Un nuovo romanzo di Jonathan Coe e’ di per se un avvenimento.
Questo “Expo 58” e’ un buon libro, che si legge in un baleno, diverte e fa pensare. Come capita spesso con i libri di Coe, peraltro, dove la trama e la storia sono funzionali anche alla narrazione di altro.
In “Expo 58” l’altro sono molte cose: l’esposizione mondiale dei 1958 a Bruxelles innanzitutto, che da il titolo al libro, ma anche la guerra fredda che all’epoca impazzava, le spie e il controspionaggio, alcuni personaggi assolutamente comici per come Coe ha esagerato nel caratterizzarli (esagerazione ovviamente voluta, che m’e’ parsa in molti casi un omaggio ai personaggi laterali di “Nessun dove” di Neil Gaiman. Ma probabilmente e’ una mia allucinazione). C’e’ addirittura un modellino di uno dei piu’ famosi reattori per la fusione nucleare che la fa da padrone per un paio di capitoli!
Sopra tutto questo il libro racconta l’incrinarsi del matrimonio tra Thomas e sua moglie Sylvia, dei loro rapporti che si tendono sino quasi a spezzarsi per tutte le pagine del libro. Una delle parti migliori e’ lo splendido carteggio alternato marito (in trasferta per sei mesi a Bruxelles)/moglie (a casa da sola con neonata, alla periferia di Londra), in cui si parte con lui che si firma “Thomas xxx” e lei “Sylvia x”, per giungere presto a sempre meno “x” dopo il nome di lui, e a nessuna dietro quello di lei. In quel fulminante capitolo ( e anche prima e dopo di quello attraverso la sapiente disseminazione di indizi quasi Holmesiani) Coe crea i presupposti per lo svolgimento di vari colpi di scena successivi, oltre che fornire una prova di talento letterario comico al livello del Jerome K. Jerome di “Tre uomini in barca”.
La storia percorre un lunghissimo arco temporale, e nell’ultimo capitolo ritroveremo un Thomas pluriottantenne ai nostri giorni, alla ricerca di soluzioni ai dubbi e alle domande cui non ha voluto rispondere cinquant’anni prima.
Thomas Foley non e’ un personaggio al livello di Maxwell Sim, o del Michael Owen della Famiglia Winshaw, ma “Expo 58” funziona bene per quello che e’: un’ottima commedia molto british, da gustare con accanto un paio di pinte di birra scura. E patatine salate, magari 🙂
Barney
adoro Jonathan Coe, ma dopo I terribili segreti di Maxwell Sim ero rimasta un po delusa, spero che Expo 58 segni la ritrovata “pace” tra me e lui 🙂
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Per i miei gusti, meglio Max Sim di Thomas Foley. Ma sono parecchio strano, lo si sappia. “Expo 58” e’ comunque un libro che si legge volentieri, ci si diverte e -questa e’ una caratteristica di Coe che non sempre viene sottolineata- si impara qualcosa di nuovo. Tu hai letto la storia del navigatore solitario inserita nei terribili segreti di Maxwell Sim? E’ eccezionale, ed e’ tutta vera :-O
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mumble..ne ho letto una critica (buona) su una rivista non ricordo quale, va a finire che se lo vedo in libreria lo compro (potenza della suggestienza)
grazie un saluto!
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Io volevo cominciare il pezzo cosi’: “Un libro nuovo di Coe lo si compera immediatamente, tanto come minimo e’ buono”.
Non so quanto hai letto di Coe, ma secondo me e’ uno dei pochi autori veramente bisessuali, nel senso che piace in pari grado a femminucce e maschietti. Come dico sempre: ho imparato sulla Tatcher piu’ dalla Famiglia Winshaw che dai giornali. Ciao, e grazie per il commento. B.
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La cosa delle X dopo la firma mi ricorda quella (autentica) di Stefan Zweig, su cui ho fatto la tesi di laurea, che quando era in viaggio e scriveva quotidianamente alla moglie, i primi giorni, massimo tre o quattro, firmava “Il tuo per il momento ancora fedele Stefan”, per poi passare a un più conciso “Il tuo Stefan”.
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Non conosco Zweig, adesso sono costretto a cercarmi il suo racconto sugli scacchi. Grazie del suggerimento 🙂
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Sì, la Schachnovelle è un racconto davvero notevole, e oltretutto fornisce una possibile chiave di lettura del suo suicidio (che è specificamente il tema che ho sviluppato nella tesi)
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Dopo “I terribili segreti di Maxwell Sim” di Coe mi leggerei anche la lista della spesa. 🙂
Grazie per la dritta!
(E a proposito di Maxwell Sim: http://afterfindus.com/2013/06/10/deriva/ )
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Ho letto e apprezzato subito il tuo post su Max Sim e il navigatore solitario, una storia nella storia. Affascinante…
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