’amica, piccola al limite del nanismo.

Una mano sarcastica ha vergato (PRIMA della scritta incriminata, come se premonisse il futuro graffito) una scritta a malapena leggibile sotto la “S” bicolore, che inizia con “Friendzone level” e si perde in qualcosa per me illeggibile e proprio per quello interessantissimo.

Tremo al pensiero di quel che puo’ essere quella parola che finisce con “ello”…

Come premesso ad adp, chiudo per l’ennesima volta con la iena. Piccola come la nana, ma piu’ cattiva.

E poco adatta alla friendzone.

 

 

Barney

 

 

Filosofia da muro #92, 93, 94 (hat trick: adp)

Ancora immagini inviatemi da ammennicolidipensiero, che m’informa anche della location: Milano, piazza Cordusio. Il cantiere ha stimolato la creativita’ del writer, che filosofeggia in inglese cosi’:

 

2017-04-03 09.43.442017-04-05 09.57.212017-04-05 09.57.40

La prima e’ un classico: “invece di cercare vita su altri pianeti, potremmo prima smettere di uccidere vite su questo?” La seconda sa tanto di Woody Allen: “se dio non esistesse, bisognerebbe inventarlo“.

La mia foto preferita e’ pero’ l’ultima: inizia a sinistra con la revisione dello slogan sessantottino “mettete dei fiori nei vostri cannoni”, che diventa “libri, non pistole. Cultura, non violenza“, e si espande a destra con “la tua comfort zone ti uccidera’“, che trovo molto vera e veramente rivoluzionaria.

La firma fatta con lo stencil e’ identica nelle tre scritte, ma le mani mi paiono differenti. C’e’ una banda di graffitari nuovi, a Milano?

 

Barney

Filosofia da muro #88 (hat trick: Ammennicolidipensiero)

Ancora da Adp questo scatto presumo dal nord Italia, che mischia il veterocomunismo degli anni di piombo col disincanto dei nostri giorni:

superiorità

Due mani si dividono il muro, e ovviamente la scritta a sinistra e’ “di sinistra”. Bella grafia, con i puntini sulle “i” marcati cosi’ chiaramente che a volte si trasformano in barre. Bello e deciso anche l’accento sulla “a” della prima superiorita’. Pare una scritta a meta’ tra i proclami delle BR prima maniera (una sorta di velata chiamata alle armi insomma) e un qualche slogan mutuato da Enrico Berlinguer.

A destra si cambia registro, colore e mano. Due parole in giallo per demolire il costrutto dell’interlocutore sconosciuto, una affermazione apodittica e decisa, resa piu’ dura dalla ruvida spigolosita’ del tratto. Un accenno di nazifascismo sulle due “S” di nessuna, tracciate come si tracciavano nel Terzo Reich sulle mostrine delle Schutz-Staffeln mi fa collocare scritta e scrittore dall’altra parte politica rispetto al primo graffitaro.

Un po’ il ritratto del nostro paese, che non superera’ mai il ventennio fascista e la Seconda Guerra Mondiale.

A chiudere in bellezza mi ci dicono i “Last Internationale” (che sono gia’ passati da qua, ma chissenefrega), tie’:

 

Barney