Lanzhou, provincia di Gansu, Cina

Lanzhou e’ il posto dove sono ora.

E’ in mezzo alla Cina, a 1500 chilometri da Pechino, tra colline di sabbia e il fiume Giallo (che in realta’ e’ marrone) che la taglia in due, ma non cambia di una virgola una delle caratteristiche meteorologiche della citta’: avere un tasso di umidita’ ridicolo, cosi’ che molte delle aiuole sono finte, e sulle montagne attorno (siamo a 1600 metri di altezza) gli alberi paiono messi li’ apposta da solerti giardinieri. Infatti, e’ esattamente quel che succede: le montagne sono terrazzate a mano, e stentati cespugli perdono continuamente la guerra contro gli elementi. La pioggia e’ rara come il sole a Milano, la neve che c’e’ nei dintori dell’aeroporto e’ artificiale. Il freddo (ora siamo a -14°) e’ comunque sopportabile, perche’ il vento non c’e’.

Il fatto di stare in alto, circondata da montagne che bloccano il vento, fa si che Lanzhou abbia un’altra caratteristica poco simpatica: risulta essere la citta’ piu’ inquinata della Cina (Pechino e’ meglio, e ho detto tutto…), e una delle piu’ inquinate del mondo. Le macchine sono tutte coperte da uno strato di polvere che mi fa pensare che i moltissimi fumatori siano quelli piu’ fortunati, qui: i filtri delle sigarette sicuramente evitano di inalare PM10 e altra bella roba.

La citta’ e’ un continuo cantiere: le gru e i camion riempiono ogni metro libero di spazio per costruire incessantemente palazzoni di quaranta piani. Wikipedia dice che gli abitanti sono 3,6 milioni, ma a me da l’idea che siano molti di piu’.

Trovandosi sulla Via della Seta vanta una storia bimillenaria, ma credo che le cose antiche siano pochissime: una di queste e’ un ponte in ferro, che mi dicono sia stato fatto dai tedeschi un centinaio di anni fa. Il resto invece e’ molto piu’ recente, o ancora da venire. Come la metropolitana.

Una caratteristica comune ad altre citta’ cinesi e’ l’illuminazione notturna (che invariabilmente viene spenta alle 22,30 0 -d’estate- alle 23): sembra di essere in un perenne e fantasmagorico presepe. Infatti davanti all’albergo c’e’ ancora un enorme albero di natale di plexiglas, ovviamente illuminato sino alle 22,30.

Gli occidentali non sono tantissimi, e quelli biondi (sto parlando dei tre capelli che mi restano, chiaramente) e con la barba ancora meno: io in tre volte che sono venuto qua sono stato oggetto di osservazione divertita da parte di molti bambini (vulg.: mi stanno a piglia’ per il culo senza ritegno, o mi si presentano come se avessero visto la donna barbuta del circo Barnum, credo che poi lo raccontino in classe per bullarsi con gli sfortunati compagni che non han goduto dello spettacolo), e stamani un canetto da calcio, al guinzaglio di una signora distinta, alla mia vista e’ quasi impazzito; ha cominciato ad abbaiare e a tirare il guinzaglio manco avesse visto il diavolo in persona. Mah… Forse ha disturbato il fatto che avessi anche il cappello?

Il cibo e’ vario e piacevole (per me, anzi: direi che e’ davvero buono) e include stranezze come le meduse, le classiche zampe di gallina in umido, i noodles freddi (?!!) da mangiare anche a colazione (!!!???), l’agnello fatto in tremila modi differenti, e un the’ aromatico molto particolare. Quello che quai chiamano “vino bianco” e’ in realta’ una grappa di riso che ha almeno 50°, e va bevuta a shottini ad ogni giro di brindisi (in una cena “ufficiale” tutti devono brindare a qualcosa almeno una volta).

La gente e’ simpatica (a me stanno simpatici un po’ tutti, pero’. Quindi il mio giudizio e’ assolutamente irrilevante), e data la posizione centralissima c’e’ un mix di etnie notevole.

Un posto interessante, dove forse l’unica cosa che per me non sarebbe sopportabile a lungo andare e’ la barbara usanza di servire la birra calda.

Domani si torna nel caos di Shanghai, per abituarci al ritorno nel Bel Paese (del cazzo).

Barney

12 pensieri su “Lanzhou, provincia di Gansu, Cina

  1. MrChinaski

    un mio amico è stato in Cina è mi ha raccontato di un allucinante viaggio verso i villaggi del sud. Non ricordo quale fosse il mezzo di trasporto, credo una corriera, sta di fatto che era l’unico occidentale. Le donne presenti avevano tutte la stessa acconciatura e lo hanno fissato per tutto il tempo del viaggio, tipo alieno. Comunque mi sa che il cinese medio è un forte bevitore. Quelli con cui mi è capitato di cenare in Italia avevano tutti la tendenza ad alzare il gomito. La birra calda non si può sentire.

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