In una citta’ che per 5 giorni sara’ blindata (dopo Nizza e il Bataclan, si entra solo dopo check con metal detector, c’e’ polizia dappertutto e su alcuni viali hanno messo blocchi di cemento anti-autobus…) e invasa dai cosplayer, vi racconto velocemente le mostre di Palazzo Ducale, che come ogni anno (stupidamente) stanno aperte solo due settimane, quindi avete tempo solo fino al 1 novembre per vederle.
Il main stage quest’anno e’ per Zerocalcare, autore anche del manifesto dell’edizione del cinquantenario:
La sua mostra e’ molto bella, piena di tavole originali e dei suoi taccuini di viaggio su cui ci sono schizzate le storie, inclusi quelli di Kobane calling. C’e’ anche una video intervista in cui Zerocalcare si racconta con la semplicita’ di un ragazzo che e’ rimasto piu’ o meno quello degli inizi.
Qua sotto un muro di poster di manifestazioni e concerti underground di musica punk e Oi!, i generi preferiti dal coatto de rRebBibbia:
Procedendo, si incontrano le tavole di Kamimura Kazuo, arte giapponese che a me piace il giusto:
Poi una sala immensa con tavole, video interviste e making of dedicata a Casty, uno dei disegnatori di punta della Disney:
A meta’ tra bambino e adulto, la sezione dedicata a Tony Diterlizzi, famoso per le illustrazioni di Spiderwick (poi trasformato in un film), e per le tavole a tema “Dungeons and Dragons“:
E a seguire un altro pezzo forte di quest’anno (secondo il mio insindacabile gusto, chiaro): Benjamin Chaud e i suoi disegni per bambini e per genitori che sono rimasti bambini:
Sono tavole grandi, piene di particolari di vita quotidiana, con ambientazioni varie e strapiene di personaggi. Ci si puo’ giocare a “trova il pezzo x” per ore.
Poi Frank “She-Hulk” Cho e le sue donnine superdotate disegnate con tratto chiaro e pulito:
L’ultima stanza dell’esposizione accoglie una selezione delle vignette di Joan Cornellà, un catalano che ama provocare. Questa sezione e’ consigliata ad un pubblico adulto, non chiedetemi perche’. O forse basta guardare questa tavola, presente anche a Lucca:
Per il resto, il solito bordello di giovani sorridenti e travestiti da qualsiasi cosa, sia a tema che meno (per dire: ho visto uno -che avrei dovuto investire con l’auto- “travestito” da Antonio Banderas nello spot del Mulino Bianco), padiglioni aperti in ogni dove, ed eventi che avrebbero meritato di piu’ la mia attenzione, avessi avuto il tempo di prenotare l’ingresso qualche mese fa. Ad esempio Frank Miller me lo sarei visto volentieri, ma era gia’ tutto esaurito venerdi’ scorso
Barney
E anche quest’anno me la perdo 😦
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