Il primo pezzo che mi viene in mente quando si cita il duetto banjo-chitarra di “Un tranquillo week-end di paura”, e’ un altro brano musicale tratto da un film differente, per me migliore del primo: “I guerrieri della palude silenziosa“, da cui direttamente esce questo ballo cajun, in un francese imbastardito dalle influenze inglesi e pellerossa, oltreche’ dalla segregazione genetica delle popolazioni francofone deportate nelle paludi della Louisiana.
L’attacco da’ immediatamente il tono del pezzo: “Parlateci di bevute, non di matrimonio”. Un gioioso inno all’alcool, allo scazzo e al celibato, insomma:
Oh parlez-nous à boire, non pas du marriage
Toujours en regrettant, nos jolies temps passéSi que tu te maries avec une jolie fille,
T’es dans les grands dangers, ça va te la voler.Si que tu te maries aves une vilaine fille,
T’es dans les grands dangers, faudra tu fais ta vie avec.Si que tu te maries avec une fille bien pauvre,
T’es dans les grands dangers, faudra travailler tout la vie.Si que tu te maries avec une fille qu’a de quoi,
T’es dans les grands dangers, tu vas attraper des grandes reproches.
Fameux, toi grand vaurien, qu’a tout gaspillé mon bien
Fameux, toi grand vaurien, qu’a tout gaspillé mon bien.
L’originale e’ questo qua:
Ne “I guerrieri della palude silenziosa”, film angosciante e violento come pochi, ma secondo me da vedere, il brano spezza l’atmosfera di angoscia e catastrofe imminente per qualche minuto. Ecco la versione dal film (che si trova agevolmente su youtube in integrale):
Il gruppo che ha scritto il pezzo, e che lo suona nella prima versione si chiamava “Balfa Brothers“, cinque veri fratelli con una storia interessante, come interessante e’ tutta la musica tradizionale di fusione tra vari generi.
Barney
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