Scritte filosofiche su treni che passano da stazioni emiliane, per citare i Virginiana Miller e avvertire che a brevissimo uscira’ il loro prossimo disco. Lo scatto non puo’ che essere di Pendolante:
Ed e’ una delle piu’ profonde filosofie sin qua pubblicate.
Anche le due linee sotto il tutto, non proprio dritte, danno l’idea dello smiley triste, e se e’ voluto e’ veramente molto bello.
Come musica avevo pensato a “The weeping song”, ma poi ho aperto citando altro e quindi ci becchiamo per l’ennesima volta i livornesi, qua con la chitarra straeffettata di Giorgio Canali a condire il tutto.
Barney
Non mi spiego l’aureola sulla prima parola. Sberleffo per una presunta ingenuità di coloro che hanno tutto o innocenza dell’autore?
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Maddai, quale aureola! Non vedi che è un ufo che sta arrivando per portarsi via tutti gli imbecilli che sono tristi perché hanno tutto?
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Ops… mi era sfuggito
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per me l’aureola è banalmente la spruzzata di prova per capire se la bomboletta avesse dentro ancora colore… 😛 invece non riesco a capire la prospettiva della foto. è il punto in cui il vagone si unisce al locomotore? perché la maniglia in basso?
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Era il vagone di coda
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Interessante la scrittura, tutto maiuscolo tranne 4 e (le prime due maiuscole anche quelle), di cui la prima finisce liscia, la seconda con un accenno di pallina, la terza con una pallina, la quarta con una pallona.
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L’ha ribloggato su Pendolante.
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