Nelle campagne lucchesi ogni tanto escono fuori scritte interessanti, come questa qua:
La foto è rubata ad Antonella, perchè la versione inviatami dal compagno Rudi era veramente impubblicabile (il che è oltremodo strano, visto la splendide foto che fa), il muro e la scritta sono gli stessi nei due scatti.
Il messaggio è chiaro e illuminante, così come la connotazione anarchica di chi scrive e la sua totale non adesione alla tranquillizzante e narcolettica sicurezza -che immagino per lui significhi controllo-.
Notevole la precisione di scrittura, l’accento giusto, la spaziatura pulita… Capisco che l’atto vandalico in se sia più impattante che il messaggio veicolato, ma francamente se i problemi dell’Italia fossero le scritte sui muri saremmo a cavallo.
Si, è stato commesso un reato. Ma scommetto che anche questo potrebbe essere giudicato non passibile di pena, si mettesse su un sondaggio in rete…
Barney
Condivido la scritta sul muro e l’articolo. Un po’ meno la passione per i Radiohead:-).
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DOMANDA NUMERO 1 (all’autore della scritta): qual è la droga del paranoico, che viene sostituita dal metadone-sicurezza?
DOMANDA NUMERO 2: perché ritiene che solo un paranoico possa avere bisogno di sicurezza?
DOMANDA NUMERO 3: qual è il metadone dell’anarchico?
DOMANDA NUMERO 4: la porta di casa dell’anarchico possiede una serratura? Nel caso la risposta fosse affermativa, si ritiene paranoico?
PS: la scrittura, a ben guardare, non è proprio del tutto precisa: ci sono ben sei linee che debordano, diverse grandezze, le N col secondo appoggio più basso del primo, una O non completata, una E stondata… Ciononostante si nota effettivamente una grande attenzione all’ordine. Al che a uno viene da chiedersi: e che sarà mai tutto questo bisogno di ordine in un anarchico? Sarà mica per caso un metadone? O addirittura una botta di eroina?
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