L’isola di Okinawa fu teatro di una delle piu’ sanguinose battaglie della seconda guerra mondiale. I giapponesi resistettero all’invasione americana per quasi tre mesi, e le vittime furono decine e decine di migliaia, da ambo le parti.
Alla fine, i Marines riuscirono a vincere, e a piantare la bandiera americana sulle macerie giapponesi.
Ovviamente, la sconfitta di stasera non e’ dei giapponesi, ma di Pierluigi Bersani, pure lui in trincea da quasi due mesi, a resistere agli assalti pentastellati, destrodestrumani e anche provenienti da alleati traditori. Stasera Bersani non ce l’ha piu’ fatta: al quarto tentativo di quadrare il cerchio del Presidente della Repubblica, i suoi stessi uomini gli hanno bruciato l’ennesimo nome (Romano Prodi) venuto fuori da una consultazione mattutina che s’era risolta con la nomina di Prodi all’unanimita. S’e’ visto poi, poche ore dopo, come l’unanimita’ nascondesse un centinaio di franchi tiratori, che nel segreto dell’urna hanno preferito votare altro. Il che significa anche che Bersani non e’ piu’ il Presidente del Consiglio in pectore (non vedo con quale faccia avrebbe potuto ricevere un incarico da chicchessia…), e che quindi si tornera’ a votare a breve.
A me pare che in questa primavera che e’ scoppiata in ritardo (e che pare si assentera’ ancora, in questo fine settimana, per far di nuovo posto a freddo e pioggia) abbia portato alla disgregazione del principale partito della sinistra italiana. O, forse, ha semplicemente sancito che da qualche tempo la sinistra italiana non e’ piu’ rappresentata dalla politica del PD. O, ancora, che il PD non ha capito di cosa ha bisogno il paese nel 2013. O anche che la sinistra vive in un ambiente che non e’ la realta’ vissuta dalla stragrande maggioranza della popolazione. O un mix di questo e altro…
Resta da capire chi siano i Marines, nel Parlamento italiano di oggi. Chi ha piantato la sua bandiera sulle macerie del PD?
Berlusconi, che dopo avere rimontato con la classica campagna elettorale di promesse e demonizzazione dell’avversario adesso e’ dato addirittura vincente se si votasse domani?
Renzi, sconfitto dalla vecchia guardia del suo partito alle Primarie, ma vincente nell’immaginario collettivo del popolo, e impazientemente voglioso di giocarsi le sue carte sui tavoli “seri”?
Grillo, che continua a giocare a chi fa solo l’opposizione, e in questa situazione ha buon gioco a raccattare i suoi avversari con il cucchiaino?
Certamente, chi perde e’ il paese. Ma sospetto che a nessuno dei nostri politici -ne’ a destra, ne’ a sinistra- intressi piu’ di tanto se il paese si dissolve…
Barney
La terza che hai detto, purtroppo. Dico purtroppo perché nel M5S sono confluiti tanti elettori PD, oltre ai confusi di destra, vero, ma il loro pensiero non conta nulla in quel non-partito. Anche lì regna il caos, e serpeggia uno “strano” (neanche molto, a ben guardare la storia d’Italia) atteggiamento di dipendenza da una personalità a suo modo forte. Ci sarebbe altro da dire. Forse, la prima cosa è: non mollare, nonostante tutto.
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