Ammennicoli di pensiero mi manda questa chicca incompiuta, questo incipit perefetto per un affresco che forse prima o poi finirà, questo “anche io!”, che poi è probabilmente l’ “anche io!” di ognuno dei tre lettori che leggeranno e vedranno.
Questa scritta qua, insomma:
Dopo la parola si apre un mondo, chissà se e cosa avrebbe voluto aggiungere la bomboletta dopo quel “Potrei”. Da “amarti” a “diventare Imperatore-di.mondo” e con tutto quello che vi viene in mente (incluso “avere sbagliato”) in mezzo.
Una delle scritte più immaginifiche per la sua totipotenzialità, ed è bella anche la ringhiera d’acciaio in primo piano, le grate sulle finestre che incorniciano la scritta, il tombino a destra…
Un bello scatto che spero non venga mai completato, così che il finale lo possa scrivere chiunque passa da lì e si imbatte per caso nel graffito.
E magari quel “potrei” potrebbe cambiare qualche vita.
Barney
guarda, hai reso perfettamente quello che mi ero immaginato, incluso – soprattutto – quel “avere sbagliato” che mi è venuto pure alla mente: “mannaggiallamiseria, ho scritto troppo grosso, non ci sto” 😀
ma, concordo, rimane poi la “totipotenzialità dell’incompiuta” a farla da padrona
grazie come sempre dell’ospitalità!
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No. Se avesse voluto aggiungere qualcos’altro lo avrebbe fatto, sotto, più in piccolo. Ci sarebbe stata un sacco di roba. Invece non lo ha fatto perché andava bene così, il messaggio al mondo è quello: potrei. La potenzialità assoluta che non ha bisogno di complementi perché ha già il tutto in sé.
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Concordo. È bello così, uno sei muri migliori.
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Finale aperto insomma
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