Credo sia il capitolo finale, il passaggio definitivo da evento per appassionati a prodotto per bimbiminkia seguaci del flusso e del “si deve fare/si deve andare/lo si deve guardare”.
Da crema a merda, insomma.
Le mostre sono state come sempre eccellenti, con la personale di Bertolucci una spanna sopra il resto. Igort non mi e’ mai piaciuto molto, visto che disegna piu’ da giapponese che da europeo, Sio e’ un buon prodotto ma NON da mostra, le due ragazze che disegnano per adolescenti sono fuori dal mio target e Whelan (il disegnatore del manifesto di quest’anno) e’ forse troppo scolastico per farmelo piacere del tutto (anche se ha illustrato sia “La torre nera” che “La ruota del tempo”).
I cosplayer sono come tutti gli anni un piacere per gli occhi, e la massa di persone che ha invaso la mia citta’ una piacevole iniezione di vita.
Quello che proprio non reggo e’ l’ (inevitabile?) mercificazione di tutto quel che e’ mercificabile, e l’applicazione del modello “Rolling Stones” all’evento, con la scusa che e’ per la sicurezza ma in realta’ solo perche’ del tutto funzionale al lucrare su -quasi- tutto.
Per esempio: nel raggio di 5 chilometri dalla citta’ non esiste un parcheggio gratuito. Nemmeno per i residenti, che per uscire dal centro storico devono seguire percorsi che variano non di giorno in giorno, ma di ora in ora, tra chicanes e moccoli sulla segnaletica inesistente.
Ancora: il classico concerto di Cristina D’Avena, trasformato da happening ad ingresso libero in un prive’ per 3000 fortunati in possesso di tagliando di autorizzazione all’accesso. Che si stacca solo se hai pagato il biglietto per l’evento.
Banchetti di venditori di cibo ogni cinquanta metri, sensi unici pedonali che -pure loro- cambiano con i giorni e le ore del giorno, code immense per puttanate acchiappa-coglioni come “il castello di Hogwarts” che in realta’ e’ solo un padiglione in cui puoi COMPRARE la qualunque associata ai libri e ai film di Harry Potter, o il baluardo delle mura trasformato in posto dove si puo’ “rivivere” l’atmosfera di Stranger Things e incontrare per 10 minuti gli attori della serie.
L’unica cosa gratis pare sia rimasta l’accesso ai cessi chimici, da tutti definiti un incrocio tra una fogna a cielo aperto di Calcutta e un maelstrom di merda.
Suggerisco agli organizzatori di lasciare lo stato dei cessi chimici cosi’ come adesso, MA di renderli accessibili solo con una moneta da 2 Euro, credo sia fattibile e renderebbe anche l’andare a pisciare organico con tutto il resto: mungere la vacca finche’ ha una goccia di latte. In alternativa, i residenti potrebbero aprire le loro case per bisogni fisiologici impellenti a prezzi di favore (5 Euro mi sembra adeguato, non c’e’ nemmeno da fare troppi conti per l’eventuale resto).
Qua sotto una delle tavole di Taiyo Matsumoto, altro autore presente alle mostre a Palazzo Ducale. Un giapponese piu’ europeo di Igort.
Barney
Questo è stato il mio primo anno e sono venuta un po” allo sbaraglio. Per come L’ho girata io con la mia bimba potevo tranquillamente evitare di pagare il biglietto. La passeggiata sulle mura merita e Lucca merita una visita più tranquilla
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Si, avrei dovuto dirti che il biglietto era inutile
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Lo so per il prossimo anno 😉
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